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Acaro delle meraviglie
Identificazione dei sintomi
L’Eriophyes sheldoni attacca varie specie del genere Citrus come il limone, arancio dolce, arancio amaro, clementine e bergamotto. I danni sono la diretta conseguenza delle punture dell’eriofide all’interno delle gemme. Queste possono venire devitalizzate o dare origine ad una vegetazione anomala carattrizzata dalla presenza di germogli in soprannumero, con internodi raccorciati e foglie variamente deformate. I fiori presentano i petali deformi in numero elevato e il pistillo spesso sviluppato in misura abnorme.
Le alterazioni più caratteristiche comunque si verificano a danno dei frutti, chiamati comunemente “meraviglie” che, a causa dello sviluppo abnorme dei singoli carpelli, assumono forme mostruose e bizzarre.
Descrizione dei danni arrecati
I danni dell’acaro delle gemme rivestono aspetti diversi e colpiscono la parte dell’albero composta dai germogli, dalle foglie e dai fiori. Si manifestano tramite una inibizione della crescita o corta crescita, e attraverso deformazioni delle foglie. In caso di attacco massiccio, le gemme si aprono incomplete, i boccioli floreali si ingrandiscono assumendo un aspetto deforme. I carpelli si eliminano e si ipertrofizzano, i giovani frutti appaiono già digitati e muoiono prematuramente. È sul LIMONE che le manifestazioni di questo acaro diventano spettacolari. Le anfrattuosità del frutto deformato favoriscono spesso la proliferazione della cocciniglia farinosa (Planococcus citri) piuttosto che dell’acaro tessitore.
Descrizione fisica
- Adulto attero: di colore giallastro o leggermente rosastro,vermiforme, minuscolo ( 0,16 mm di lungezza x 0,05 mm di diametro). La cuticola porta delle striature su tutta la parte poposteriore.
- Uova: subsferiche,di 0,05 mm di diametro
Ciclo biologico
L’Eriophyes sheldoni vive per quasi tutto l’anno, ad eccezione di un breve periodo durante il quale si sposta sulle gemme di nuova formazione, nelle parti più riparate della pianta (interno delle gemme e dei bottoni fiorali e sotto la rosetta dei frutti) dove le generazioni si susseguono senza interuzzioni completandosi in circa 15 gg durante la stagione calda e 20-30 gg nel periodo invernale.
La durata di una generazione è di una decina di giorni in estate e di 3 settimane circa in inverno. Lo sviluppo è continuato e le generazioni si susseguono.
Afide delle cucurbitacee
Identificazione dei sintomi
Si tratta di un Afide molto polifago. L’adulto presenta un colore variabile (dal verdognolo al grigio-azzurro); le forme giovanili sono giallognole. Questo Afide infesta la pagina superiore delle foglie provocandone l’ingiallimento ed il disseccamento ed inoltre è vettore di alcune virosi, anche sulla Cipolla e sulla Patata. Questo Afide può svernare come uovo sugli ospiti primari arborei (Catalpa, Ibisco) o come femmina adulta anolociclica.
Descrizione dei danni arrecati
I danni di questo Afide sono causati dall’interazione di afidi che succhiano la linfa delle piante colpite e dalla produzione di queste di melata. Inoltre l’ attrazione che questi esercitano sulle formiche non è necessariamente un bene per la pianta.
Questi Afidi sono trasmettitori di Virus ed in particolare del Virus della Tristeza degli agrumi.
Descrizione fisica
- Adulto:alato virginopari, testa torace e cornicula di colore nero, addome dal colore variabile lungo circa 2 mm. Attero virginopari: corpo dal colorito variabile, spesso giallo – verdastro, a volte nerastro, con una pruina cerosa; cornicula nere.
- Larve:dimensioni variabili, nettamante inferiori a quelle delle forme adulte con differenti tonalità di colori dal giallo chiaro al verde chiaro.
Ciclo biologico
Questa specie di Afidi resistono molto bene ai caldi estivi. Possono essere generate una sessantina di generazioni durante un anno. Con le formiche questa specie vive una relazione di mutualismo grazie alla quale, queste si nutrono della melata e gli Afidi sono protetti a loro volta da queste dai nemici.
Descrizione biologica
La specie, polifaga, mostra una predilezione per le Cucurbitacee e per le Malvacee (cotone, malva, hibiscus).
Questo afide colpisce spesso gli agrumi. Sulle Leguminose i suoi danni si esercitano soprattutto sul cocomero, sul melone, sulla fragola, sulla zucchina e sulla melanzana. Nei paesi dove il clima è temperato, come per esempio in Italia, questo Afide si riproduce sempre per partenogenesi. Negli Stati Uniti la specie può essere olociclica sugli ospitanti primari quali la Catalpa, l’Hibiscus e il Ramno.
Aleirode nero degli agrumi
Che cos’è
Aleurocanthus spiniferus è un aleurodide tropicale originario dellAsia sudorientale e diffuso in Asia tropicale e subtropicale, in Africa e nel Pacifico. In Italia è stato segnalato per la prima volta nel 2008 in Puglia, in provincia di Lecce. Per la sua pericolosità A. spiniferus è inserito nell’elenco A2 dell’EPPO ed è anche un parassita da quarantena per il territorio della Comunità Europea (Allegato II, parte A, Sezione I Direttiva 2000/29 CE del Consiglio dell’8 maggio 2000). Nelle zone di origine A. spiniferus è una specie dalla notevole polifogia, ma nei nostri ambienti ha mostrato uno spiccata preferenza per le piante del genere Citrus (arancio, mandarino, limone) sia coltivate come piante da frutto che come ornamentali. La sua diffusione in molti Paesi si sovrappone ad un’altra specie molto simile, A. woglumi.
Biologia
Nella fascia climatica tropicale tutti gli stadi di A. spiniferus possono essere trovati durante tutto l’anno, tranne che nei periodi più freddi. A seconda delle condizioni climatiche, il ciclo biologico per completarsi impiega generalmente 2-4 mesi e possono sovrapporsi da tre a sei generazioni.
Lo svernamento avviene preferibilimente su piante che non perdono le foglie come agrumi e ornamentali sempreverdi. Gli stadi svernanti sono per lo più le pupe o le neanidi di III età (caratteristici corpuscoli neri di forma ellittica circondati da un anello di cera bianca).
Le temperature più favorevoli allo sviluppo dell’aleurodide stanno in un range compre. tra 20 e 34 °C con optimum a 25,6 °C e umidità relativa del 70-80%. Si tratta di condizioni climatiche che, sulla carta, sono perfettamente compatibili con la caratteristiche della pianura padana.
La specie però teme le temperature inferiori al congelamento e gli estremi al di sopra di 40 °C. Ne prossimi anni sarà opportuno approfondire la biologia e i limiti di sviluppo nei contesti ambientali della nostra regione, dove già si registrano intestazioni importanti.
Danni
Le piante infestate sono ben riconoscibili per la presenza sulla pagina inferiore delle foglie delle forme giovanili dell’aleurodide che, mediante gli stiletti boccali, pungono i tessuti vegetali.
I danni quindi sono diretti, dovuti alla sottrazione della linfa che provoca un deperimento generale delle piante attaccate.
- spiniferus, inoltre, escreta quantità abbondonti di melata zuccherina che copre foglie e frutti. Il danno indiretto causato dalla melata può essere oltremodo aggravato dallo sviluppo di fumaggini che ridonucono la respirazione e Io fotosintesi.
Si può pertanto osservare un progressivo disseccamento della vegetazione; laddove gli attacchi si rilevino sulle specie coltivate, può inoltre verificarsi un importante deprezzamento della frutta.
Diffusione
In Emila-Romagna le prime segnalazioni risalgono all’estate 2018. A seguito del monitoraggio del territorio si è evidenziata uno situazione con diversi livelli di gravità; la parte centrale della regione (province di Modena e Reggio Emilia) è od oggi la porte con le segnalazioni più diffuse riguardando soprattutto il contesto urbano e aree verde con verde ornamentale. Le intestazioni su alcune piante ornamentali in ambito urbano (pyracantha, rose ed edera) sono estremamente frequenti e gravi mentre su piante coltivate risultano più contenute e spesso vengono controllate dai normali interventi di difesa fitosanitaria. L’espansione verso nord di una specie così polifoga ed aggressiva desta una certa preoccupazione anche, se gli eventuali rischi futuri per le colture agrarie, sono tutti da decifrare.
Difesa
Nel contesto agricolo è di fondamentale importanza monitorare il territorio per verificare la presenza e il livello di diffusione del fitofago. I rilievi sono tanto più importanti quanto le aree agricole siano contigue a zone verdi con presenza dell’aleurodide già segnalata. L’esecuzione delle normali strategie di difesa attuate sulle colture potrebbe contenere in modo significativo le infestazioni.
Nel contesto urbano a fronte di modeste infestazioni o attacchi localizzati, possono essere sufficienti alcune indicazioni pratiche di tipo agronomico. È possibile, infatti, procedere a potature mirate tese ad asportare le parti colpite dall’insetto; in questo caso occorre distruggere i residui di potatura delle parti danneggiate per evitare che possano fungere da innoculo per le altre piante.
Con gravi o diffuse intestazioni è consigliato eseguire interventi insetticidi con prodotti registrati e autorizzati per il contesto specifico.
In questo caso si consiglia di fare precedere i trattamenti da un lavaggio dei rami e della chioma con acqua e tensioattivi o con Sali di potassio per eliminare le fumaggini e favorire l’attività dell’insetlicida impiegato.
Si ricorda inoltre di spazzolare gli indumenti utilizzati per le potature, poiché possono diventare veicolo di infestazione.
Afide verde degli agrumi
Identificazione dei sintomi
- Sulle foglie, nella pagina inferiore, e sui germogli provoca, dei vistosi accartocciamenti che ostacolano lo sviluppo della pianta;
- quando attacca fiorie frutti può causare colatura e cascola.
Produce abbondante melata che imbratta la vegetazione e come altri Afidi è responsabile della diffusione di alcune virosi.
Ciclo biologico
Aphis citricola è una specie dioica che ha come ospiti primari rosacee arbustive del genere Spriraea sulle quali depone l’uovo durevole e svolge in primavera la prima parte del ciclo per poi migrare sugli agrumi che funzionano da ospiti secondari.
Tale comportamento è tuttavia alquanto raro nelle aree agrumicole italiane, per cui l’afide si moltiplica analociclicamente con numerose generazioni (oltre 40) e sverna con femmine partenogenetiche sui ricacci vegetativi.
Aleurodide fioccoso
- Identificazione dei sintomiL’adulto, circa 1.5 mm di lunghezza, è giallognolo e presenta il corpo ricoperto di polvere cerosa biancastra, le ali sono strette e slanciate. Le neanidi sono caratteristiche per l’abbondante intreccio fioccoso di fili di cera bianca, con cui si proteggono il corpo. Gli adulti e gli stadi giovanili sottraggono linfa che provocha il deperimento della pianta. Producono abbondante melata che insieme alla produzione cerosa colpisce anche i frutti su cui si instaura fumaggine. I frutti presentano una patina nerastra che li deprezza commercialmente.Descrizione dei danni arrecatiI danni diretti consistono nel prelievo della linfa; essi sono aggravati dall’intenso sviluppo della fumaggine.Anche le lordure sono ugualmente importanti.Descrizione fisica
- Adulto: lungo 1,5 mm. Somiglia ad una piccola farfalla; il corpo è giallastro infarinato da una cera bianca, ali strette che lasciano intravedere l’addome. –
- Uova: peduncolate, ovali; le uova sono deposte in cerchio o in semicerchio.
- Larva: fissata, corpo ristretto e quasi trasparente, protetta da una feltratura composta da fili cerosi, di forma leggermente ovale.
Ciclo biologico
Supera l’inverno come neanide di 3-4 età. Gli adulti sfarfallano a partire dall’inizio della primavera; le uova vengono deposte a cerchio o a semicerchio nella pagina inferiore delle foglie. 4-6 generazioni si susseguono nel corso dell’anno.
L’ Aleurodide fioccoso sviluppa dalle 4 alle 5 generazioni l’anno, che si susseguono quasi senza interruzione per tutta la durata dell’anno. Un semplice rallentamento è notato nei mesi più freddi. Passa l’inverno allo stadio di larva di terzo o quarto stadio ed, a volte, allo stato di uovo, deposto in novembre. In febbraio, marzo, possiamo registrare l’inizio del primo volo, che annuncia la prima deposizione dell’anno.
Un altro volo degno di nota ha luogo generalmente nelle correnti di agosto. In autunno gli strati inferiori delle foglie sono incrostati dalle larve e dalle exuvie, ricoperte di melata. A seconda delle condizioni climatiche, possono esserci o meno altri voli in ottobre. In assenza di nemici, questo roditore, si moltiplica considerevolmente; il suo unico problema a questo punto sarà solo la quantita’ disponibile di nutrimento.
Descrizione biologica
Insetto infeudato agli Agrumi. Il Mandarino è particolarmente attaccato. Apparso nel 1966 in Spagna (Malaga) ed in Francia (Costa Azzurra), questo Aleurode è stato osservato nel 1980 per la prima volta in Italia. Adulti e larve succhiano la linfa delle foglie. Contrariamente all’Aleurodide dei Limoni (Dialeurodes citri) la melata prodotta resta aderente all’insetto, che la produce in grosse grotte.
Cancro batterico degli agrumi
Il cancro batterico degli agrumi (CBC) è una malattia causata da Xanthomonas citri subsp. citri (sinonimo Xanthomonas citri pv. citri) e Xanthomonas fuscans subsp. aurantifolii (sinonimo Xanthomonas citri pv. aurantifolii).
In Europa è considerato un organismo da quarantena, per cui devono essere adottate misure preventive per evitare l’introduzione di materiale vegetale infetto, per questo nella direttiva europea la misura di protezione adottata è il divieto generale di introduzione in tutti gli Stati membri di piante di Citrus, Fortunella, Poncirus e loro ibridi, ad eccezione dei frutti da Paesi terzi.
Fino ad oggi il CBC non è stato segnalato in alcun Paese europeo, né nell’area mediterranea di produzione degli agrumi.
La malattia è endemica in molti Paesi del continente asiatico e del Medio Oriente, in alcuni Paesi del Sud e Centro America e in alcune regioni del continente africano mentre negli Stati Uniti sono state segnalate diverse epidemie della malattia alle quali sono seguite altrettante campagne di eradicazione. Il CBC è una malattia devastante che colpisce la maggior parte di specie e varietà di agrumi causando notevoli danni economici, dal momento che colpisce anche i frutti provocandone la caduta e/o rendendoli incommerciabili.
Sintomatologia e agenti causali della malattia
Per quel che concerne la sintomatologia, tutti gli organi epigei degli agrumi sono estremamente suscettibili. Sintomo caratteristico del CBC è la comparsa di lesioni necrotiche su foglie, rami e frutti.
Sulle foglie inizialmente le lesioni si presentano come piccole macchie idropiche di circa 2-10 mm di diametro che si trasformano in lesioni rialzate circa 9 mesi dopo l’infezione; possono anche apparire margini idropici spesso circondati da un alone clorotico e il centro delle lesioni può divenire sollevato e spugnoso o suberoso a causa dell’iperplasia ed ipertrofia delle cellule dell’ospite indotta dal batterio. Le macchie, che inizialmente appaiono nella pagina inferiore della foglia, con l’età imbruniscono e possono comparire anche sui rami e sui frutti con caratteristiche simili a quelle delle foglie. Nonostante nella maggior parte dei casi la malattia non porti alla morte della pianta, molto spesso causa una copiosa e prematura cascola di foglie e frutti e ne produce un deperimento generale. I frutti colpiti perdono drasticamente di qualità e difficilmente possono essere destinati al consumo allo stato fresco.
Sono stati descritti tre diversi tipi di cancro batterico che si differenziano per caratteristiche fenotipiche e genotipiche dei ceppi di Xanthomonas che causano la malattia ed in base alla pianta ospite. Il più comune e maggiormente diffuso a livello mondiale è il tipo A o “cancro asiatico” che colpisce la maggior quantità di specie e varietà di agrumi causato da Xanthomonas citri subsp. citri (Xanthomonas citri subsp. citri (Xcc)).
Il cancro di tipo B, presente in Argentina e identificato anche in Paraguay e Uruguay, colpisce alcune specie di agrumi, ma soprattutto il limone.
Infine, il cancro di tipo C è stato descritto solamente in Brasile su limetta messicana.
Gli agenti causali del cancro B e C appartengono a Xanthomonas citri subsp. aurantifolii.
Ciclo della malattia
Xanthomonas citri subsp. citri (Xcc) penetra nel tessuto vegetale attraverso gli stomi o le ferite provocate dalle tecniche colturali o da agenti naturali come vento o pioggia sferzante o dalle ferite causate dalla minatrice serpentina degli agrumi (Phyllocnistis citrella). Nonostante la malattia possa essere veicolata anche da insetti e uccelli, l’efficienza di trasmissione della minatrice serpentina è stata dimostrata essere molto scarsa; tuttavia, l’insetto può infestare le foglie e provocare lesioni confluenti ed estese con un contorno irregolare che segue quello delle gallerie di alimentazione. L’ingresso tramite gli stomi è più facile nelle foglie giovani, infatti le foglie più mature oppongono una maggiore resistenza; tuttavia, la gravità dell’infezione dipende soprattutto dall’ospite interessato. In condizioni favorevoli i sintomi appaiono nei sette giorni successivi all’inoculazione, ma il tempo di incubazione può aumentare se le temperature sono inferiori a 20°C (Koizumi, 1985).
Xanthomonas citri subsp. citri (Xcc) è capace di sopravvivere a lungo nelle lesioni, nonostante la popolazione decresca col passare del tempo; alcuni studi, realizzati per determinare la capacità di sopravvivenza del batterio, su materiale vegetale asintomatico hanno dimostrato che in assenza di sintomi la popolazione è normalmente molto bassa e il patogeno rimane vitale fin quando le cellule ospiti in prossimità delle lesioni rimangono vitali. La dispersione del batterio è favorita da elevate temperature ed umidità; in queste condizioni i batteri vengono rilasciati in una matrice di polisaccaridi esocellulari e dispersi per una nuova infezione mediante gocce di pioggia trasportate dal vento. Il vento e l’acqua giocano, infatti, un ruolo molto importante in questo processo e la combinazione dei due ha fatto sì che eventi metereologici come tornadi e tempeste tropicali abbiano favorito la disseminazione del batterio in Florida anche a grande distanza. Tuttavia, nella diffusione della malattia a lunga distanza il fattore umano è stato sicuramente determinante sia mediante materiale vegetale infetto, sia mediante attrezzi agricoli contaminati.
Mezzi di difesa
Attualmente non esistono sul mercato prodotti specifici per questo microrganismo patogeno, infatti è molto difficile contrastare attacchi batterici con le attuali formulazioni fungicide (rame, ditiocarbammati, ecc.) pertanto la lotta chimica risulta molto difficile e poco vantaggiosa.
Molto si può ottenere con mezzi e metodiche agronomiche volte a contenere le condizioni di sviluppo del batterio: umidità, temperatura, circolazione dell’aria ecc., attraverso una adeguata potatura delle piante, ridotte concimazioni azotate.
Cancro gommoso
Identificazione dei sintomi
Il Cancro gommoso colpisce soprattutto le piante di Limone e più raramente quelle di Arancio dolce. La malattia si manifesta soprattutto sui tronchi e sulle branche, più raramente si evidenzia sui giovani rami.
Il sintomo è costituito da una macchia umida che diviene, via via, sempre più ampia; in seguito, al centro della macchia, per la formazione di screpolature nella corteccia, fuoriesce un flusso gommoso. I cancri più vecchi non emettono gomma ma tendono a fessurarsi profondamente e, nell’area colpita, la corteccia si solleva.
Cicalina verde della fetola degli agrumi
identificazione dei sintomi
Gli adulti sono di circa 3-3.5 mm di lunghezza ed hanno una livrea verde-giallognola.
I danni sono causati dalle punture trofiche; sull’epicarpo dei frutti si evidenziano delle macchie di colore giallo, oppure ruggine.
Queste alterazioni vengono chiamate “maculatura gialla”, oppure “fetola”; i sintomi deprezzano notevolmente il frutto.
Ciclo biologico
Trascorrono l’inverno come adulti in rifugi tra la vegetazione. Le Cicaline compiono in più generazioni all’anno; lo sviluppo da uovo ad adulto, durante il periodo estivo, si completa in circa un mese.
Cocciniglia a virgola degli agrumi
Identificazione dei sintomi
Il follicolo femminile, circa 3.5-4 mm di lunghezza, è ricurvo e di colore grigio-bruno; le neanidi sono biancastre ed i follicoli maschili sono simili a quelli femminili. Infesta la chioma e si localizza sui rami, sulle foglie e sui frutti. Si manifesta con ingiallimento fogliare e filloptosi anticipata; gli attacchi ai frutti sono gravi e provocano un forte deprezzamento del prodotto.
Descrizione dei danni arrecati
Questa Cocciniglia preleva la linfa dell’albero: i suoi attacchi più forti sono sulle foglie, sui giovani rami e sui frutti. La respirazione e la fotosintesi sono fortemente perturbate dalla presenza di numerosi individui (incrostamenti), tanto più che i cadaveri di questi restano attaccati al vegetale.
La Cocciniglia a virgola non secerne mielata e non provoca fumaggine. I giovani frutti infestati subiscono perdite di peso e calibro, ed in caso di attacco precoce, possono anche cadere. I frutti infestati in estate o in autunno maturano male e la loro qualità ne è intaccata. Alla scelta, questi frutti sono di fatto declassati a causa della decolorazione e della presenza di gusci che anche se spazzolati non vanno via.
Descrizione fisica
- Femmina adulta:guscio convesso, piriforme, frequentemente allungato e ricurvato (da qui il nome volgare della specie), di colore generalmente grigiastro con i bordi più chiari. Taglia: 2,5 x 1 mm. Sotto il guscio il corpo della femmina si presenta come una massa piriforme bianca-madreperla con una macchia pigidiale giallastra. Le femmine più vecchie diventano interamente gialle. Dimensioni: 1,0 x 0,6 mm. Le pieghe boccali servono a pungere e succhiare.
- Maschio:il guscio larvale è più piccolo di quello della femmina (1,3 x 0,4 mm) e dello stesso colore; i suoi bordi sono rettilinei. L’imago (adulto maschio) è un moscerino alato (un paio di ali) sprovvisto di pieghe boccali è molto piccolo (0,54 x 0,2 mm) di colore rosa – violaceo.
- Uova:ellipsoidali, d’aspetto quasi parallelepipeidale, attaccate le une alle altre.
- Larva:2 stadi, la muta ha luogo dopo un periodo di inattività.
Ciclo biologico
Sverna nei vari stadi di sviluppo. Iniziano ad ovideporre già da febbraio, deponendo circa 50 uova per femmina. Il ciclo continua nel corso dell’anno con un periodo di diapausa. Compie generalmente 3-4 generazione all’anno.
La prima generazione si sviluppa in novembre nel Sud del Portogallo, principale regione agrumicola del paese. Questa generazione subisce uno stato di fermo nello sviluppo invernale. La seconda generazione in effetti si sviluppa alla fine di giugno. Una terza appare in settembre.
Cocciniglia bassa degli agrumi
Identificazione dei sintomi
È presente nelle serre su piante ornamentali ed attacca frequentemente gli agrumi.
- La femmina adulta (circa 3,5-4 mm di lunghezza) è di forma ovale, con il corpo depresso e di colore giallo-bruno.
- Le forme giovanili sono di colore più chiaro delle femmine adulte.
La Cocciniglia vive di preferenza sui rametti e sulla pagina inferiore delle foglie dove forma delle colonie lungo le nervature. Il danno si manifesta sulle foglie ed è provocato dalle punture trofiche e dalla produzione di melata. La vegetazione colpita evidenzia forti ingiallimenti e in caso di attacchi massicci si possono avere gravi filoptosi. Il fitofago sverna come neanide e compie alcune generazioni all’anno.
Lotta
Per quanto riguarda la lotta si rimanda alle altre Cocciniglie con le quali il controllo è in genere abbinato.
Cocciniglia bianca degli agrumi
Identificazione dei sintomi
Il follicolo femminile (circa 2 mm di lunghezza) è di colore crema, con esuvie giallo-nocciola. Il follicolo maschile, più piccolo di quello femminile, è bianco e di forma ovale. Attacca rami, foglie e frutti provocando un generale deperimento della pianta.
- Sulle foglie, in seguito alla sottrazione di linfa, si manifesta con ingiallimenti, disseccamenti e filloptosi.
- I fruttivengono incrostati e rimangono picchiettati di areole verdi, localizzate vicino alle punture ed ai follicoli; i frutti colpiti rallentano lo sviluppo e sono deprezzati commercialmente.
Ciclo biologico
Sverna in vari stadi di sviluppo. L’ovideposizione inizia in primavera e le neanidi della 1° generazione compaiono verso il mese di aprile-maggio. A questa seguono altre due generazioni (luglio per la 2° generazione e settembre per la 3°); in condizioni ambientali ottimali può compiere anche 4-5 generazioni.
Fumaggine
Descrizione dei danni arrecati
I danni di questo insetto pungitore e succhiatore, si traducono con un indebolimento della pianta, con la caduta delle foglie, con il disseccamento dei rami o con la deformazione dei frutti; in quest’ultimo caso il danno è grave per le olive da tavola.
La produzione di mielata favorisce lo sviluppo della fumaggine attirando formiche ed altri insetti.
Descrizione fisica
Adulto: la femmina di questa Cocciniglia possiede un guscio più o meno circolare, di 1,8 o 2,2 mm di diametro, leggermente convesso, di colore bistro chiaro uniforme e matto. I tessuti larvali sono leggermente decentrati. Il maschio è alato (un paio d’ali, ialino biancastro), gracile. La sua lunghezza non supera il millimetro; corpo giallastro.
Ciclo biologico
Tipicamente, questa Cocciniglia presenta 3 generazioni annuali. In effetti, si tratta di 3 tipi di larve mobili, che si assimilano a generazioni successive. Sulla pianta coesistono individui di tutte le età. L’inverno in genere viene trascorso allo stato di giovane femmina o di larva anziana, ma ci sono anche larve più giovani che riprendono la loro attività più tardi in primavera.
La prima generazione comincia in marzo – aprile. I maschi sono numerosi. Le larve mobili si dirigono verso le zone ombrate dell’albero, si fissano di preferenza sullo strato inferiore della foglia. Questa generazione si evolve in 8 o 9 settimane. Una seconda generazione segue per una durata di tempo equivalente. La terza comincia in settembre – ottobre. Questa si manterrà per 6 mesi fino a superare l’inverno.
Descrizione biologica
Questa Cocciniglia è molto polifaga. Si attacca all’Olivo, agli Agrumi, al Pruno e ad altri alberi, arbusti, piante basse diverse: l’Acacia, il Carrubo (Ceratonia), il Gelso (Morus), l’Edera (Helix), il Lauro rosa (Nerium), la Palma (Phoenix), ecc. –
- Adulto:la riproduzione è bisessuata o partenogenetica. La femmina depone in 5 o 12 giorni 150 uova gialle. Al giorno ne depone dalle 4 alle 30 unità.
- Larva:dalla larva nuova nata, mobile, alla muta iniziale, passano in media dai 40 ai 50 giorni.
Lebbra
Identificazione dei sintomi
È una malattia che si manifesta generalmente in autunno e colpisce i frutti in fase di maturazione.
I sintomi compaiono sulle olive con chiazze scure e depresse e in seguito l’oliva rinsecchisce e sulla superficie colpita si differenziano i conidi (color rosato); le olive attaccate cadono precocemente e l’olio da esse ricavato è acido e torbido con una colorazione rossa.
L’infezione può estendersi anche sulle foglie determinando macchie giallognole e può manifestarsi sulle olive anche in magazzino, dopo la raccolta.
Ciclo biologico
Si conserva sui frutti infetti caduti a terra, la diffusione della malattia è facilitata dalle piogge; la temperatura ottimale si aggira sui 23-25° C. La penetrazione avviene attraverso ferite di qualsiasi natura.
Marciume del colletto
Descrizione fisica
È un fungo polifago e si manifesta sia sull’apparato aereo, sia sul colletto che sull’apparato radicale. I sintomi nell’apparato aereo sono generalizzata sofferenza, tendenza a spogliarsi in piena estate, scarso sviluppo di germogli e presenza di foglie epinastiche e clorotiche. I sintomi al colletto e sulle radici sono marcati imbrunimenti della scorza, necrosi bruno-rossastre nei tessuti corticali.
L’esito della malattia è infausto, da prima si manifestano deperimenti progressivi e solo dopo qualche anno sopraggiunge la morte della pianta. Il fungo può colpire anche i frutti con una sintomatologia detta “marciume bruno” : il frutto imbrunisce, tende a disidratarsi e si ricopre di una muffetta bianco-grigiastro.
Descrizione biologica
La Fitoftora si conserva nell’ambiente in due modi:
- come miceliosui tessuti infetti;
- come oospora(spora sessuata) sugli organi marcescenti.
Il fungo rimane nel terreno per lungo tempo, in fase latente e poi appena ne ha la possibilità penetra nella pianta attraverso piccole lesioni delle radici. Il suo ingresso è favorito da elevata umidità e ristagni di acqua.
Fattori di rischio
- Utilizzo di portinnesti sensibili (MM106, M7, M26).
- Coltivazione di varietà sensibili (es. Topaz).
- Zone umide.
- Ristagni idrici.
- Terreni pesanti, ricchi di argilla.
- Temperatura del terreno superiore a 15 °C e susseguirsi di abbondanti periodi piovosi.
- Irrigazione eccessiva.
- Ferite al tronco.
- Frutta caduta a terra non asportata dal frutteto.
Ragnetto rosso dei fruttiferi e dalla vite
Identificazione dei sintomi
Le femmine del ragnetto presentano una lunghezza di 0,5 mm e delle protuberanze biancastre poste sul dorso, elementi distintivi che consentono l’identificazione di questi da altri. I maschi sono più piccoli e di colore più chiaro; le sue punture provocano danni sui germogli e sulle foglie che perdono lucentezza e assumono delle tonalità bronzee, dipoi disseccano e cadono. Le loro foglie inoltre presentano anche delle necrosi e decolorazioni punteggiate provocando gravi filloptosi.
Descrizione fisica
- Adulto: Le femmine sono visibili a occhio nudo, misurano da 0,4 a 0,7 mm di lunghezza. Presentano un corpo ovale di colore rosso o rosso bruno con delle forti setole dorsali che fuoriescono dai tubercoli biancastri. I maschi,al contrario sono molto più piccoli delle femmine e fusiformi, si presentano di color arancione con macchie nerastre e protuberanze poco visibili.
- Uova: le loro uova sono quasi sferiche di dimensione pari a 0,13 mm di diametro, con delle fini striature meridiane ed una lunga punta apicale. Si presentano in due colori e dimensioni diverse, le uova d’inverno sono rosso mattone, quelle d’estate, più piccole e meno pigmentate.
- Larva: rosso o arancio vivo.
- Ninfa: color olivastra, di regola prende progressivamente il colore dell’adulto.
Descrizione dei danni arrecati
I danni possono essere considerevoli. Le foglie della Vite e degli Alberi Fruttiferi ingialliscono, si scuriscono, prendono un aspetto plumbeo caratteristico causando la caduta prima del tempo. Le punture riducono la fotosintesi e provocano una perdita d’acqua provocando seri compromessi nel periodo della raccolta. In primavera, può esserci una concentrazione delle larve nate dalle uova d’inverno; ciò provoca l’arricciamento ed il raggrinzimento dei germogli sui quali sono collocate. Sulla Vite i germogli dei grappoli si trovano più o meno distrutti.
Ciclo biologico
Il Ragnetto rosso sverna come uovo durevole di colore rosso vivo e di forma tondeggiante, di solito è inserito alle ascelle delle gemme. Iniziano la loro attività in primavera determinando la successione di varie generazioni (in media 8) primaverili – estive. I picchi di massima infestazione si raggiungono in piena estate. La schiusura delle uova d’inverno comincia in Aprile e prosegue via via in funzione della temperatura di primavera. A seconda delle regioni si susseguono senza interruzione dalle 5 alle 8 generazioni fino alla fine dell’Estate. Una forte temperatura ed un’igrometria leggera uccidono le uova interrompendone la moltiplicazione. La più alta densità di popolazione si osserva in luglio – agosto. Il deposito delle deposizioni d’inverno comincia nella metà di agosto ma in caso di pullulazione anche prima.
Descrizione biologica
- Piante ospitanti: la Vite ma anche alberi da frutta quali il Melo, il Pero, il Pruno, il Pesco, il Ciliegio, il Ribes.
- Adulto: le femmine vivono dai 12 ai 18 giorni e depongono da 24 a 48 uova in 10 giorni.
- Uova: lo sviluppo embrionale dura da 5 a 17 giorni a seconda della temperatura. Sulla Vite, le uova d’inverno sono deposte al livello dei nodi, sui legni anziani o sul ceppo. Sugli alberi fruttiferi, sono deposte alla base dei rami dell’anno e soprattutto sui vecchi legni, ai punti di inserzione delle ramificazioni, nelle cicatrici o attorno ai germogli e sulle borse. Possono, per il numero, formare delle placche rossastre. Le uova d’estate sono deposte sulle foglie.
- Larva: L’evoluzione larvale comprende tre stadi mobili separati da stadi di riposo. Sviluppo larvale: da 7 a 12 gg a seconda della temperatura. Le forme mobili si nutrono succhiando il succo della cellula del parenchima dello strato inferiore delle foglie dopo averle lacerate con l’aiuto delle loro parti boccali a forma di stiletto.
Fattori di rischio
- Grave attacco durante l’anno precedente.
- Vicinanza a vie di comunicazione (polvere, temperature elevate).
- Andamento meteorologico caldo e secco.
Misure agronomiche
- In caso di presenza localizzata è possibile trasferire dall’esterno rami con forte insediamento di insetti acaro-predatori.
- Utilizzare fitosanitari rispettosi degli insetti acaro-predatori.
Controllo e soglia di intervento
- Nei frutteti colpiti durante l’anno precedente si dovrebbero effettuare controlli sulle foglie a partire dal mese di maggio.
- Nel mese di maggio si controllano le rosette fogliari dei getti corti, mentre nel mese di giugno le foglie della zona mediana dei getti lunghi e più tardi quelle del terzo superiore dei getti lunghi.
- Il rapporto del ragnetto rosso: Insetti acaro-predatore di 10:1 non dovrebbe essere superato durante l’intera stagione vegetativa.
Qualora ciò accadesse bisogna tener conto delle seguenti soglie di intervento, per l’esecuzione di un trattamento:
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maggio |
giugno |
luglio |
agosto |
settembre |
esemplari/foglia |
4-5 |
5-7 |
8-10 |
15-20 |
oltre 20 |
Ragnetto rosso comune
Descrizione fisica
Due forme distinte di Ragnetto tessitore con biologia simile e medesima produzione di danni. Il primo di forma gialla, più o meno verdastro; si tratta di 2 specie T. urticae koch e T. turkestani Ugarov e Nikolski ( = T. atlanticus Mac Gregor) quest’ultimo non si trova generalmente in serra essendo più meridionale. L’altro rosso mattone: T. cinnabarinus Boisduval. In autunno appaiono inoltre individui nettamente arancioni, senza macchie, che sono le forme invernanti di T. urticae. Gli adulti hanno 2 macchie scure tipiche sul dorso e 4 paia di zampe.
- La femminamisura 0,5 mm di lunghezza.
- Il maschio, più piccolo e slanciato non raggiunge i 0,3 mm.
- Le uovasono sferiche del diametro inferiore a 0,1 mm, lisce, bianco traslucido alla deposizione si opacizzano in seguito prendendo un aspetto giallo prima di schiudersi. L’uovo di T. cinnabarinus è rosa malva.
- Larva: di taglia ridotta, 3 paia di zampe. –
- Ninfa: morfologicamente simile alla ninfa.
Ciclo biologico
Sverna allo stadio di femmina adulta fecondata. Compie mediamente 8-10 generazioni all’anno mentre in serra si ha una continua attività con un numero di generazioni, tra loro sovrapposte, che determinano infestazioni di tipo epidemico. Da 6 a 7 generazioni in estate. Le generazioni si susseguono a un ritmo molto rapido e questo individuo pullula. La disseminazione del Ragnetto si fa per passaggio da una pianta all’altra (se queste si toccano), tramite il suolo a leggera distanza, per trasporto di oggetti o di persone, tramite il vento. Il suo filo di seta costituisce un aeroforo. Alla fine dell’estate, la forma arancione diventa predominante e va ad invernare sotto diversi nascondigli o nelle serre, vicino a fonti di calore.
Descrizione biologica
- Piante ospitanti: questo individuo è molto polifago e circa 200 ospitanti possono accoglierlo: dalle piante selvatiche, alle Leguminose, alle floreali, alle specie fruttifere. È particolarmente frequente sulla Vite, sul Fagiolo, sul Cocomero, sul Luppolo, sul Cotone, sul Trifoglio, sul Girasole, sugli alberi da frutta. Le femmine dopo aver invernato migrano sulle piante occasionale o su piante erbacee e dopo un periodo di alimentazione, qui depongono un numero elevato di uova.
- Fecondità: un centinaio di uova, circa 10 al giorno. La seconda generazione ritorna sulla Vite e su altre piante coltivate con le correnti di giugno. A tutti gli stadi attivo, questo ragnetto tesse sullo strato inferiore delle foglie delle tele setose che trattengono l’umidità ed assicurano un eccellente protezione di tutte le forme contro il vento, i predatori e i trattamenti. Per nutrirsi, punge le foglie succhiandone i liquidi cellulari. Si sviluppa bene con una temperatura che va dai 23 ai 30°C ed una umidità relativamente inferiore al 50%. La larva si sviluppa in 16 gg a 20°C e 7 gg a 31°C.
Identificazione dei sintomi
E’ un Acaro estremamente polifago la cui attività viene svolta su piante erbacee, ortive ed ornamentali, sia in serra che in pieno campo. Gli adulti sono piccoli acari di colore rosso-arancio, rosso mattone ed i maschi sono più piccoli delle femmine; le forme giovanili sono giallastre. Il danno è determinato da tutte le forme mobili, si manifesta sulle foglie prima una perdita di lucentezza della pagina superiore prima di necrotizzare.
Descrizione dei danni arrecati
I danni diretti sono dovuti alle punture nutrizionali: le foglie prendono un aspetto macchiettato poi si seccano. In caso di pullulazione, la pianta può morire. Inoltre, le tele possono fermare gli organi della pianta ed impedirne lo sviluppo. Tali danni indiretti possono verificarsi in serra dove le colonie di questi individui possono raggiungere densità elevate.
Fattori di rischio
- Pacciamare in presenza di condizioni meteorologiche siccitose.
Misure agronomiche
- Pacciamare in modo alternato. Chi a partire dalla primavera provvede a pacciamare ogni seconda corsìa di transito (a distanza di 10 —14 giorni) impedisce continuamente le migrazioni del ragnetto rosso dei fruttiferi. Se tutta la vegetazione dei sottofilare è infestata dal ragnetto non si dovrebbe pacciamare per nessun motivo.
- In caso di comparsa localizzata è possibile trasferire nel frutteto dall’esterno getti fortemente colonizzati da insetti acaro-predatori.
- Utilizzare fitosanitari rispettosi degli insetti acaro-predatori.
Controllo e soglia di intervento
- Dopo una primavera con temperature elevate, da maggio sarebbe preferibile effettuare controlli sulla pagina inferiore delle foglie.
- In maggio si dovrebbero controllare le prime foglie dei getti; da giugno quelle situate nella zona mediana dei getti lunghi.
- Il rapporto ragnetti:acaro-predatori di 10:1 non dovrebbe essere superato durante l’intera stagione vegetativa. Se ciò accade è opportuno tener conto delle seguenti soglie di intervento:
maggio | giugno | luglio | agosto | settembre | |
esemplari/foglia | 4-5 | 5-7 | 8-10 | 15-20 | oltre 20 |
Afide del bruno pesco
Identificazione dei sintomi
L’afide è di colore brunastro con neanidi più chiare; il danno si manifesta sulle foglie e sui giovani germogli. Questi organi evidenziano marcati accartocciamenti e deformazioni. Il danno maggiore si verifica sulle piante di allevamento.
Ciclo biologico
L’Afide bruno supera l’inverno, prevalentemente, allo stadio di uovo negli anfratti della scorza. A fine inverno riprende l’attività molto presto dando origine a molte generazioni, sempre sul Pesco.
Afide nerastro degli agrumi
Descrizione dei danni arrecati
L’afide nerastro degli Agrumi preleva la linfa ed indebolisce. In primavera può nuocere agli agrumi provocando la colatura dei fiori. La melata abbondante che producono questi Afidi attira le Formiche e sviluppa la fumaggine.
Descrizione fisica
Adulti: alati virginopari, hanno un colorito nero brunastro, le cornicula e la coda di colore nero.
- Le alihanno come caratteristica delle nervature che si biforcano generalmente una sola volta.
- È lungocirca 3 mm.
- Gli atterivirginopari hanno lo stesso colore degli alati ma la lunghezza è di circa 2 mm.
Ciclo biologico
Si succedono e si sovrappongono una trentina di generazioni l’anno
Descrizione biologica
Cosmopolita, questo Afide è presente su tutti gli agrumi. Nelle zone tropicali la specie è polifaga; attacca di fatto la pianta del Tè (Camellia), quella del Caffè (Coffea), il Mango (Manguier), l’ Annona (Annona).
Con un clima Mediterraneo siamo in presenza di una specie monofaga che attacca solo gli agrumi piuttosto che il Pittosporum. I sessuati sono sconosciuti in natura. L’anolociclicità è obbligatoria. Gli adulti stridulano in modo quasi udibile a causa dello sfregamento delle spine tibiali poste sulle striature dell’addome. Ogni femmina da vita a 50/70 larve. Le colonie si sviluppano solitamente sullo strato inferiore della foglia, possiamo trovarle anche sui piccioli e sui germogli dei fiori.
Questo Afide preferisce una temperatura di circa 20/25° C poichè le basse temperature invernali e i calori estivi che superano i 30° C ne rallentano lo sviluppo. In Italia questo Afide nerastro degli agrumi passa l’inverno in piccoli gruppi installati sui germogli e sulle altre piante che crescono nelle piantaggioni degli agrumi.
Afide verde del pesco
Identificazione dei sintomi
Il Myzus persicae è un piccolo afide (circa 2 mm di dimensione) di colore verde; esso è considerato l’Afide più pericoloso del pesco.
Il danno si manifesta con un marcato accartocciamento delle foglie e dei germogli.
Il danno è provocato:
- dalle punture trofiche degli Afidi che vivono in colonie nella pagina inferiore;
- dalla notevole produzione di melata che provoca parziale asfissia ed un effetto lente.
Sembra che l’Afide sia anche vettore del Virus del Mosaico del Pesco. In caso di cultivar sensibili si può avere un danno direttamente sui frutticini che si deformano. Se l’attacco si manifesta in fioritura si verificano molti aborti fiorali e quindi cascola dei fiori.
Descrizione dei danni arrecati
Afidi pungitori e succhiatori, da qui danni diretti ed indiretti tra cui accartocciamento delle foglie, e insudiciamento. I danni indiretti sono soprattutto la trasmissione di Virus; il Virus 1 del Cocomero, Virus del mosaico della Lattuga (LMV). In serra può trasmettre questi virus a numerose altre specie.
Quando la colonizzaione avviene all’aria aperta questa avviene per focolai che sono poi all’origine di una invasione generalizzata. Si tratta di un Afide molto polifago e molto nocivo a tutte le piante coltivate sotto serra. In campi all’aria aperta può provocare guasti alla Patata, alla Lattuga, alla Cicoria, ed anche al Pesco.
Descrizione fisica
- Adulto alato:macchie nere sull’addome verde, torace nero, 2 lughe paia di ali translucide.
- Attero: più piccolo, di colore verde chiaro con le cornicula e la coda molto corte se rapportate a quelle dell’alato. Tubercoli antennari convergenti.
Ciclo biologico
L’Afide verde del pesco è:
- un ospite primario:Pesco o altre Drupacee;
- un ospite secondario:piante erbacee spontanee o coltivate.
Questo afide sverna allo stadio di uovo; questo è di colore nerastro e viene deposto alla base delle gemme. A fine inverno compaiono le fondatrici che iniziano a riprodursi partenogeneticamente. Le fondatrici originano 3-4 generazioni che infestano il Pesco fino agli inizi estate. Verso il mese di giugno gli afidi abbandonano gli ospiti primari per portarsi sulle piante erbacee. Alla fine dell’estate-autunno si riportano sugli ospiti primari e vi ovidepongono.
In questo periodo si hanno:
- sessupare alateche originano l’anfigonico femminile;
- sessupare attereche rimangono sull’ospite secondario dove originano l’anfigonico maschile alato.
L’uovo d’inverno si schiude in aprile: nasce la fondatrice, femmina attera partenogenetica vivipara. Questa genera una quarantina di larve che diventeranno degli adulti alati o atteri. Dopo la terza generazione verranno prodotte solo forme alate, che emigrano su piante ospitanti secondarie (sotto l’influenza della competizione intra – specifica, e dello stato fisiologico della pianta): non ci sono più Afidi sull’ospitante primario a partire dal 15 di maggio o dal 10 di giugno, a seconda delle condizioni climatiche. Molte generazioni di femmine partenogenetiche vivipari (alate o attere) si succedono sulle piante ospitanti secondarie. Dagli inizi di settembre alla fine di novembre appaiono i sessupari alati che ritornano sull’ospitante primario generando femmine sessuate. Nello stesso periodo appaiono maschi sulle piante ospitanti secondarie. L’accoppiamento avviene alla fine di ottobre cosi’ come la deposizione dell’uovo d’inverno alla base delle gemme che si schiuderà in aprile.
Aleurodide degli agrumi
Identificazione dei sintomi
È una specie polifaga attiva per tutto l’anno.
- L’adulto, circa 1.5 mm di lunghezza, ha il corpo di colore giallognolo, ricoperto da una pruina cerosa e bianca.
- Le neanidipresentano il corpo appiattito e sono verde-giallognolo.
I danni si manifestano sulle foglie e sono determinati dalle punture trofiche, sia dagli adulti che dagli stadi giovanili. Il fitofago si stabilisce sulla pagina inferiore e si nutre sottraendo linfa. Le naenidi, inoltre, causano più danni, in quanto producono abbondante melata imbrattando la vegetazione. La presenza di melata determina Fumagini che rendono incommerciabili i frutti.
Descrizione dei danni arrecati
Sono gli Agrumi le piante più colpite da questi individui. In caso di infestazione massiccia, sciami di milioni di adulti possono spostarsi da un luogo all’altro provocando danni. La produzione di melata che cade sullo strato superiore delle foglie situate sotto, è molto elevata. Foglie e frutti si ricoprono di fumaggine.
Descrizione fisica
- Adulto: somigliante ad una piccola farfalla di 1,4 mm, di colore giallo chiaro, ricoperto da una cera bianca.
- Uova: peduncolato, ovale, da 0,2 a 0,3 mm di altezza, colorito giallastro.
- Larve: verdi giallastre, piatte; al quarto stadio, raggiungono 1,5 mm.
Ciclo biologico
Sverna come neanide matura, più raramente come uovo. In primavera sfarfallano gli adulti, poco dopo le femmine ovidepongono nella pagina inferiore della foglia. Generalmente si compiono due o tre generazioni all’anno con picchi di sfarfallamento in maggio, in luglio-agosto ed in settembre-ottobre.
Possiamo osservare dalle 2 alle 4 generazioni annuali. In condizioni ottimali, una generazione può completarsi in 7 o 8 settimane. Se le condizioni non sono favorevoli, questa può addirittura completarsi in 6 o 7 mesi. Una sola foglia può essere infestata da molteplici larve generate da migliaia di uova.
Descrizione biologica
Specie originaria dell’Asia Orientale. Sembra che sia arrivata in Italia verso la fine del decennio 1950. Fu segnalato in Francia nel 1954 sulla Costa Azzurra. L’ Aleirode degli agrumi è una specie polifaga che attacca soprattutto gli agrumi.
Vive generalmente sul Ligustro (Ligustrum), sul Frassino (Fraxinus), sul Lillà (Syringa), sulla Forsythia, sul Lillà delle Indie (Melia), sul Fico, sul Caco (Diospyros), sul Melograno (Punica), e sul Susino. L’invernazione ha luogo sotto forma di larva che attraversa dai tre ai quattro stadi posta sullo strato inferiore delle foglie, raramente l’invernazione avviene allo stato di uovo.
- Adulto: i primi adulti appaiono verso aprile – maggio; un secondo volo può essere osservato in agosto seguito qualche volta da un terzo volo verso la fine dell’autunno.
- Uova: deposte per la maggior parte sullo strato inferiore della foglia.
- Larve: il loro effettivo è massimale nella prima decade di giugno, alla fine dio luglio, in agosto, a settembre ed a ottobre. Generalmente vivono sullo strato inferiore delle foglie.
Allupatura
Descrizione
Il marciume radicale è causato prevalentemente da , Phytophthora nicotianae, che si insedia nella corteccia attraverso microferite, provocando la necrosi e il disfacimento dei tessuti corticali che si distaccano facilmente dal cilindro legnoso.
Raggiunte le radici principali il parassita provoca caratteristiche lesioni “a occhio di rana”, accompagnate da gomma nella zona cambiale.
- Le fogliepresentano una progressiva decolorazione, che dalle nervature si estende a tutta la lamina, e cadono;
- la chiomadiviene rada e le piante deperiscono lentamente con grave compromissione della produzione.
Le manifestazioni più evidenti sono il ritardo della fioritura ed il mancato ingrossamento dei frutti, che invaiano anticipatamente senza raggiungere le caratteristiche minime di qualità.
Cancro batterico
identificazione dei sintomi
Il Cancro batterico delle Drupacee è una batteriosi.
I sintomi sulle foglie si manifestano con tacche edematose, irregolari, spesso delimitate da delle piccole nervature; queste tacche necrotizzano e possono anche confluire in necrosi più ampie, in questi casi il lembo fogliare ingiallisce e le piante subiscono una filloptosi anticipata.
Le piante possono reagire formando, in punta, una nuova vegetazione, con notevoli dispendi energetici. Sui frutti possono manifestarsi tacche necrotiche che evolvono in piccole lesioni in cui si instaurano, molto facilmente, gli agenti funginei dei marciumi.
Ciclo biologico
Le infezioni si verificano attraverso soluzioni di continuità naturali (stomi) o traumatiche (ferite e lesioni) in periodi in cui le condizioni termo-igrometriche sono elevate. La conservazione del patogeno sembra sia affidata o ai cancri rameali o ai residui della vegetazione infetta nel terreno e sulle piante. Inoltre sembra che un’eccessiva
vigoria vegetativa sia correlata ad un aumento dell’attività del patogeno.
Ceroplaste o cocciniglia elmetto degli agrumi
Identificazione dei sintomi
Specie molto polifoga atacca di preferenza gli Agrumi ed in particolare il Mandarino.
- La femminaadulta (circa 6-7 mm di lunghezza) ha il corpo protetto da 7 piastre cerose di cui una, quella centrale, è di colore bianco-rosato.
- Il maschio(circa 1,5 mm di lunghezza) è di colore bruno-rossiccio ed è dotato di ali; esso sfarfalla da follicoli bianchi ellittici, lunghi circa 2mm e ornati di raggi cerosi.
- Le neanidiche misurano circa 0,5-1 mm, sono di colore rossastro.
Il danno si manifesta sulle foglie e sui rametti ed è determinato dalle punture trofiche e dalla produzione di melata. L’attacco provoca deperimento della piante che può causare la morte della stessa.
Ciclo biologico
Sverna come neanide femminile di terza età, oppure come giovani femmine già feconde. Le neanidi femmine proseguono lo sviluppo in primavera successiva e divengono mature all’inizio dell’estate. La nascita delle nuove neanidi iniziano in luglio e continua fino ad agosto. In un primo momento le neanidi vivono sulla pagina superiore della foglia e successivamente sui rametti deve raggiungono la maturità. I maschi in parte sfarfallano a fine autunno, ed in parte a fino inverno.
Cimice verde
Identificazione dei sintomi
È’ una cimice molto polifaga.
- Gli adulti sono tipiche cimici con forma pentagonale di colore verde chiaro.
- Le neanidi sono nere punteggiate di bianco mentre le ninfe sono verdastre ma con una maculatura arancio-giallognola con la zona dorsale bianca e nerastra.
Il danno si manifesta sulle foglie, sui frutti ed è causato dalle punture trofiche.
Oltre ai danni diretti la cimice trasmette delle malattie secondarie.
Ciclo biologico
Sverna come adulto alla base delle piante, tra le foglie secche, negli anfratti della scorza e persino nelle siepi. Nel corso dell’anno si possono avere più generazioni ma in media sono due.
Cocciniglia a virgola dell'olmo e dei fruttiferi
Descrizione dei danni arrecati
Le colonie di questa Cocciniglia formano delle incrostazioni sulle branche, sui rami e sui frutti. Esse provocano l’apertura della corteccia ed un disseccamento progressivo, quindi il deperimento delle parti colonizzate.
Descrizione fisica
- Adulto femmina:il guscio è di colore bruno chiaro o scuro, misura da 2 a 3,5 mm; è ovale allungato, è spesso curvato a forma di virgola. Sul bordo anteriore del guscio, i tessuti rosso – bruni si ammucchiano.
- Uova:ovali e bianche.
- Larva:giallastro scuro, mobile, di forma ovale.
Ciclo biologico
- 1 generazione annuale.
- Le uova invernano nel guscio della femmina e si schiudono a partire dal mese di maggio. Le giovani larve, inizialmente mobili, si fissano sui rami e sulle branche 2 o 3 giorni dopo la loro nascita; dopo 2 mute, fanno nascere delle femmine in giugno ed in luglio. In autunno, le femmine si riproducono per partenogenesi. Ogni femmina depone 40/80 uova, poi muore lasciando invernare al suo fianco le uova sotto il guscio.
Descrizione biologica
Piante ospitanti: molto polifaga, questa Cocciniglia si sviluppa a spese di alberi da frutto da foresta ed ornamentali. È frequente sul Pero, sul Melo ma, può anche svilupparsi sull’Olivo, sul Pruno, sull’Albicocco e sul Nocciolo. Gli individui si nutrono succhiando il contenuto delle cellule del vegetale.
Cocciniglia bassa grigia degli agrumi
Descrizione dei danni arrecati
I danni si notano soprattutto sull’apparato fogliare da parte delle neanidi e sui rametti dalle femmine adulte. In caso di forte infestazione si ha un deperimento generale della pianta e sviluppo di fumaggine sulla melata prodotta dalla cocciniglia, con deprezzamento anche dei frutti ricoperti dal nerume della fumaggine.
Descrizione fisica
- Adulto Femminadi forma ovale con colore giallo di fondo e pigmentato di nero sulla parte dorsale. -Dimensioni: mm 4,5 – 4,8 di lunghezza.
- Adulto Maschioquasi sconosciuto nei nostri ambienti.
- Neanididi I e II età di color crema uniforme.
Ciclo biologico
Compie una generazione all’ anno.
Descrizione biologica
Sverna come femmina di II età sulla pagina inferiore delle foglie, in primavera accelerano lo sviluppo e a maggio si portano sui rametti. Da qui inizierà la produzione elevata (1000-2000) di uova per partenogenesi. Dalle uova in poche ore o giorni fuoriescono le neanidi che si portano sulla pagina inferiore delle foglie da qui compieranno una muta e si prepareranno per svernare in inverno.
Cocciniglia bianca del limone
Descrizione dei danni arrecati
I danni di questo insetto pungitore e succhiatore, si traducono con un indebolimento della pianta, con la caduta delle foglie, con il disseccamento dei rami o con la deformazione dei frutti; in quest’ultimo caso il danno è grave per le olive da tavola.
La produzione di mielata favorisce lo sviluppo della fumaggine attirando formiche ed altri insetti.
Descrizione fisica
Adulto: la femmina di questa Cocciniglia possiede un guscio più o meno circolare, di 1,8 o 2,2 mm di diametro, leggermente convesso, di colore bistro chiaro uniforme e matto. I tessuti larvali sono leggermente decentrati. Il maschio è alato (un paio d’ali, ialino biancastro), gracile. La sua lunghezza non supera il millimetro; corpo giallastro.
Ciclo biologico
Tipicamente, questa Cocciniglia presenta 3 generazioni annuali. In effetti, si tratta di 3 tipi di larve mobili, che si assimilano a generazioni successive. Sulla pianta coesistono individui di tutte le età. L’inverno in genere viene trascorso allo stato di giovane femmina o di larva anziana, ma ci sono anche larve più giovani che riprendono la loro attività più tardi in primavera.
La prima generazione comincia in marzo – aprile. I maschi sono numerosi. Le larve mobili si dirigono verso le zone ombrate dell’albero, si fissano di preferenza sullo strato inferiore della foglia. Questa generazione si evolve in 8 o 9 settimane. Una seconda generazione segue per una durata di tempo equivalente. La terza comincia in settembre – ottobre. Questa si manterrà per 6 mesi fino a superare l’inverno.
Descrizione biologica
Questa Cocciniglia è molto polifaga. Si attacca all’Olivo, agli Agrumi, al Pruno e ad altri alberi, arbusti, piante basse diverse: l’Acacia, il Carrubo (Ceratonia), il Gelso (Morus), l’Edera (Helix), il Lauro rosa (Nerium), la Palma (Phoenix), ecc. –
- Adulto:la riproduzione è bisessuata o partenogenetica. La femmina depone in 5 o 12 giorni 150 uova gialle. Al giorno ne depone dalle 4 alle 30 unità.
- Larva:dalla larva nuova nata, mobile, alla muta iniziale, passano in media dai 40 ai 50 giorni.
Gommosi o marciume
Identificazione dei sintomi
È particolarmente pericolosa nel caso di piante innestate su portainnesti non resistenti. La malattia si manifesta tipicamente nella zona del colletto, con l’emissione di gomma dalla corteccia. La scorza, imbrunisce, necrotizza ed appare depressa e fessurata; la parte sotterranea è soggetta a marciume umido. Il legno sottostante inscurisce ma non viene infettata. L’alterazione può interessare anche le radici; a volte può interessare tutta la circonferenza e parte del fusto.
Le foglie ingialliscono a livello delle nervature, subiscono un’appassimento ed un successivo avvizzimento, ed i rami, in seguito, disseccano. In certe situazioni possono essere colpiti anche i frutti, le foglie e le parti più basse della chioma. I frutti colpiti imbruniscono ed emanano un particolare odore di rancido; Successivamente marciscono e sulle superfici compare un feltro miceliare biancastro. L’alterazione, quando avviene a carico dei frutti viene indicata come Marciume bruno o Allupatura e si può manifestare anche dopo la raccolta provocando ingenti perdite di prodotto.
Ciclo biologico
Gli agenti eziologici del Marciume del colletto superano i periodi sfavorevoli come oospore eo clamidospore. Le diverse specie di Phytophthora sono comunque in grado di adattarsi a diverse temperature e a condurre una vita, se pur per periodi limitati, saprofitaria nel terreno.
La diffusione della malattia è operata dagli zoosporangi che liberano le zoospore; la diffusione di queste avviene tramite schizzi di acqua. L’infezione i per tanto favorita dalle piogge ed è più frequente nei terreni argillosi, umidi e mal drenati.
Mal secco
Descrizione
Il “mal secco” degli agrumi, causato dal fungo imperfetto Phoma tracheiphila è uno dei principali problemi fitopatologici del limone, ma attacca anche il mandarino, il clementine e l’arancio dolce. Molto suscettibile l’arancio amaro.
Identificazione dei sintomi
- Le prime manifestazioni si presentano con la decolorazione delle nervature primarie e secondarie.
- Poi le foglie ingialliscono e cadono, disarticolandosi in corrispondenza dei piccioli.
- Segue un progressivo disseccamento basipeto dei rametti, dei rami e di intere branche, e la morte della pianta.
Le fruttificazioni picnidiche si presentano sotto forma di corpuscoli neri, disposti generalmente lungo linee longitudinali parallele all’asse del ramo, ben diverse dagli acervuli bruni, disposti in serie concentriche dovute ad infezioni secondarie di Colletotrichum gloeosporoides, agente dell’antracnosi.
Un elemento diagnostico assai utile per il riconoscimento della malattia è la colorazione rosa salmone o giallo-rossastra che assumono i tessuti legnosi infetti. Nel caso di infezioni a carico della porzione apicale dei rami giovani, la malattia assume un decorso lento, che la pianta cerca di arrestare con l’emissione di ricacci dalla porzione basale dei rami colpiti.
Nelle infezioni attraverso le radici o in quelle che si instaurano in corrispondenza di ferite sul tronco o verso la base dei rami principali, la malattia assume invece un decorso rapido (“mal fulminante”). Una terza sindrome, detta “mal nero”, è dovuta ad infezioni radicali di , tracheiphila che raggiunge gli strati interni del legno e si estende nel durame, che assume una colorazione bruna.
L’evoluzione della malattia ha inizialmente un andamento cronico, caratterizzato da un graduale disseccamento della pianta, per poi accelerare allorché il fungo raggiunge le cerchie più esterne del legno. In questa fase la sintomatologia non è diversa da quella del “mal fulminante”. I picnidi presenti sulle parti aeree delle piante infette rappresentano la principale fonte di inoculo per le infezioni epigee. I picnidi ed eventualmente i fialoconidi presenti su parti di piante giacenti sul terreno, come pure il micelio presente sul-le radici o sul terreno sono responsabili delle infezioni radicali.
La diffusione della malattia è operata dagli zoosporangi che liberano le zoospore; la diffusione di queste avviene tramite schizzi di acqua. L’infezione i per tanto favorita dalle piogge ed è più frequente nei terreni argillosi, umidi e mal drenati.
Piticchia del Limone
Identificazione dei sintomi
Origina una batteriosi, che si manifesta, alla fine dell’inverno, sui rametti ancora giovani e sui frutti (soprattutto nei Limoni).
- I ramipresentano delle tacche necrotiche brune e depresse dalle quali può fuoriuscire una goccia di gomma.
- Le foglieavvizziscono e seccano; se la malattia decorre rapidamente rimangono attaccate al ramo altrimenti si staccano e cadono.
- Sui frutticompaiono delle tacche bruno-scure dette “piticche”; da queste può fuoriuscire un essudato batterico. Il frutto scade di qualità.
Ciclo biologico
I fattori predisponenti l’infezione sono, oltre all’elevata umidità, anche eventi meteorici come la grandine ed il vento che causano ferite alle piante. Il patogeno si conserva negli organi infetti e si diffonde mediante gli essudati che si fuoriescono dalla superficie degli organi colpiti.
Ragnetto giallo della vite
Descrizione
Le femmine svernanti si presentano di colore giallo dorato/giallo arancio mentre le femmine primaverili-estive hanno un colore giallo-verde con macchie più scure sui lati del corpo e con occhi rossi ben visibili. Le femmine misurano meno di 0,4 mm mentre i maschi risultano più piccoli e sottili. Le colonie si trovano sulla pagina inferiore della foglia in prossimità delle nervature, spesso ricoperte da fili sericei.
Biologia
Lo svernamento si ha allo stadio di adulto, le femmine superano la stagione invernale riparate al disotto della corteccia delle piante ospiti e cominciano la loro nutrizione in primavera. Annualmente il ragnetto giallo compie dalle 6 alle 8 generazioni a seconda delle temperature, la maggior parte comunque è concentrata nel periodo di fine primavera e in estate.
Danni
I danni sono ampiamente visibile sulle foglie, i ragnetti gialli pungono le foglie per nutrirsi della loro linfa, i segni evidenti sono il risultato di queste punture, piccole macchie di colore giallo arancio che dapprima localizzate in caso di gravi infestazioni confluiscono in ampie macchie che portano al disseccamento della foglia e alla sua caduta (filloptosi). L’attacco è localizzato sulla pagina inferiore delle foglie ma i segni sono ben visibili sulla pagine superiore.
Lotta
La lotta al Ragnetto giallo della vite segue gli stessi principi già indicati per il Ragnetto rosso. Viene effettuata principalmente con pratiche di tipo preventivo: effettuare le corrette pratiche colturali; non eccedere con le concimazioni azotate, controllare la vigoria. Esistono numerosi predatori naturali degli acari; i più importanti sono gli acari Fitoseidi (Typhlodromus spp, Amblyseius andersoni, Kampimodromus aberrans), altri predatori naturali degli acari dannosi sono insetti quali il coccinellide Stethorus punctillus, le crisope, gli antocoridi, i miridi. Raramente è necessario ricorrere alla difesa chimica; in questo caso sono disponibili in commercio prodotti acaricidi selettivi molto efficaci.
Acaro delle meraviglie
Identificazione dei sintomi
L’Eriophyes sheldoni attacca varie specie del genere Citrus come il limone, arancio dolce, arancio amaro, clementine e bergamotto. I danni sono la diretta conseguenza delle punture dell’eriofide all’interno delle gemme. Queste possono venire devitalizzate o dare origine ad una vegetazione anomala carattrizzata dalla presenza di germogli in soprannumero, con internodi raccorciati e foglie variamente deformate. I fiori presentano i petali deformi in numero elevato e il pistillo spesso sviluppato in misura abnorme.
Le alterazioni più caratteristiche comunque si verificano a danno dei frutti, chiamati comunemente “meraviglie” che, a causa dello sviluppo abnorme dei singoli carpelli, assumono forme mostruose e bizzarre.
Descrizione dei danni arrecati
I danni dell’acaro delle gemme rivestono aspetti diversi e colpiscono la parte dell’albero composta dai germogli, dalle foglie e dai fiori. Si manifestano tramite una inibizione della crescita o corta crescita, e attraverso deformazioni delle foglie. In caso di attacco massiccio, le gemme si aprono incomplete, i boccioli floreali si ingrandiscono assumendo un aspetto deforme. I carpelli si eliminano e si ipertrofizzano, i giovani frutti appaiono già digitati e muoiono prematuramente. È sul LIMONE che le manifestazioni di questo acaro diventano spettacolari. Le anfrattuosità del frutto deformato favoriscono spesso la proliferazione della cocciniglia farinosa (Planococcus citri) piuttosto che dell’acaro tessitore.
Descrizione fisica
- Adulto attero: di colore giallastro o leggermente rosastro,vermiforme, minuscolo ( 0,16 mm di lungezza x 0,05 mm di diametro). La cuticola porta delle striature su tutta la parte poposteriore.
- Uova: subsferiche,di 0,05 mm di diametro
Ciclo biologico
L’Eriophyes sheldoni vive per quasi tutto l’anno, ad eccezione di un breve periodo durante il quale si sposta sulle gemme di nuova formazione, nelle parti più riparate della pianta (interno delle gemme e dei bottoni fiorali e sotto la rosetta dei frutti) dove le generazioni si susseguono senza interuzzioni completandosi in circa 15 gg durante la stagione calda e 20-30 gg nel periodo invernale.
La durata di una generazione è di una decina di giorni in estate e di 3 settimane circa in inverno. Lo sviluppo è continuato e le generazioni si susseguono.
Afide delle cucurbitacee
Identificazione dei sintomi
Si tratta di un Afide molto polifago. L’adulto presenta un colore variabile (dal verdognolo al grigio-azzurro); le forme giovanili sono giallognole. Questo Afide infesta la pagina superiore delle foglie provocandone l’ingiallimento ed il disseccamento ed inoltre è vettore di alcune virosi, anche sulla Cipolla e sulla Patata. Questo Afide può svernare come uovo sugli ospiti primari arborei (Catalpa, Ibisco) o come femmina adulta anolociclica.
Descrizione dei danni arrecati
I danni di questo Afide sono causati dall’interazione di afidi che succhiano la linfa delle piante colpite e dalla produzione di queste di melata. Inoltre l’ attrazione che questi esercitano sulle formiche non è necessariamente un bene per la pianta.
Questi Afidi sono trasmettitori di Virus ed in particolare del Virus della Tristeza degli agrumi.
Descrizione fisica
- Adulto:alato virginopari, testa torace e cornicula di colore nero, addome dal colore variabile lungo circa 2 mm. Attero virginopari: corpo dal colorito variabile, spesso giallo – verdastro, a volte nerastro, con una pruina cerosa; cornicula nere.
- Larve:dimensioni variabili, nettamante inferiori a quelle delle forme adulte con differenti tonalità di colori dal giallo chiaro al verde chiaro.
Ciclo biologico
Questa specie di Afidi resistono molto bene ai caldi estivi. Possono essere generate una sessantina di generazioni durante un anno. Con le formiche questa specie vive una relazione di mutualismo grazie alla quale, queste si nutrono della melata e gli Afidi sono protetti a loro volta da queste dai nemici.
Descrizione biologica
La specie, polifaga, mostra una predilezione per le Cucurbitacee e per le Malvacee (cotone, malva, hibiscus).
Questo afide colpisce spesso gli agrumi. Sulle Leguminose i suoi danni si esercitano soprattutto sul cocomero, sul melone, sulla fragola, sulla zucchina e sulla melanzana. Nei paesi dove il clima è temperato, come per esempio in Italia, questo Afide si riproduce sempre per partenogenesi. Negli Stati Uniti la specie può essere olociclica sugli ospitanti primari quali la Catalpa, l’Hibiscus e il Ramno.
Aleirode nero degli agrumi
Che cos’è
Aleurocanthus spiniferus è un aleurodide tropicale originario dellAsia sudorientale e diffuso in Asia tropicale e subtropicale, in Africa e nel Pacifico. In Italia è stato segnalato per la prima volta nel 2008 in Puglia, in provincia di Lecce. Per la sua pericolosità A. spiniferus è inserito nell’elenco A2 dell’EPPO ed è anche un parassita da quarantena per il territorio della Comunità Europea (Allegato II, parte A, Sezione I Direttiva 2000/29 CE del Consiglio dell’8 maggio 2000). Nelle zone di origine A. spiniferus è una specie dalla notevole polifogia, ma nei nostri ambienti ha mostrato uno spiccata preferenza per le piante del genere Citrus (arancio, mandarino, limone) sia coltivate come piante da frutto che come ornamentali. La sua diffusione in molti Paesi si sovrappone ad un’altra specie molto simile, A. woglumi.
Biologia
Nella fascia climatica tropicale tutti gli stadi di A. spiniferus possono essere trovati durante tutto l’anno, tranne che nei periodi più freddi. A seconda delle condizioni climatiche, il ciclo biologico per completarsi impiega generalmente 2-4 mesi e possono sovrapporsi da tre a sei generazioni.
Lo svernamento avviene preferibilimente su piante che non perdono le foglie come agrumi e ornamentali sempreverdi. Gli stadi svernanti sono per lo più le pupe o le neanidi di III età (caratteristici corpuscoli neri di forma ellittica circondati da un anello di cera bianca).
Le temperature più favorevoli allo sviluppo dell’aleurodide stanno in un range compre. tra 20 e 34 °C con optimum a 25,6 °C e umidità relativa del 70-80%. Si tratta di condizioni climatiche che, sulla carta, sono perfettamente compatibili con la caratteristiche della pianura padana.
La specie però teme le temperature inferiori al congelamento e gli estremi al di sopra di 40 °C. Ne prossimi anni sarà opportuno approfondire la biologia e i limiti di sviluppo nei contesti ambientali della nostra regione, dove già si registrano intestazioni importanti.
Danni
Le piante infestate sono ben riconoscibili per la presenza sulla pagina inferiore delle foglie delle forme giovanili dell’aleurodide che, mediante gli stiletti boccali, pungono i tessuti vegetali.
I danni quindi sono diretti, dovuti alla sottrazione della linfa che provoca un deperimento generale delle piante attaccate.
- spiniferus, inoltre, escreta quantità abbondonti di melata zuccherina che copre foglie e frutti. Il danno indiretto causato dalla melata può essere oltremodo aggravato dallo sviluppo di fumaggini che ridonucono la respirazione e Io fotosintesi.
Si può pertanto osservare un progressivo disseccamento della vegetazione; laddove gli attacchi si rilevino sulle specie coltivate, può inoltre verificarsi un importante deprezzamento della frutta.
Diffusione
In Emila-Romagna le prime segnalazioni risalgono all’estate 2018. A seguito del monitoraggio del territorio si è evidenziata uno situazione con diversi livelli di gravità; la parte centrale della regione (province di Modena e Reggio Emilia) è od oggi la porte con le segnalazioni più diffuse riguardando soprattutto il contesto urbano e aree verde con verde ornamentale. Le intestazioni su alcune piante ornamentali in ambito urbano (pyracantha, rose ed edera) sono estremamente frequenti e gravi mentre su piante coltivate risultano più contenute e spesso vengono controllate dai normali interventi di difesa fitosanitaria. L’espansione verso nord di una specie così polifoga ed aggressiva desta una certa preoccupazione anche, se gli eventuali rischi futuri per le colture agrarie, sono tutti da decifrare.
Difesa
Nel contesto agricolo è di fondamentale importanza monitorare il territorio per verificare la presenza e il livello di diffusione del fitofago. I rilievi sono tanto più importanti quanto le aree agricole siano contigue a zone verdi con presenza dell’aleurodide già segnalata. L’esecuzione delle normali strategie di difesa attuate sulle colture potrebbe contenere in modo significativo le infestazioni.
Nel contesto urbano a fronte di modeste infestazioni o attacchi localizzati, possono essere sufficienti alcune indicazioni pratiche di tipo agronomico. È possibile, infatti, procedere a potature mirate tese ad asportare le parti colpite dall’insetto; in questo caso occorre distruggere i residui di potatura delle parti danneggiate per evitare che possano fungere da innoculo per le altre piante.
Con gravi o diffuse intestazioni è consigliato eseguire interventi insetticidi con prodotti registrati e autorizzati per il contesto specifico.
In questo caso si consiglia di fare precedere i trattamenti da un lavaggio dei rami e della chioma con acqua e tensioattivi o con Sali di potassio per eliminare le fumaggini e favorire l’attività dell’insetlicida impiegato.
Si ricorda inoltre di spazzolare gli indumenti utilizzati per le potature, poiché possono diventare veicolo di infestazione.
Afide verde degli agrumi
Identificazione dei sintomi
- Sulle foglie, nella pagina inferiore, e sui germogli provoca, dei vistosi accartocciamenti che ostacolano lo sviluppo della pianta;
- quando attacca fiorie frutti può causare colatura e cascola.
Produce abbondante melata che imbratta la vegetazione e come altri Afidi è responsabile della diffusione di alcune virosi.
Ciclo biologico
Aphis citricola è una specie dioica che ha come ospiti primari rosacee arbustive del genere Spriraea sulle quali depone l’uovo durevole e svolge in primavera la prima parte del ciclo per poi migrare sugli agrumi che funzionano da ospiti secondari.
Tale comportamento è tuttavia alquanto raro nelle aree agrumicole italiane, per cui l’afide si moltiplica analociclicamente con numerose generazioni (oltre 40) e sverna con femmine partenogenetiche sui ricacci vegetativi.
Aleurodide fioccoso
- Identificazione dei sintomiL’adulto, circa 1.5 mm di lunghezza, è giallognolo e presenta il corpo ricoperto di polvere cerosa biancastra, le ali sono strette e slanciate. Le neanidi sono caratteristiche per l’abbondante intreccio fioccoso di fili di cera bianca, con cui si proteggono il corpo. Gli adulti e gli stadi giovanili sottraggono linfa che provocha il deperimento della pianta. Producono abbondante melata che insieme alla produzione cerosa colpisce anche i frutti su cui si instaura fumaggine. I frutti presentano una patina nerastra che li deprezza commercialmente.Descrizione dei danni arrecatiI danni diretti consistono nel prelievo della linfa; essi sono aggravati dall’intenso sviluppo della fumaggine.Anche le lordure sono ugualmente importanti.Descrizione fisica
- Adulto: lungo 1,5 mm. Somiglia ad una piccola farfalla; il corpo è giallastro infarinato da una cera bianca, ali strette che lasciano intravedere l’addome. –
- Uova: peduncolate, ovali; le uova sono deposte in cerchio o in semicerchio.
- Larva: fissata, corpo ristretto e quasi trasparente, protetta da una feltratura composta da fili cerosi, di forma leggermente ovale.
Ciclo biologico
Supera l’inverno come neanide di 3-4 età. Gli adulti sfarfallano a partire dall’inizio della primavera; le uova vengono deposte a cerchio o a semicerchio nella pagina inferiore delle foglie. 4-6 generazioni si susseguono nel corso dell’anno.
L’ Aleurodide fioccoso sviluppa dalle 4 alle 5 generazioni l’anno, che si susseguono quasi senza interruzione per tutta la durata dell’anno. Un semplice rallentamento è notato nei mesi più freddi. Passa l’inverno allo stadio di larva di terzo o quarto stadio ed, a volte, allo stato di uovo, deposto in novembre. In febbraio, marzo, possiamo registrare l’inizio del primo volo, che annuncia la prima deposizione dell’anno.
Un altro volo degno di nota ha luogo generalmente nelle correnti di agosto. In autunno gli strati inferiori delle foglie sono incrostati dalle larve e dalle exuvie, ricoperte di melata. A seconda delle condizioni climatiche, possono esserci o meno altri voli in ottobre. In assenza di nemici, questo roditore, si moltiplica considerevolmente; il suo unico problema a questo punto sarà solo la quantita’ disponibile di nutrimento.
Descrizione biologica
Insetto infeudato agli Agrumi. Il Mandarino è particolarmente attaccato. Apparso nel 1966 in Spagna (Malaga) ed in Francia (Costa Azzurra), questo Aleurode è stato osservato nel 1980 per la prima volta in Italia. Adulti e larve succhiano la linfa delle foglie. Contrariamente all’Aleurodide dei Limoni (Dialeurodes citri) la melata prodotta resta aderente all’insetto, che la produce in grosse grotte.
Cancro batterico degli agrumi
Il cancro batterico degli agrumi (CBC) è una malattia causata da Xanthomonas citri subsp. citri (sinonimo Xanthomonas citri pv. citri) e Xanthomonas fuscans subsp. aurantifolii (sinonimo Xanthomonas citri pv. aurantifolii).
In Europa è considerato un organismo da quarantena, per cui devono essere adottate misure preventive per evitare l’introduzione di materiale vegetale infetto, per questo nella direttiva europea la misura di protezione adottata è il divieto generale di introduzione in tutti gli Stati membri di piante di Citrus, Fortunella, Poncirus e loro ibridi, ad eccezione dei frutti da Paesi terzi.
Fino ad oggi il CBC non è stato segnalato in alcun Paese europeo, né nell’area mediterranea di produzione degli agrumi.
La malattia è endemica in molti Paesi del continente asiatico e del Medio Oriente, in alcuni Paesi del Sud e Centro America e in alcune regioni del continente africano mentre negli Stati Uniti sono state segnalate diverse epidemie della malattia alle quali sono seguite altrettante campagne di eradicazione. Il CBC è una malattia devastante che colpisce la maggior parte di specie e varietà di agrumi causando notevoli danni economici, dal momento che colpisce anche i frutti provocandone la caduta e/o rendendoli incommerciabili.
Sintomatologia e agenti causali della malattia
Per quel che concerne la sintomatologia, tutti gli organi epigei degli agrumi sono estremamente suscettibili. Sintomo caratteristico del CBC è la comparsa di lesioni necrotiche su foglie, rami e frutti.
Sulle foglie inizialmente le lesioni si presentano come piccole macchie idropiche di circa 2-10 mm di diametro che si trasformano in lesioni rialzate circa 9 mesi dopo l’infezione; possono anche apparire margini idropici spesso circondati da un alone clorotico e il centro delle lesioni può divenire sollevato e spugnoso o suberoso a causa dell’iperplasia ed ipertrofia delle cellule dell’ospite indotta dal batterio. Le macchie, che inizialmente appaiono nella pagina inferiore della foglia, con l’età imbruniscono e possono comparire anche sui rami e sui frutti con caratteristiche simili a quelle delle foglie. Nonostante nella maggior parte dei casi la malattia non porti alla morte della pianta, molto spesso causa una copiosa e prematura cascola di foglie e frutti e ne produce un deperimento generale. I frutti colpiti perdono drasticamente di qualità e difficilmente possono essere destinati al consumo allo stato fresco.
Sono stati descritti tre diversi tipi di cancro batterico che si differenziano per caratteristiche fenotipiche e genotipiche dei ceppi di Xanthomonas che causano la malattia ed in base alla pianta ospite. Il più comune e maggiormente diffuso a livello mondiale è il tipo A o “cancro asiatico” che colpisce la maggior quantità di specie e varietà di agrumi causato da Xanthomonas citri subsp. citri (Xanthomonas citri subsp. citri (Xcc)).
Il cancro di tipo B, presente in Argentina e identificato anche in Paraguay e Uruguay, colpisce alcune specie di agrumi, ma soprattutto il limone.
Infine, il cancro di tipo C è stato descritto solamente in Brasile su limetta messicana.
Gli agenti causali del cancro B e C appartengono a Xanthomonas citri subsp. aurantifolii.
Ciclo della malattia
Xanthomonas citri subsp. citri (Xcc) penetra nel tessuto vegetale attraverso gli stomi o le ferite provocate dalle tecniche colturali o da agenti naturali come vento o pioggia sferzante o dalle ferite causate dalla minatrice serpentina degli agrumi (Phyllocnistis citrella). Nonostante la malattia possa essere veicolata anche da insetti e uccelli, l’efficienza di trasmissione della minatrice serpentina è stata dimostrata essere molto scarsa; tuttavia, l’insetto può infestare le foglie e provocare lesioni confluenti ed estese con un contorno irregolare che segue quello delle gallerie di alimentazione. L’ingresso tramite gli stomi è più facile nelle foglie giovani, infatti le foglie più mature oppongono una maggiore resistenza; tuttavia, la gravità dell’infezione dipende soprattutto dall’ospite interessato. In condizioni favorevoli i sintomi appaiono nei sette giorni successivi all’inoculazione, ma il tempo di incubazione può aumentare se le temperature sono inferiori a 20°C (Koizumi, 1985).
Xanthomonas citri subsp. citri (Xcc) è capace di sopravvivere a lungo nelle lesioni, nonostante la popolazione decresca col passare del tempo; alcuni studi, realizzati per determinare la capacità di sopravvivenza del batterio, su materiale vegetale asintomatico hanno dimostrato che in assenza di sintomi la popolazione è normalmente molto bassa e il patogeno rimane vitale fin quando le cellule ospiti in prossimità delle lesioni rimangono vitali. La dispersione del batterio è favorita da elevate temperature ed umidità; in queste condizioni i batteri vengono rilasciati in una matrice di polisaccaridi esocellulari e dispersi per una nuova infezione mediante gocce di pioggia trasportate dal vento. Il vento e l’acqua giocano, infatti, un ruolo molto importante in questo processo e la combinazione dei due ha fatto sì che eventi metereologici come tornadi e tempeste tropicali abbiano favorito la disseminazione del batterio in Florida anche a grande distanza. Tuttavia, nella diffusione della malattia a lunga distanza il fattore umano è stato sicuramente determinante sia mediante materiale vegetale infetto, sia mediante attrezzi agricoli contaminati.
Mezzi di difesa
Attualmente non esistono sul mercato prodotti specifici per questo microrganismo patogeno, infatti è molto difficile contrastare attacchi batterici con le attuali formulazioni fungicide (rame, ditiocarbammati, ecc.) pertanto la lotta chimica risulta molto difficile e poco vantaggiosa.
Molto si può ottenere con mezzi e metodiche agronomiche volte a contenere le condizioni di sviluppo del batterio: umidità, temperatura, circolazione dell’aria ecc., attraverso una adeguata potatura delle piante, ridotte concimazioni azotate.
Cancro gommoso
Identificazione dei sintomi
Il Cancro gommoso colpisce soprattutto le piante di Limone e più raramente quelle di Arancio dolce. La malattia si manifesta soprattutto sui tronchi e sulle branche, più raramente si evidenzia sui giovani rami.
Il sintomo è costituito da una macchia umida che diviene, via via, sempre più ampia; in seguito, al centro della macchia, per la formazione di screpolature nella corteccia, fuoriesce un flusso gommoso. I cancri più vecchi non emettono gomma ma tendono a fessurarsi profondamente e, nell’area colpita, la corteccia si solleva.
Cicalina verde della fetola degli agrumi
identificazione dei sintomi
Gli adulti sono di circa 3-3.5 mm di lunghezza ed hanno una livrea verde-giallognola.
I danni sono causati dalle punture trofiche; sull’epicarpo dei frutti si evidenziano delle macchie di colore giallo, oppure ruggine.
Queste alterazioni vengono chiamate “maculatura gialla”, oppure “fetola”; i sintomi deprezzano notevolmente il frutto.
Ciclo biologico
Trascorrono l’inverno come adulti in rifugi tra la vegetazione. Le Cicaline compiono in più generazioni all’anno; lo sviluppo da uovo ad adulto, durante il periodo estivo, si completa in circa un mese.
Cocciniglia a virgola degli agrumi
Identificazione dei sintomi
Il follicolo femminile, circa 3.5-4 mm di lunghezza, è ricurvo e di colore grigio-bruno; le neanidi sono biancastre ed i follicoli maschili sono simili a quelli femminili. Infesta la chioma e si localizza sui rami, sulle foglie e sui frutti. Si manifesta con ingiallimento fogliare e filloptosi anticipata; gli attacchi ai frutti sono gravi e provocano un forte deprezzamento del prodotto.
Descrizione dei danni arrecati
Questa Cocciniglia preleva la linfa dell’albero: i suoi attacchi più forti sono sulle foglie, sui giovani rami e sui frutti. La respirazione e la fotosintesi sono fortemente perturbate dalla presenza di numerosi individui (incrostamenti), tanto più che i cadaveri di questi restano attaccati al vegetale.
La Cocciniglia a virgola non secerne mielata e non provoca fumaggine. I giovani frutti infestati subiscono perdite di peso e calibro, ed in caso di attacco precoce, possono anche cadere. I frutti infestati in estate o in autunno maturano male e la loro qualità ne è intaccata. Alla scelta, questi frutti sono di fatto declassati a causa della decolorazione e della presenza di gusci che anche se spazzolati non vanno via.
Descrizione fisica
- Femmina adulta:guscio convesso, piriforme, frequentemente allungato e ricurvato (da qui il nome volgare della specie), di colore generalmente grigiastro con i bordi più chiari. Taglia: 2,5 x 1 mm. Sotto il guscio il corpo della femmina si presenta come una massa piriforme bianca-madreperla con una macchia pigidiale giallastra. Le femmine più vecchie diventano interamente gialle. Dimensioni: 1,0 x 0,6 mm. Le pieghe boccali servono a pungere e succhiare.
- Maschio:il guscio larvale è più piccolo di quello della femmina (1,3 x 0,4 mm) e dello stesso colore; i suoi bordi sono rettilinei. L’imago (adulto maschio) è un moscerino alato (un paio di ali) sprovvisto di pieghe boccali è molto piccolo (0,54 x 0,2 mm) di colore rosa – violaceo.
- Uova:ellipsoidali, d’aspetto quasi parallelepipeidale, attaccate le une alle altre.
- Larva:2 stadi, la muta ha luogo dopo un periodo di inattività.
Ciclo biologico
Sverna nei vari stadi di sviluppo. Iniziano ad ovideporre già da febbraio, deponendo circa 50 uova per femmina. Il ciclo continua nel corso dell’anno con un periodo di diapausa. Compie generalmente 3-4 generazione all’anno.
La prima generazione si sviluppa in novembre nel Sud del Portogallo, principale regione agrumicola del paese. Questa generazione subisce uno stato di fermo nello sviluppo invernale. La seconda generazione in effetti si sviluppa alla fine di giugno. Una terza appare in settembre.
Cocciniglia bassa degli agrumi
Identificazione dei sintomi
È presente nelle serre su piante ornamentali ed attacca frequentemente gli agrumi.
- La femmina adulta (circa 3,5-4 mm di lunghezza) è di forma ovale, con il corpo depresso e di colore giallo-bruno.
- Le forme giovanili sono di colore più chiaro delle femmine adulte.
La Cocciniglia vive di preferenza sui rametti e sulla pagina inferiore delle foglie dove forma delle colonie lungo le nervature. Il danno si manifesta sulle foglie ed è provocato dalle punture trofiche e dalla produzione di melata. La vegetazione colpita evidenzia forti ingiallimenti e in caso di attacchi massicci si possono avere gravi filoptosi. Il fitofago sverna come neanide e compie alcune generazioni all’anno.
Lotta
Per quanto riguarda la lotta si rimanda alle altre Cocciniglie con le quali il controllo è in genere abbinato.
Cocciniglia bianca degli agrumi
Identificazione dei sintomi
Il follicolo femminile (circa 2 mm di lunghezza) è di colore crema, con esuvie giallo-nocciola. Il follicolo maschile, più piccolo di quello femminile, è bianco e di forma ovale. Attacca rami, foglie e frutti provocando un generale deperimento della pianta.
- Sulle foglie, in seguito alla sottrazione di linfa, si manifesta con ingiallimenti, disseccamenti e filloptosi.
- I fruttivengono incrostati e rimangono picchiettati di areole verdi, localizzate vicino alle punture ed ai follicoli; i frutti colpiti rallentano lo sviluppo e sono deprezzati commercialmente.
Ciclo biologico
Sverna in vari stadi di sviluppo. L’ovideposizione inizia in primavera e le neanidi della 1° generazione compaiono verso il mese di aprile-maggio. A questa seguono altre due generazioni (luglio per la 2° generazione e settembre per la 3°); in condizioni ambientali ottimali può compiere anche 4-5 generazioni.
Fumaggine
Descrizione dei danni arrecati
I danni di questo insetto pungitore e succhiatore, si traducono con un indebolimento della pianta, con la caduta delle foglie, con il disseccamento dei rami o con la deformazione dei frutti; in quest’ultimo caso il danno è grave per le olive da tavola.
La produzione di mielata favorisce lo sviluppo della fumaggine attirando formiche ed altri insetti.
Descrizione fisica
Adulto: la femmina di questa Cocciniglia possiede un guscio più o meno circolare, di 1,8 o 2,2 mm di diametro, leggermente convesso, di colore bistro chiaro uniforme e matto. I tessuti larvali sono leggermente decentrati. Il maschio è alato (un paio d’ali, ialino biancastro), gracile. La sua lunghezza non supera il millimetro; corpo giallastro.
Ciclo biologico
Tipicamente, questa Cocciniglia presenta 3 generazioni annuali. In effetti, si tratta di 3 tipi di larve mobili, che si assimilano a generazioni successive. Sulla pianta coesistono individui di tutte le età. L’inverno in genere viene trascorso allo stato di giovane femmina o di larva anziana, ma ci sono anche larve più giovani che riprendono la loro attività più tardi in primavera.
La prima generazione comincia in marzo – aprile. I maschi sono numerosi. Le larve mobili si dirigono verso le zone ombrate dell’albero, si fissano di preferenza sullo strato inferiore della foglia. Questa generazione si evolve in 8 o 9 settimane. Una seconda generazione segue per una durata di tempo equivalente. La terza comincia in settembre – ottobre. Questa si manterrà per 6 mesi fino a superare l’inverno.
Descrizione biologica
Questa Cocciniglia è molto polifaga. Si attacca all’Olivo, agli Agrumi, al Pruno e ad altri alberi, arbusti, piante basse diverse: l’Acacia, il Carrubo (Ceratonia), il Gelso (Morus), l’Edera (Helix), il Lauro rosa (Nerium), la Palma (Phoenix), ecc. –
- Adulto:la riproduzione è bisessuata o partenogenetica. La femmina depone in 5 o 12 giorni 150 uova gialle. Al giorno ne depone dalle 4 alle 30 unità.
- Larva:dalla larva nuova nata, mobile, alla muta iniziale, passano in media dai 40 ai 50 giorni.
Lebbra
Identificazione dei sintomi
È una malattia che si manifesta generalmente in autunno e colpisce i frutti in fase di maturazione.
I sintomi compaiono sulle olive con chiazze scure e depresse e in seguito l’oliva rinsecchisce e sulla superficie colpita si differenziano i conidi (color rosato); le olive attaccate cadono precocemente e l’olio da esse ricavato è acido e torbido con una colorazione rossa.
L’infezione può estendersi anche sulle foglie determinando macchie giallognole e può manifestarsi sulle olive anche in magazzino, dopo la raccolta.
Ciclo biologico
Si conserva sui frutti infetti caduti a terra, la diffusione della malattia è facilitata dalle piogge; la temperatura ottimale si aggira sui 23-25° C. La penetrazione avviene attraverso ferite di qualsiasi natura.
Marciume del colletto
Descrizione fisica
È un fungo polifago e si manifesta sia sull’apparato aereo, sia sul colletto che sull’apparato radicale. I sintomi nell’apparato aereo sono generalizzata sofferenza, tendenza a spogliarsi in piena estate, scarso sviluppo di germogli e presenza di foglie epinastiche e clorotiche. I sintomi al colletto e sulle radici sono marcati imbrunimenti della scorza, necrosi bruno-rossastre nei tessuti corticali.
L’esito della malattia è infausto, da prima si manifestano deperimenti progressivi e solo dopo qualche anno sopraggiunge la morte della pianta. Il fungo può colpire anche i frutti con una sintomatologia detta “marciume bruno” : il frutto imbrunisce, tende a disidratarsi e si ricopre di una muffetta bianco-grigiastro.
Descrizione biologica
La Fitoftora si conserva nell’ambiente in due modi:
- come miceliosui tessuti infetti;
- come oospora(spora sessuata) sugli organi marcescenti.
Il fungo rimane nel terreno per lungo tempo, in fase latente e poi appena ne ha la possibilità penetra nella pianta attraverso piccole lesioni delle radici. Il suo ingresso è favorito da elevata umidità e ristagni di acqua.
Fattori di rischio
- Utilizzo di portinnesti sensibili (MM106, M7, M26).
- Coltivazione di varietà sensibili (es. Topaz).
- Zone umide.
- Ristagni idrici.
- Terreni pesanti, ricchi di argilla.
- Temperatura del terreno superiore a 15 °C e susseguirsi di abbondanti periodi piovosi.
- Irrigazione eccessiva.
- Ferite al tronco.
- Frutta caduta a terra non asportata dal frutteto.
Ragnetto rosso dei fruttiferi e dalla vite
Identificazione dei sintomi
Il Ragnetto rosso è molto polifago, le femmine presentano una lunghezza di 0,5 mm e dei tubercoli biancastri posti sul dorso che sono degli elementi distintivi e consentono l’identificazione di questi da altri. I maschi sono più piccoli e di colore più chiaro; il danno provocato è dovuto alle sue punture e avviene sui germogli e sulle foglie che perdono lucentezza e assumono delle tonalità bronzee, successivamente disseccano e cadono. Inoltre le foglie attaccate presentano anche delle necrosi e decolorazioni punteggiate, tutto ciò provoca gravi filloptosi.
Descrizione fisica
- Adulto:Le femmine, visibili a occhio nudo, misurano da 0,4 a 0,7 mm di lunghezza. Corpo ovale, rosso o rosso bruno con delle forti setole dorsali che fuoriescono da protuberanze biancastre. I maschi, molto più piccoli delle femmine e fusiformi, sono di color arancione con macchie nerastre e protuberanze poco visibili.
- Uova: quasi sferiche, 0,13 mm di diametro, con delle fini striature meridiane ed una lunga punta apicale: le uova d’inverno sono rosso mattone, quelle d’estate, più piccole e meno pigmentate. Larva: rosso o arancio vivo.
- Ninfa: olivastra, prende progressivamente il colore dell’adulto.
Descrizione dei danni arrecati
I danni possono essere considerevoli. Le foglie della Vite e degli alberi fruttiferi ingialliscono, si scuriscono, prendono un aspetto plumbeo caratteristico; possono cadere prematuramente. Le punture riducono la fotosintesi e provocano una perdita d’acqua. Sulla Vite la qualità e la quantità della raccolta sono compromesse. In primavera, può esserci una concentrazione delle larve nate dalle uova d’inverno; ciò provoca l’arricciamento ed il raggrinzimento dei germogli sui quali si installano. Sulla Vite i germogli dei grappoli si trovano più o meno distrutti.
Ciclo biologico
Il Ragnetto rosso sverna come uovo durevole di colore rosso vivo e di forma tondeggiante, di solito è inserito alle ascelle delle gemme. Gli stadi giovanili iniziano la loro attività in primavera determinando la successione di varie generazioni (in media 8) primaveili-estive. I picchi di massima infestazione si raggiungono in piena estate. La schiusura delle uova d’inverno comincia in aprile e prosegue via via in funzione della temperatura di primavera. A seconda delle regioni si susseguono senza interruzione dalle 5 alle 8 generazioni fino alla fine dell’estate. La durata del ciclo dipende dalla temperatura e dal’igrometria (optimum da 23 a 25 °C e umidità relativa dal 50 al 70%). Una forte temperatura ed un’igrometria leggera uccidono le uova interrompendone la moltiplicazione. La più alta densità di popolazione si osserva in luglio – agosto. Il deposito delle deposizioni d’inverno comincia nella metà di agosto ma in caso di pullulazione anche prima.
Descrizione biologica
- Piante ospitanti:la Vite ma anche alberi da frutta quali il Melo, il Pero, il Pruno, il Pesco, il Ciliegio, il Ribes.
- Adulto:le femmine vivono dai 12 ai 18 giorni e depongono da 24 a 48 uova in 10 giorni.
- Uova:lo sviluppo embrionale dura da 5 a 17 gg a seconda della temperatura. Il Ragnetto rosso inverna allo stato di uovo. Sulla Vite, le uova d’inverno sono deposte al livello dei nodi, sui legni anziani o sul ceppo. Sugli alberi fruttiferi, sono deposte alla base dei rami dell’anno e soprattutto sui vecchi legni, ai punti di inserzione delle ramificazioni, nelle cicatrici o attorno ai germogli e sulle borse. Possono, per il numero, formare delle placche rossastre. Le uova d’estate sono deposte sulle foglie.
- Larva:la giovane larva nata dall’uovo d’inverno guadagna le foglie sulle quali si sviluppa. L’evoluzione larvale comprende tre stadi mobili separati da stadi di riposo. Sviluppo larvale: da 7 a 12 gg a seconda della temperatura. Le forme mobili si nutrono succhiando il succo della cellula del parenchima dello strato inferiore delle foglie dopo averlelacerate con l’aiuto delle loro parti boccali a forma di stiletto.
Fattori di rischio
- Grave attacco durante l’anno precedente.
- Vicinanza a vie di comunicazione (polvere, temperature elevate).
- Andamento meteorologico caldo e secco.
Misure agronomiche
- In caso di presenza localizzata è possibile trasferire dall’esterno rami con forte insediamento di insetti acaro-predatori.
- Utilizzare fitosanitari rispettosi degli insetti acaro-predatori.
Controllo e soglia di intervento
- Nei frutteti colpiti durante l’anno precedente si dovrebbero effettuare controlli sulle foglie a partire dal mese di maggio.
- In maggio si controllano le rosette fogliari dei getti corti, in giugno le foglie della zona mediana dei getti lunghi e più tardi quelle del terzo superiore dei getti lunghi.
- Il rapporto ragnetto rosso:insetti acaro-predatori di 10:1 non dovrebbe essere superato durante l’intera stagione vegetativa. Qualora ciò accadesse bisogna tener conto delle seguenti soglie di intervento, per l’esecuzione di un trattamento:
maggio | giugno | luglio | agosto | settembre | |
esemplari/foglia | 4-5 | 5-7 | 8-10 | 15-20 | oltre 20 |
Ragnetto rosso comune
Descrizione fisica
Due forme distinte di Ragnetto tessitore con biologia simile e medesima produzione di danni. Il primo di forma gialla, più o meno verdastro; si tratta di 2 specie T. urticae koch e T. turkestani Ugarov e Nikolski ( = T. atlanticus Mac Gregor) quest’ultimo non si trova generalmente in serra essendo più meridionale. L’altro rosso mattone: T. cinnabarinus Boisduval. In autunno appaiono inoltre individui nettamente arancioni, senza macchie, che sono le forme invernanti di T. urticae. Gli adulti hanno 2 macchie scure tipiche sul dorso e 4 paia di zampe.
- La femminamisura 0,5 mm di lunghezza.
- Il maschio, più piccolo e slanciato non raggiunge i 0,3 mm.
- Le uovasono sferiche del diametro inferiore a 0,1 mm, lisce, bianco traslucido alla deposizione si opacizzano in seguito prendendo un aspetto giallo prima di schiudersi. L’uovo di T. cinnabarinus è rosa malva.
- Larva: di taglia ridotta, 3 paia di zampe. –
- Ninfa: morfologicamente simile alla ninfa.
Ciclo biologico
Sverna allo stadio di femmina adulta fecondata. Compie mediamente 8-10 generazioni all’anno mentre in serra si ha una continua attività con un numero di generazioni, tra loro sovrapposte, che determinano infestazioni di tipo epidemico. Da 6 a 7 generazioni in estate. Le generazioni si susseguono a un ritmo molto rapido e questo individuo pullula. La disseminazione del Ragnetto si fa per passaggio da una pianta all’altra (se queste si toccano), tramite il suolo a leggera distanza, per trasporto di oggetti o di persone, tramite il vento. Il suo filo di seta costituisce un aeroforo. Alla fine dell’estate, la forma arancione diventa predominante e va ad invernare sotto diversi nascondigli o nelle serre, vicino a fonti di calore.
Descrizione biologica
- Piante ospitanti: questo individuo è molto polifago e circa 200 ospitanti possono accoglierlo: dalle piante selvatiche, alle Leguminose, alle floreali, alle specie fruttifere. È particolarmente frequente sulla Vite, sul Fagiolo, sul Cocomero, sul Luppolo, sul Cotone, sul Trifoglio, sul Girasole, sugli alberi da frutta. Le femmine dopo aver invernato migrano sulle piante occasionale o su piante erbacee e dopo un periodo di alimentazione, qui depongono un numero elevato di uova.
- Fecondità: un centinaio di uova, circa 10 al giorno. La seconda generazione ritorna sulla Vite e su altre piante coltivate con le correnti di giugno. A tutti gli stadi attivo, questo ragnetto tesse sullo strato inferiore delle foglie delle tele setose che trattengono l’umidità ed assicurano un eccellente protezione di tutte le forme contro il vento, i predatori e i trattamenti. Per nutrirsi, punge le foglie succhiandone i liquidi cellulari. Si sviluppa bene con una temperatura che va dai 23 ai 30°C ed una umidità relativamente inferiore al 50%. La larva si sviluppa in 16 gg a 20°C e 7 gg a 31°C.
Identificazione dei sintomi
E’ un Acaro estremamente polifago la cui attività viene svolta su piante erbacee, ortive ed ornamentali, sia in serra che in pieno campo. Gli adulti sono piccoli acari di colore rosso-arancio, rosso mattone ed i maschi sono più piccoli delle femmine; le forme giovanili sono giallastre. Il danno è determinato da tutte le forme mobili, si manifesta sulle foglie prima una perdita di lucentezza della pagina superiore prima di necrotizzare.
Descrizione dei danni arrecati
I danni diretti sono dovuti alle punture nutrizionali: le foglie prendono un aspetto macchiettato poi si seccano. In caso di pullulazione, la pianta può morire. Inoltre, le tele possono fermare gli organi della pianta ed impedirne lo sviluppo. Tali danni indiretti possono verificarsi in serra dove le colonie di questi individui possono raggiungere densità elevate.
Fattori di rischio
- Pacciamare in presenza di condizioni meteorologiche siccitose.
Misure agronomiche
- Pacciamare in modo alternato. Chi a partire dalla primavera provvede a pacciamare ogni seconda corsìa di transito (a distanza di 10 —14 giorni) impedisce continuamente le migrazioni del ragnetto rosso dei fruttiferi. Se tutta la vegetazione dei sottofilare è infestata dal ragnetto non si dovrebbe pacciamare per nessun motivo.
- In caso di comparsa localizzata è possibile trasferire nel frutteto dall’esterno getti fortemente colonizzati da insetti acaro-predatori.
- Utilizzare fitosanitari rispettosi degli insetti acaro-predatori.
Controllo e soglia di intervento
- Dopo una primavera con temperature elevate, da maggio sarebbe preferibile effettuare controlli sulla pagina inferiore delle foglie.
- In maggio si dovrebbero controllare le prime foglie dei getti; da giugno quelle situate nella zona mediana dei getti lunghi.
- Il rapporto ragnetti:acaro-predatori di 10:1 non dovrebbe essere superato durante l’intera stagione vegetativa. Se ciò accade è opportuno tener conto delle seguenti soglie di intervento:
maggio | giugno | luglio | agosto | settembre | |
esemplari/foglia | 4-5 | 5-7 | 8-10 | 15-20 | oltre 20 |
Afide del bruno pesco
Identificazione dei sintomi
L’afide è di colore brunastro con neanidi più chiare; il danno si manifesta sulle foglie e sui giovani germogli. Questi organi evidenziano marcati accartocciamenti e deformazioni. Il danno maggiore si verifica sulle piante di allevamento.
Ciclo biologico
L’Afide bruno supera l’inverno, prevalentemente, allo stadio di uovo negli anfratti della scorza. A fine inverno riprende l’attività molto presto dando origine a molte generazioni, sempre sul Pesco.
Afide nerastro degli agrumi
Descrizione dei danni arrecati
L’afide nerastro degli Agrumi preleva la linfa ed indebolisce. In primavera può nuocere agli agrumi provocando la colatura dei fiori. La melata abbondante che producono questi Afidi attira le Formiche e sviluppa la fumaggine.
Descrizione fisica
Adulti: alati virginopari, hanno un colorito nero brunastro, le cornicula e la coda di colore nero.
- Le alihanno come caratteristica delle nervature che si biforcano generalmente una sola volta.
- È lungocirca 3 mm.
- Gli atterivirginopari hanno lo stesso colore degli alati ma la lunghezza è di circa 2 mm.
Ciclo biologico
Si succedono e si sovrappongono una trentina di generazioni l’anno
Descrizione biologica
Cosmopolita, questo Afide è presente su tutti gli agrumi. Nelle zone tropicali la specie è polifaga; attacca di fatto la pianta del Tè (Camellia), quella del Caffè (Coffea), il Mango (Manguier), l’ Annona (Annona).
Con un clima Mediterraneo siamo in presenza di una specie monofaga che attacca solo gli agrumi piuttosto che il Pittosporum. I sessuati sono sconosciuti in natura. L’anolociclicità è obbligatoria. Gli adulti stridulano in modo quasi udibile a causa dello sfregamento delle spine tibiali poste sulle striature dell’addome. Ogni femmina da vita a 50/70 larve. Le colonie si sviluppano solitamente sullo strato inferiore della foglia, possiamo trovarle anche sui piccioli e sui germogli dei fiori.
Questo Afide preferisce una temperatura di circa 20/25° C poichè le basse temperature invernali e i calori estivi che superano i 30° C ne rallentano lo sviluppo. In Italia questo Afide nerastro degli agrumi passa l’inverno in piccoli gruppi installati sui germogli e sulle altre piante che crescono nelle piantaggioni degli agrumi.
Afide verde del pesco
Identificazione dei sintomi
Il Myzus persicae è un piccolo afide (circa 2 mm di dimensione) di colore verde; esso è considerato l’Afide più pericoloso del pesco.
Il danno si manifesta con un marcato accartocciamento delle foglie e dei germogli.
Il danno è provocato:
- dalle punture trofiche degli Afidi che vivono in colonie nella pagina inferiore;
- dalla notevole produzione di melata che provoca parziale asfissia ed un effetto lente.
Sembra che l’Afide sia anche vettore del Virus del Mosaico del Pesco. In caso di cultivar sensibili si può avere un danno direttamente sui frutticini che si deformano. Se l’attacco si manifesta in fioritura si verificano molti aborti fiorali e quindi cascola dei fiori.
Descrizione dei danni arrecati
Afidi pungitori e succhiatori, da qui danni diretti ed indiretti tra cui accartocciamento delle foglie, e insudiciamento. I danni indiretti sono soprattutto la trasmissione di Virus; il Virus 1 del Cocomero, Virus del mosaico della Lattuga (LMV). In serra può trasmettre questi virus a numerose altre specie.
Quando la colonizzaione avviene all’aria aperta questa avviene per focolai che sono poi all’origine di una invasione generalizzata. Si tratta di un Afide molto polifago e molto nocivo a tutte le piante coltivate sotto serra. In campi all’aria aperta può provocare guasti alla Patata, alla Lattuga, alla Cicoria, ed anche al Pesco.
Descrizione fisica
- Adulto alato:macchie nere sull’addome verde, torace nero, 2 lughe paia di ali translucide.
- Attero: più piccolo, di colore verde chiaro con le cornicula e la coda molto corte se rapportate a quelle dell’alato. Tubercoli antennari convergenti.
Ciclo biologico
L’Afide verde del pesco è:
- un ospite primario:Pesco o altre Drupacee;
- un ospite secondario:piante erbacee spontanee o coltivate.
Questo afide sverna allo stadio di uovo; questo è di colore nerastro e viene deposto alla base delle gemme. A fine inverno compaiono le fondatrici che iniziano a riprodursi partenogeneticamente. Le fondatrici originano 3-4 generazioni che infestano il Pesco fino agli inizi estate. Verso il mese di giugno gli afidi abbandonano gli ospiti primari per portarsi sulle piante erbacee. Alla fine dell’estate-autunno si riportano sugli ospiti primari e vi ovidepongono.
In questo periodo si hanno:
- sessupare alateche originano l’anfigonico femminile;
- sessupare attereche rimangono sull’ospite secondario dove originano l’anfigonico maschile alato.
L’uovo d’inverno si schiude in aprile: nasce la fondatrice, femmina attera partenogenetica vivipara. Questa genera una quarantina di larve che diventeranno degli adulti alati o atteri. Dopo la terza generazione verranno prodotte solo forme alate, che emigrano su piante ospitanti secondarie (sotto l’influenza della competizione intra – specifica, e dello stato fisiologico della pianta): non ci sono più Afidi sull’ospitante primario a partire dal 15 di maggio o dal 10 di giugno, a seconda delle condizioni climatiche. Molte generazioni di femmine partenogenetiche vivipari (alate o attere) si succedono sulle piante ospitanti secondarie. Dagli inizi di settembre alla fine di novembre appaiono i sessupari alati che ritornano sull’ospitante primario generando femmine sessuate. Nello stesso periodo appaiono maschi sulle piante ospitanti secondarie. L’accoppiamento avviene alla fine di ottobre cosi’ come la deposizione dell’uovo d’inverno alla base delle gemme che si schiuderà in aprile.
Aleurodide degli agrumi
Identificazione dei sintomi
È una specie polifaga attiva per tutto l’anno.
- L’adulto, circa 1.5 mm di lunghezza, ha il corpo di colore giallognolo, ricoperto da una pruina cerosa e bianca.
- Le neanidipresentano il corpo appiattito e sono verde-giallognolo.
I danni si manifestano sulle foglie e sono determinati dalle punture trofiche, sia dagli adulti che dagli stadi giovanili. Il fitofago si stabilisce sulla pagina inferiore e si nutre sottraendo linfa. Le naenidi, inoltre, causano più danni, in quanto producono abbondante melata imbrattando la vegetazione. La presenza di melata determina Fumagini che rendono incommerciabili i frutti.
Descrizione dei danni arrecati
Sono gli Agrumi le piante più colpite da questi individui. In caso di infestazione massiccia, sciami di milioni di adulti possono spostarsi da un luogo all’altro provocando danni. La produzione di melata che cade sullo strato superiore delle foglie situate sotto, è molto elevata. Foglie e frutti si ricoprono di fumaggine.
Descrizione fisica
- Adulto: somigliante ad una piccola farfalla di 1,4 mm, di colore giallo chiaro, ricoperto da una cera bianca.
- Uova: peduncolato, ovale, da 0,2 a 0,3 mm di altezza, colorito giallastro.
- Larve: verdi giallastre, piatte; al quarto stadio, raggiungono 1,5 mm.
Ciclo biologico
Sverna come neanide matura, più raramente come uovo. In primavera sfarfallano gli adulti, poco dopo le femmine ovidepongono nella pagina inferiore della foglia. Generalmente si compiono due o tre generazioni all’anno con picchi di sfarfallamento in maggio, in luglio-agosto ed in settembre-ottobre.
Possiamo osservare dalle 2 alle 4 generazioni annuali. In condizioni ottimali, una generazione può completarsi in 7 o 8 settimane. Se le condizioni non sono favorevoli, questa può addirittura completarsi in 6 o 7 mesi. Una sola foglia può essere infestata da molteplici larve generate da migliaia di uova.
Descrizione biologica
Specie originaria dell’Asia Orientale. Sembra che sia arrivata in Italia verso la fine del decennio 1950. Fu segnalato in Francia nel 1954 sulla Costa Azzurra. L’ Aleirode degli agrumi è una specie polifaga che attacca soprattutto gli agrumi.
Vive generalmente sul Ligustro (Ligustrum), sul Frassino (Fraxinus), sul Lillà (Syringa), sulla Forsythia, sul Lillà delle Indie (Melia), sul Fico, sul Caco (Diospyros), sul Melograno (Punica), e sul Susino. L’invernazione ha luogo sotto forma di larva che attraversa dai tre ai quattro stadi posta sullo strato inferiore delle foglie, raramente l’invernazione avviene allo stato di uovo.
- Adulto: i primi adulti appaiono verso aprile – maggio; un secondo volo può essere osservato in agosto seguito qualche volta da un terzo volo verso la fine dell’autunno.
- Uova: deposte per la maggior parte sullo strato inferiore della foglia.
- Larve: il loro effettivo è massimale nella prima decade di giugno, alla fine dio luglio, in agosto, a settembre ed a ottobre. Generalmente vivono sullo strato inferiore delle foglie.
Allupatura
Descrizione
Il marciume radicale è causato prevalentemente da , Phytophthora nicotianae, che si insedia nella corteccia attraverso microferite, provocando la necrosi e il disfacimento dei tessuti corticali che si distaccano facilmente dal cilindro legnoso.
Raggiunte le radici principali il parassita provoca caratteristiche lesioni “a occhio di rana”, accompagnate da gomma nella zona cambiale.
- Le fogliepresentano una progressiva decolorazione, che dalle nervature si estende a tutta la lamina, e cadono;
- la chiomadiviene rada e le piante deperiscono lentamente con grave compromissione della produzione.
Le manifestazioni più evidenti sono il ritardo della fioritura ed il mancato ingrossamento dei frutti, che invaiano anticipatamente senza raggiungere le caratteristiche minime di qualità.
Cancro batterico
identificazione dei sintomi
Il Cancro batterico delle Drupacee è una batteriosi.
I sintomi sulle foglie si manifestano con tacche edematose, irregolari, spesso delimitate da delle piccole nervature; queste tacche necrotizzano e possono anche confluire in necrosi più ampie, in questi casi il lembo fogliare ingiallisce e le piante subiscono una filloptosi anticipata.
Le piante possono reagire formando, in punta, una nuova vegetazione, con notevoli dispendi energetici. Sui frutti possono manifestarsi tacche necrotiche che evolvono in piccole lesioni in cui si instaurano, molto facilmente, gli agenti funginei dei marciumi.
Ciclo biologico
Le infezioni si verificano attraverso soluzioni di continuità naturali (stomi) o traumatiche (ferite e lesioni) in periodi in cui le condizioni termo-igrometriche sono elevate. La conservazione del patogeno sembra sia affidata o ai cancri rameali o ai residui della vegetazione infetta nel terreno e sulle piante. Inoltre sembra che un’eccessiva
vigoria vegetativa sia correlata ad un aumento dell’attività del patogeno.
Ceroplaste o cocciniglia elmetto degli agrumi
Identificazione dei sintomi
Specie molto polifoga atacca di preferenza gli Agrumi ed in particolare il Mandarino.
- La femminaadulta (circa 6-7 mm di lunghezza) ha il corpo protetto da 7 piastre cerose di cui una, quella centrale, è di colore bianco-rosato.
- Il maschio(circa 1,5 mm di lunghezza) è di colore bruno-rossiccio ed è dotato di ali; esso sfarfalla da follicoli bianchi ellittici, lunghi circa 2mm e ornati di raggi cerosi.
- Le neanidiche misurano circa 0,5-1 mm, sono di colore rossastro.
Il danno si manifesta sulle foglie e sui rametti ed è determinato dalle punture trofiche e dalla produzione di melata. L’attacco provoca deperimento della piante che può causare la morte della stessa.
Ciclo biologico
Sverna come neanide femminile di terza età, oppure come giovani femmine già feconde. Le neanidi femmine proseguono lo sviluppo in primavera successiva e divengono mature all’inizio dell’estate. La nascita delle nuove neanidi iniziano in luglio e continua fino ad agosto. In un primo momento le neanidi vivono sulla pagina superiore della foglia e successivamente sui rametti deve raggiungono la maturità. I maschi in parte sfarfallano a fine autunno, ed in parte a fino inverno.
Cimice verde
Identificazione dei sintomi
È’ una cimice molto polifaga.
- Gli adulti sono tipiche cimici con forma pentagonale di colore verde chiaro.
- Le neanidi sono nere punteggiate di bianco mentre le ninfe sono verdastre ma con una maculatura arancio-giallognola con la zona dorsale bianca e nerastra.
Il danno si manifesta sulle foglie, sui frutti ed è causato dalle punture trofiche.
Oltre ai danni diretti la cimice trasmette delle malattie secondarie.
Ciclo biologico
Sverna come adulto alla base delle piante, tra le foglie secche, negli anfratti della scorza e persino nelle siepi. Nel corso dell’anno si possono avere più generazioni ma in media sono due.
Cocciniglia a virgola dell'olmo e dei fruttiferi
Descrizione dei danni arrecati
Le colonie di questa Cocciniglia formano delle incrostazioni sulle branche, sui rami e sui frutti. Esse provocano l’apertura della corteccia ed un disseccamento progressivo, quindi il deperimento delle parti colonizzate.
Descrizione fisica
- Adulto femmina:il guscio è di colore bruno chiaro o scuro, misura da 2 a 3,5 mm; è ovale allungato, è spesso curvato a forma di virgola. Sul bordo anteriore del guscio, i tessuti rosso – bruni si ammucchiano.
- Uova:ovali e bianche.
- Larva:giallastro scuro, mobile, di forma ovale.
Ciclo biologico
- 1 generazione annuale.
- Le uova invernano nel guscio della femmina e si schiudono a partire dal mese di maggio. Le giovani larve, inizialmente mobili, si fissano sui rami e sulle branche 2 o 3 giorni dopo la loro nascita; dopo 2 mute, fanno nascere delle femmine in giugno ed in luglio. In autunno, le femmine si riproducono per partenogenesi. Ogni femmina depone 40/80 uova, poi muore lasciando invernare al suo fianco le uova sotto il guscio.
Descrizione biologica
Piante ospitanti: molto polifaga, questa Cocciniglia si sviluppa a spese di alberi da frutto da foresta ed ornamentali. È frequente sul Pero, sul Melo ma, può anche svilupparsi sull’Olivo, sul Pruno, sull’Albicocco e sul Nocciolo. Gli individui si nutrono succhiando il contenuto delle cellule del vegetale.
Cocciniglia bassa grigia degli agrumi
Descrizione dei danni arrecati
I danni si notano soprattutto sull’apparato fogliare da parte delle neanidi e sui rametti dalle femmine adulte. In caso di forte infestazione si ha un deperimento generale della pianta e sviluppo di fumaggine sulla melata prodotta dalla cocciniglia, con deprezzamento anche dei frutti ricoperti dal nerume della fumaggine.
Descrizione fisica
- Adulto Femminadi forma ovale con colore giallo di fondo e pigmentato di nero sulla parte dorsale. -Dimensioni: mm 4,5 – 4,8 di lunghezza.
- Adulto Maschioquasi sconosciuto nei nostri ambienti.
- Neanididi I e II età di color crema uniforme.
Ciclo biologico
Compie una generazione all’ anno.
Descrizione biologica
Sverna come femmina di II età sulla pagina inferiore delle foglie, in primavera accelerano lo sviluppo e a maggio si portano sui rametti. Da qui inizierà la produzione elevata (1000-2000) di uova per partenogenesi. Dalle uova in poche ore o giorni fuoriescono le neanidi che si portano sulla pagina inferiore delle foglie da qui compieranno una muta e si prepareranno per svernare in inverno.
Cocciniglia bianca del limone
Descrizione dei danni arrecati
I danni di questo insetto pungitore e succhiatore, si traducono con un indebolimento della pianta, con la caduta delle foglie, con il disseccamento dei rami o con la deformazione dei frutti; in quest’ultimo caso il danno è grave per le olive da tavola.
La produzione di mielata favorisce lo sviluppo della fumaggine attirando formiche ed altri insetti.
Descrizione fisica
Adulto: la femmina di questa Cocciniglia possiede un guscio più o meno circolare, di 1,8 o 2,2 mm di diametro, leggermente convesso, di colore bistro chiaro uniforme e matto. I tessuti larvali sono leggermente decentrati. Il maschio è alato (un paio d’ali, ialino biancastro), gracile. La sua lunghezza non supera il millimetro; corpo giallastro.
Ciclo biologico
Tipicamente, questa Cocciniglia presenta 3 generazioni annuali. In effetti, si tratta di 3 tipi di larve mobili, che si assimilano a generazioni successive. Sulla pianta coesistono individui di tutte le età. L’inverno in genere viene trascorso allo stato di giovane femmina o di larva anziana, ma ci sono anche larve più giovani che riprendono la loro attività più tardi in primavera.
La prima generazione comincia in marzo – aprile. I maschi sono numerosi. Le larve mobili si dirigono verso le zone ombrate dell’albero, si fissano di preferenza sullo strato inferiore della foglia. Questa generazione si evolve in 8 o 9 settimane. Una seconda generazione segue per una durata di tempo equivalente. La terza comincia in settembre – ottobre. Questa si manterrà per 6 mesi fino a superare l’inverno.
Descrizione biologica
Questa Cocciniglia è molto polifaga. Si attacca all’Olivo, agli Agrumi, al Pruno e ad altri alberi, arbusti, piante basse diverse: l’Acacia, il Carrubo (Ceratonia), il Gelso (Morus), l’Edera (Helix), il Lauro rosa (Nerium), la Palma (Phoenix), ecc. –
- Adulto:la riproduzione è bisessuata o partenogenetica. La femmina depone in 5 o 12 giorni 150 uova gialle. Al giorno ne depone dalle 4 alle 30 unità.
- Larva:dalla larva nuova nata, mobile, alla muta iniziale, passano in media dai 40 ai 50 giorni.
Gommosi o marciume
Identificazione dei sintomi
È particolarmente pericolosa nel caso di piante innestate su portainnesti non resistenti. La malattia si manifesta tipicamente nella zona del colletto, con l’emissione di gomma dalla corteccia. La scorza, imbrunisce, necrotizza ed appare depressa e fessurata; la parte sotterranea è soggetta a marciume umido. Il legno sottostante inscurisce ma non viene infettata. L’alterazione può interessare anche le radici; a volte può interessare tutta la circonferenza e parte del fusto.
Le foglie ingialliscono a livello delle nervature, subiscono un’appassimento ed un successivo avvizzimento, ed i rami, in seguito, disseccano. In certe situazioni possono essere colpiti anche i frutti, le foglie e le parti più basse della chioma. I frutti colpiti imbruniscono ed emanano un particolare odore di rancido; Successivamente marciscono e sulle superfici compare un feltro miceliare biancastro. L’alterazione, quando avviene a carico dei frutti viene indicata come Marciume bruno o Allupatura e si può manifestare anche dopo la raccolta provocando ingenti perdite di prodotto.
Ciclo biologico
Gli agenti eziologici del Marciume del colletto superano i periodi sfavorevoli come oospore eo clamidospore. Le diverse specie di Phytophthora sono comunque in grado di adattarsi a diverse temperature e a condurre una vita, se pur per periodi limitati, saprofitaria nel terreno.
La diffusione della malattia è operata dagli zoosporangi che liberano le zoospore; la diffusione di queste avviene tramite schizzi di acqua. L’infezione i per tanto favorita dalle piogge ed è più frequente nei terreni argillosi, umidi e mal drenati.
Mal secco
Descrizione
Il “mal secco” degli agrumi, causato dal fungo imperfetto Phoma tracheiphila è uno dei principali problemi fitopatologici del limone, ma attacca anche il mandarino, il clementine e l’arancio dolce. Molto suscettibile l’arancio amaro.
Identificazione dei sintomi
- Le prime manifestazioni si presentano con la decolorazione delle nervature primarie e secondarie.
- Poi le foglie ingialliscono e cadono, disarticolandosi in corrispondenza dei piccioli.
- Segue un progressivo disseccamento basipeto dei rametti, dei rami e di intere branche, e la morte della pianta.
Le fruttificazioni picnidiche si presentano sotto forma di corpuscoli neri, disposti generalmente lungo linee longitudinali parallele all’asse del ramo, ben diverse dagli acervuli bruni, disposti in serie concentriche dovute ad infezioni secondarie di Colletotrichum gloeosporoides, agente dell’antracnosi.
Un elemento diagnostico assai utile per il riconoscimento della malattia è la colorazione rosa salmone o giallo-rossastra che assumono i tessuti legnosi infetti. Nel caso di infezioni a carico della porzione apicale dei rami giovani, la malattia assume un decorso lento, che la pianta cerca di arrestare con l’emissione di ricacci dalla porzione basale dei rami colpiti.
Nelle infezioni attraverso le radici o in quelle che si instaurano in corrispondenza di ferite sul tronco o verso la base dei rami principali, la malattia assume invece un decorso rapido (“mal fulminante”). Una terza sindrome, detta “mal nero”, è dovuta ad infezioni radicali di , tracheiphila che raggiunge gli strati interni del legno e si estende nel durame, che assume una colorazione bruna.
L’evoluzione della malattia ha inizialmente un andamento cronico, caratterizzato da un graduale disseccamento della pianta, per poi accelerare allorché il fungo raggiunge le cerchie più esterne del legno. In questa fase la sintomatologia non è diversa da quella del “mal fulminante”. I picnidi presenti sulle parti aeree delle piante infette rappresentano la principale fonte di inoculo per le infezioni epigee. I picnidi ed eventualmente i fialoconidi presenti su parti di piante giacenti sul terreno, come pure il micelio presente sul-le radici o sul terreno sono responsabili delle infezioni radicali.
La diffusione della malattia è operata dagli zoosporangi che liberano le zoospore; la diffusione di queste avviene tramite schizzi di acqua. L’infezione i per tanto favorita dalle piogge ed è più frequente nei terreni argillosi, umidi e mal drenati.
Piticchia del Limone
Identificazione dei sintomi
Origina una batteriosi, che si manifesta, alla fine dell’inverno, sui rametti ancora giovani e sui frutti (soprattutto nei Limoni).
- I ramipresentano delle tacche necrotiche brune e depresse dalle quali può fuoriuscire una goccia di gomma.
- Le foglieavvizziscono e seccano; se la malattia decorre rapidamente rimangono attaccate al ramo altrimenti si staccano e cadono.
- Sui frutticompaiono delle tacche bruno-scure dette “piticche”; da queste può fuoriuscire un essudato batterico. Il frutto scade di qualità.
Ciclo biologico
I fattori predisponenti l’infezione sono, oltre all’elevata umidità, anche eventi meteorici come la grandine ed il vento che causano ferite alle piante. Il patogeno si conserva negli organi infetti e si diffonde mediante gli essudati che si fuoriescono dalla superficie degli organi colpiti.
Ragnetto giallo della vite
Descrizione
Le femmine svernanti si presentano di colore giallo dorato/giallo arancio mentre le femmine primaverili-estive hanno un colore giallo-verde con macchie più scure sui lati del corpo e con occhi rossi ben visibili. Le femmine misurano meno di 0,4 mm mentre i maschi risultano più piccoli e sottili. Le colonie si trovano sulla pagina inferiore della foglia in prossimità delle nervature, spesso ricoperte da fili sericei.
Biologia
Lo svernamento si ha allo stadio di adulto, le femmine superano la stagione invernale riparate al disotto della corteccia delle piante ospiti e cominciano la loro nutrizione in primavera. Annualmente il ragnetto giallo compie dalle 6 alle 8 generazioni a seconda delle temperature, la maggior parte comunque è concentrata nel periodo di fine primavera e in estate.
Danni
I danni sono ampiamente visibile sulle foglie, i ragnetti gialli pungono le foglie per nutrirsi della loro linfa, i segni evidenti sono il risultato di queste punture, piccole macchie di colore giallo arancio che dapprima localizzate in caso di gravi infestazioni confluiscono in ampie macchie che portano al disseccamento della foglia e alla sua caduta (filloptosi). L’attacco è localizzato sulla pagina inferiore delle foglie ma i segni sono ben visibili sulla pagine superiore.
Lotta
La lotta al Ragnetto giallo della vite segue gli stessi principi già indicati per il Ragnetto rosso. Viene effettuata principalmente con pratiche di tipo preventivo: effettuare le corrette pratiche colturali; non eccedere con le concimazioni azotate, controllare la vigoria. Esistono numerosi predatori naturali degli acari; i più importanti sono gli acari Fitoseidi (Typhlodromus spp, Amblyseius andersoni, Kampimodromus aberrans), altri predatori naturali degli acari dannosi sono insetti quali il coccinellide Stethorus punctillus, le crisope, gli antocoridi, i miridi. Raramente è necessario ricorrere alla difesa chimica; in questo caso sono disponibili in commercio prodotti acaricidi selettivi molto efficaci.
Acaro delle meraviglie
Identificazione dei sintomi
L’Eriophyes sheldoni attacca varie specie del genere Citrus come il limone, arancio dolce, arancio amaro, clementine e bergamotto. I danni sono la diretta conseguenza delle punture dell’eriofide all’interno delle gemme. Queste possono venire devitalizzate o dare origine ad una vegetazione anomala carattrizzata dalla presenza di germogli in soprannumero, con internodi raccorciati e foglie variamente deformate. I fiori presentano i petali deformi in numero elevato e il pistillo spesso sviluppato in misura abnorme.
Le alterazioni più caratteristiche comunque si verificano a danno dei frutti, chiamati comunemente “meraviglie” che, a causa dello sviluppo abnorme dei singoli carpelli, assumono forme mostruose e bizzarre.
Descrizione dei danni arrecati
I danni dell’acaro delle gemme rivestono aspetti diversi e colpiscono la parte dell’albero composta dai germogli, dalle foglie e dai fiori. Si manifestano tramite una inibizione della crescita o corta crescita, e attraverso deformazioni delle foglie. In caso di attacco massiccio, le gemme si aprono incomplete, i boccioli floreali si ingrandiscono assumendo un aspetto deforme. I carpelli si eliminano e si ipertrofizzano, i giovani frutti appaiono già digitati e muoiono prematuramente. È sul LIMONE che le manifestazioni di questo acaro diventano spettacolari. Le anfrattuosità del frutto deformato favoriscono spesso la proliferazione della cocciniglia farinosa (Planococcus citri) piuttosto che dell’acaro tessitore.
Descrizione fisica
- Adulto attero: di colore giallastro o leggermente rosastro,vermiforme, minuscolo ( 0,16 mm di lungezza x 0,05 mm di diametro). La cuticola porta delle striature su tutta la parte poposteriore.
- Uova: subsferiche,di 0,05 mm di diametro
Ciclo biologico
L’Eriophyes sheldoni vive per quasi tutto l’anno, ad eccezione di un breve periodo durante il quale si sposta sulle gemme di nuova formazione, nelle parti più riparate della pianta (interno delle gemme e dei bottoni fiorali e sotto la rosetta dei frutti) dove le generazioni si susseguono senza interuzzioni completandosi in circa 15 gg durante la stagione calda e 20-30 gg nel periodo invernale.
La durata di una generazione è di una decina di giorni in estate e di 3 settimane circa in inverno. Lo sviluppo è continuato e le generazioni si susseguono.
Afide delle cucurbitacee
Identificazione dei sintomi
Si tratta di un Afide molto polifago. L’adulto presenta un colore variabile (dal verdognolo al grigio-azzurro); le forme giovanili sono giallognole. Questo Afide infesta la pagina superiore delle foglie provocandone l’ingiallimento ed il disseccamento ed inoltre è vettore di alcune virosi, anche sulla Cipolla e sulla Patata. Questo Afide può svernare come uovo sugli ospiti primari arborei (Catalpa, Ibisco) o come femmina adulta anolociclica.
Descrizione dei danni arrecati
I danni di questo Afide sono causati dall’interazione di afidi che succhiano la linfa delle piante colpite e dalla produzione di queste di melata. Inoltre l’ attrazione che questi esercitano sulle formiche non è necessariamente un bene per la pianta.
Questi Afidi sono trasmettitori di Virus ed in particolare del Virus della Tristeza degli agrumi.
Descrizione fisica
- Adulto:alato virginopari, testa torace e cornicula di colore nero, addome dal colore variabile lungo circa 2 mm. Attero virginopari: corpo dal colorito variabile, spesso giallo – verdastro, a volte nerastro, con una pruina cerosa; cornicula nere.
- Larve:dimensioni variabili, nettamante inferiori a quelle delle forme adulte con differenti tonalità di colori dal giallo chiaro al verde chiaro.
Ciclo biologico
Questa specie di Afidi resistono molto bene ai caldi estivi. Possono essere generate una sessantina di generazioni durante un anno. Con le formiche questa specie vive una relazione di mutualismo grazie alla quale, queste si nutrono della melata e gli Afidi sono protetti a loro volta da queste dai nemici.
Descrizione biologica
La specie, polifaga, mostra una predilezione per le Cucurbitacee e per le Malvacee (cotone, malva, hibiscus).
Questo afide colpisce spesso gli agrumi. Sulle Leguminose i suoi danni si esercitano soprattutto sul cocomero, sul melone, sulla fragola, sulla zucchina e sulla melanzana. Nei paesi dove il clima è temperato, come per esempio in Italia, questo Afide si riproduce sempre per partenogenesi. Negli Stati Uniti la specie può essere olociclica sugli ospitanti primari quali la Catalpa, l’Hibiscus e il Ramno.
Aleirode nero degli agrumi
Che cos’è
Aleurocanthus spiniferus è un aleurodide tropicale originario dellAsia sudorientale e diffuso in Asia tropicale e subtropicale, in Africa e nel Pacifico. In Italia è stato segnalato per la prima volta nel 2008 in Puglia, in provincia di Lecce. Per la sua pericolosità A. spiniferus è inserito nell’elenco A2 dell’EPPO ed è anche un parassita da quarantena per il territorio della Comunità Europea (Allegato II, parte A, Sezione I Direttiva 2000/29 CE del Consiglio dell’8 maggio 2000). Nelle zone di origine A. spiniferus è una specie dalla notevole polifogia, ma nei nostri ambienti ha mostrato uno spiccata preferenza per le piante del genere Citrus (arancio, mandarino, limone) sia coltivate come piante da frutto che come ornamentali. La sua diffusione in molti Paesi si sovrappone ad un’altra specie molto simile, A. woglumi.
Biologia
Nella fascia climatica tropicale tutti gli stadi di A. spiniferus possono essere trovati durante tutto l’anno, tranne che nei periodi più freddi. A seconda delle condizioni climatiche, il ciclo biologico per completarsi impiega generalmente 2-4 mesi e possono sovrapporsi da tre a sei generazioni.
Lo svernamento avviene preferibilimente su piante che non perdono le foglie come agrumi e ornamentali sempreverdi. Gli stadi svernanti sono per lo più le pupe o le neanidi di III età (caratteristici corpuscoli neri di forma ellittica circondati da un anello di cera bianca).
Le temperature più favorevoli allo sviluppo dell’aleurodide stanno in un range compre. tra 20 e 34 °C con optimum a 25,6 °C e umidità relativa del 70-80%. Si tratta di condizioni climatiche che, sulla carta, sono perfettamente compatibili con la caratteristiche della pianura padana.
La specie però teme le temperature inferiori al congelamento e gli estremi al di sopra di 40 °C. Ne prossimi anni sarà opportuno approfondire la biologia e i limiti di sviluppo nei contesti ambientali della nostra regione, dove già si registrano intestazioni importanti.
Danni
Le piante infestate sono ben riconoscibili per la presenza sulla pagina inferiore delle foglie delle forme giovanili dell’aleurodide che, mediante gli stiletti boccali, pungono i tessuti vegetali.
I danni quindi sono diretti, dovuti alla sottrazione della linfa che provoca un deperimento generale delle piante attaccate.
- spiniferus, inoltre, escreta quantità abbondonti di melata zuccherina che copre foglie e frutti. Il danno indiretto causato dalla melata può essere oltremodo aggravato dallo sviluppo di fumaggini che ridonucono la respirazione e Io fotosintesi.
Si può pertanto osservare un progressivo disseccamento della vegetazione; laddove gli attacchi si rilevino sulle specie coltivate, può inoltre verificarsi un importante deprezzamento della frutta.
Diffusione
In Emila-Romagna le prime segnalazioni risalgono all’estate 2018. A seguito del monitoraggio del territorio si è evidenziata uno situazione con diversi livelli di gravità; la parte centrale della regione (province di Modena e Reggio Emilia) è od oggi la porte con le segnalazioni più diffuse riguardando soprattutto il contesto urbano e aree verde con verde ornamentale. Le intestazioni su alcune piante ornamentali in ambito urbano (pyracantha, rose ed edera) sono estremamente frequenti e gravi mentre su piante coltivate risultano più contenute e spesso vengono controllate dai normali interventi di difesa fitosanitaria. L’espansione verso nord di una specie così polifoga ed aggressiva desta una certa preoccupazione anche, se gli eventuali rischi futuri per le colture agrarie, sono tutti da decifrare.
Difesa
Nel contesto agricolo è di fondamentale importanza monitorare il territorio per verificare la presenza e il livello di diffusione del fitofago. I rilievi sono tanto più importanti quanto le aree agricole siano contigue a zone verdi con presenza dell’aleurodide già segnalata. L’esecuzione delle normali strategie di difesa attuate sulle colture potrebbe contenere in modo significativo le infestazioni.
Nel contesto urbano a fronte di modeste infestazioni o attacchi localizzati, possono essere sufficienti alcune indicazioni pratiche di tipo agronomico. È possibile, infatti, procedere a potature mirate tese ad asportare le parti colpite dall’insetto; in questo caso occorre distruggere i residui di potatura delle parti danneggiate per evitare che possano fungere da innoculo per le altre piante.
Con gravi o diffuse intestazioni è consigliato eseguire interventi insetticidi con prodotti registrati e autorizzati per il contesto specifico.
In questo caso si consiglia di fare precedere i trattamenti da un lavaggio dei rami e della chioma con acqua e tensioattivi o con Sali di potassio per eliminare le fumaggini e favorire l’attività dell’insetlicida impiegato.
Si ricorda inoltre di spazzolare gli indumenti utilizzati per le potature, poiché possono diventare veicolo di infestazione.
Afide verde degli agrumi
Identificazione dei sintomi
- Sulle foglie, nella pagina inferiore, e sui germogli provoca, dei vistosi accartocciamenti che ostacolano lo sviluppo della pianta;
- quando attacca fiorie frutti può causare colatura e cascola.
Produce abbondante melata che imbratta la vegetazione e come altri Afidi è responsabile della diffusione di alcune virosi.
Ciclo biologico
Aphis citricola è una specie dioica che ha come ospiti primari rosacee arbustive del genere Spriraea sulle quali depone l’uovo durevole e svolge in primavera la prima parte del ciclo per poi migrare sugli agrumi che funzionano da ospiti secondari.
Tale comportamento è tuttavia alquanto raro nelle aree agrumicole italiane, per cui l’afide si moltiplica analociclicamente con numerose generazioni (oltre 40) e sverna con femmine partenogenetiche sui ricacci vegetativi.
Aleurodide fioccoso
- Identificazione dei sintomiL’adulto, circa 1.5 mm di lunghezza, è giallognolo e presenta il corpo ricoperto di polvere cerosa biancastra, le ali sono strette e slanciate. Le neanidi sono caratteristiche per l’abbondante intreccio fioccoso di fili di cera bianca, con cui si proteggono il corpo. Gli adulti e gli stadi giovanili sottraggono linfa che provocha il deperimento della pianta. Producono abbondante melata che insieme alla produzione cerosa colpisce anche i frutti su cui si instaura fumaggine. I frutti presentano una patina nerastra che li deprezza commercialmente.Descrizione dei danni arrecatiI danni diretti consistono nel prelievo della linfa; essi sono aggravati dall’intenso sviluppo della fumaggine.Anche le lordure sono ugualmente importanti.Descrizione fisica
- Adulto: lungo 1,5 mm. Somiglia ad una piccola farfalla; il corpo è giallastro infarinato da una cera bianca, ali strette che lasciano intravedere l’addome. –
- Uova: peduncolate, ovali; le uova sono deposte in cerchio o in semicerchio.
- Larva: fissata, corpo ristretto e quasi trasparente, protetta da una feltratura composta da fili cerosi, di forma leggermente ovale.
Ciclo biologico
Supera l’inverno come neanide di 3-4 età. Gli adulti sfarfallano a partire dall’inizio della primavera; le uova vengono deposte a cerchio o a semicerchio nella pagina inferiore delle foglie. 4-6 generazioni si susseguono nel corso dell’anno.
L’ Aleurodide fioccoso sviluppa dalle 4 alle 5 generazioni l’anno, che si susseguono quasi senza interruzione per tutta la durata dell’anno. Un semplice rallentamento è notato nei mesi più freddi. Passa l’inverno allo stadio di larva di terzo o quarto stadio ed, a volte, allo stato di uovo, deposto in novembre. In febbraio, marzo, possiamo registrare l’inizio del primo volo, che annuncia la prima deposizione dell’anno.
Un altro volo degno di nota ha luogo generalmente nelle correnti di agosto. In autunno gli strati inferiori delle foglie sono incrostati dalle larve e dalle exuvie, ricoperte di melata. A seconda delle condizioni climatiche, possono esserci o meno altri voli in ottobre. In assenza di nemici, questo roditore, si moltiplica considerevolmente; il suo unico problema a questo punto sarà solo la quantita’ disponibile di nutrimento.
Descrizione biologica
Insetto infeudato agli Agrumi. Il Mandarino è particolarmente attaccato. Apparso nel 1966 in Spagna (Malaga) ed in Francia (Costa Azzurra), questo Aleurode è stato osservato nel 1980 per la prima volta in Italia. Adulti e larve succhiano la linfa delle foglie. Contrariamente all’Aleurodide dei Limoni (Dialeurodes citri) la melata prodotta resta aderente all’insetto, che la produce in grosse grotte.
Cancro batterico degli agrumi
Il cancro batterico degli agrumi (CBC) è una malattia causata da Xanthomonas citri subsp. citri (sinonimo Xanthomonas citri pv. citri) e Xanthomonas fuscans subsp. aurantifolii (sinonimo Xanthomonas citri pv. aurantifolii).
In Europa è considerato un organismo da quarantena, per cui devono essere adottate misure preventive per evitare l’introduzione di materiale vegetale infetto, per questo nella direttiva europea la misura di protezione adottata è il divieto generale di introduzione in tutti gli Stati membri di piante di Citrus, Fortunella, Poncirus e loro ibridi, ad eccezione dei frutti da Paesi terzi.
Fino ad oggi il CBC non è stato segnalato in alcun Paese europeo, né nell’area mediterranea di produzione degli agrumi.
La malattia è endemica in molti Paesi del continente asiatico e del Medio Oriente, in alcuni Paesi del Sud e Centro America e in alcune regioni del continente africano mentre negli Stati Uniti sono state segnalate diverse epidemie della malattia alle quali sono seguite altrettante campagne di eradicazione. Il CBC è una malattia devastante che colpisce la maggior parte di specie e varietà di agrumi causando notevoli danni economici, dal momento che colpisce anche i frutti provocandone la caduta e/o rendendoli incommerciabili.
Sintomatologia e agenti causali della malattia
Per quel che concerne la sintomatologia, tutti gli organi epigei degli agrumi sono estremamente suscettibili. Sintomo caratteristico del CBC è la comparsa di lesioni necrotiche su foglie, rami e frutti.
Sulle foglie inizialmente le lesioni si presentano come piccole macchie idropiche di circa 2-10 mm di diametro che si trasformano in lesioni rialzate circa 9 mesi dopo l’infezione; possono anche apparire margini idropici spesso circondati da un alone clorotico e il centro delle lesioni può divenire sollevato e spugnoso o suberoso a causa dell’iperplasia ed ipertrofia delle cellule dell’ospite indotta dal batterio. Le macchie, che inizialmente appaiono nella pagina inferiore della foglia, con l’età imbruniscono e possono comparire anche sui rami e sui frutti con caratteristiche simili a quelle delle foglie. Nonostante nella maggior parte dei casi la malattia non porti alla morte della pianta, molto spesso causa una copiosa e prematura cascola di foglie e frutti e ne produce un deperimento generale. I frutti colpiti perdono drasticamente di qualità e difficilmente possono essere destinati al consumo allo stato fresco.
Sono stati descritti tre diversi tipi di cancro batterico che si differenziano per caratteristiche fenotipiche e genotipiche dei ceppi di Xanthomonas che causano la malattia ed in base alla pianta ospite. Il più comune e maggiormente diffuso a livello mondiale è il tipo A o “cancro asiatico” che colpisce la maggior quantità di specie e varietà di agrumi causato da Xanthomonas citri subsp. citri (Xanthomonas citri subsp. citri (Xcc)).
Il cancro di tipo B, presente in Argentina e identificato anche in Paraguay e Uruguay, colpisce alcune specie di agrumi, ma soprattutto il limone.
Infine, il cancro di tipo C è stato descritto solamente in Brasile su limetta messicana.
Gli agenti causali del cancro B e C appartengono a Xanthomonas citri subsp. aurantifolii.
Ciclo della malattia
Xanthomonas citri subsp. citri (Xcc) penetra nel tessuto vegetale attraverso gli stomi o le ferite provocate dalle tecniche colturali o da agenti naturali come vento o pioggia sferzante o dalle ferite causate dalla minatrice serpentina degli agrumi (Phyllocnistis citrella). Nonostante la malattia possa essere veicolata anche da insetti e uccelli, l’efficienza di trasmissione della minatrice serpentina è stata dimostrata essere molto scarsa; tuttavia, l’insetto può infestare le foglie e provocare lesioni confluenti ed estese con un contorno irregolare che segue quello delle gallerie di alimentazione. L’ingresso tramite gli stomi è più facile nelle foglie giovani, infatti le foglie più mature oppongono una maggiore resistenza; tuttavia, la gravità dell’infezione dipende soprattutto dall’ospite interessato. In condizioni favorevoli i sintomi appaiono nei sette giorni successivi all’inoculazione, ma il tempo di incubazione può aumentare se le temperature sono inferiori a 20°C (Koizumi, 1985).
Xanthomonas citri subsp. citri (Xcc) è capace di sopravvivere a lungo nelle lesioni, nonostante la popolazione decresca col passare del tempo; alcuni studi, realizzati per determinare la capacità di sopravvivenza del batterio, su materiale vegetale asintomatico hanno dimostrato che in assenza di sintomi la popolazione è normalmente molto bassa e il patogeno rimane vitale fin quando le cellule ospiti in prossimità delle lesioni rimangono vitali. La dispersione del batterio è favorita da elevate temperature ed umidità; in queste condizioni i batteri vengono rilasciati in una matrice di polisaccaridi esocellulari e dispersi per una nuova infezione mediante gocce di pioggia trasportate dal vento. Il vento e l’acqua giocano, infatti, un ruolo molto importante in questo processo e la combinazione dei due ha fatto sì che eventi metereologici come tornadi e tempeste tropicali abbiano favorito la disseminazione del batterio in Florida anche a grande distanza. Tuttavia, nella diffusione della malattia a lunga distanza il fattore umano è stato sicuramente determinante sia mediante materiale vegetale infetto, sia mediante attrezzi agricoli contaminati.
Mezzi di difesa
Attualmente non esistono sul mercato prodotti specifici per questo microrganismo patogeno, infatti è molto difficile contrastare attacchi batterici con le attuali formulazioni fungicide (rame, ditiocarbammati, ecc.) pertanto la lotta chimica risulta molto difficile e poco vantaggiosa.
Molto si può ottenere con mezzi e metodiche agronomiche volte a contenere le condizioni di sviluppo del batterio: umidità, temperatura, circolazione dell’aria ecc., attraverso una adeguata potatura delle piante, ridotte concimazioni azotate.
Cancro gommoso
Identificazione dei sintomi
Il Cancro gommoso colpisce soprattutto le piante di Limone e più raramente quelle di Arancio dolce. La malattia si manifesta soprattutto sui tronchi e sulle branche, più raramente si evidenzia sui giovani rami.
Il sintomo è costituito da una macchia umida che diviene, via via, sempre più ampia; in seguito, al centro della macchia, per la formazione di screpolature nella corteccia, fuoriesce un flusso gommoso. I cancri più vecchi non emettono gomma ma tendono a fessurarsi profondamente e, nell’area colpita, la corteccia si solleva.
Cicalina verde della fetola degli agrumi
identificazione dei sintomi
Gli adulti sono di circa 3-3.5 mm di lunghezza ed hanno una livrea verde-giallognola.
I danni sono causati dalle punture trofiche; sull’epicarpo dei frutti si evidenziano delle macchie di colore giallo, oppure ruggine.
Queste alterazioni vengono chiamate “maculatura gialla”, oppure “fetola”; i sintomi deprezzano notevolmente il frutto.
Ciclo biologico
Trascorrono l’inverno come adulti in rifugi tra la vegetazione. Le Cicaline compiono in più generazioni all’anno; lo sviluppo da uovo ad adulto, durante il periodo estivo, si completa in circa un mese.
Cocciniglia a virgola degli agrumi
Identificazione dei sintomi
Il follicolo femminile, circa 3.5-4 mm di lunghezza, è ricurvo e di colore grigio-bruno; le neanidi sono biancastre ed i follicoli maschili sono simili a quelli femminili. Infesta la chioma e si localizza sui rami, sulle foglie e sui frutti. Si manifesta con ingiallimento fogliare e filloptosi anticipata; gli attacchi ai frutti sono gravi e provocano un forte deprezzamento del prodotto.
Descrizione dei danni arrecati
Questa Cocciniglia preleva la linfa dell’albero: i suoi attacchi più forti sono sulle foglie, sui giovani rami e sui frutti. La respirazione e la fotosintesi sono fortemente perturbate dalla presenza di numerosi individui (incrostamenti), tanto più che i cadaveri di questi restano attaccati al vegetale.
La Cocciniglia a virgola non secerne mielata e non provoca fumaggine. I giovani frutti infestati subiscono perdite di peso e calibro, ed in caso di attacco precoce, possono anche cadere. I frutti infestati in estate o in autunno maturano male e la loro qualità ne è intaccata. Alla scelta, questi frutti sono di fatto declassati a causa della decolorazione e della presenza di gusci che anche se spazzolati non vanno via.
Descrizione fisica
- Femmina adulta:guscio convesso, piriforme, frequentemente allungato e ricurvato (da qui il nome volgare della specie), di colore generalmente grigiastro con i bordi più chiari. Taglia: 2,5 x 1 mm. Sotto il guscio il corpo della femmina si presenta come una massa piriforme bianca-madreperla con una macchia pigidiale giallastra. Le femmine più vecchie diventano interamente gialle. Dimensioni: 1,0 x 0,6 mm. Le pieghe boccali servono a pungere e succhiare.
- Maschio:il guscio larvale è più piccolo di quello della femmina (1,3 x 0,4 mm) e dello stesso colore; i suoi bordi sono rettilinei. L’imago (adulto maschio) è un moscerino alato (un paio di ali) sprovvisto di pieghe boccali è molto piccolo (0,54 x 0,2 mm) di colore rosa – violaceo.
- Uova:ellipsoidali, d’aspetto quasi parallelepipeidale, attaccate le une alle altre.
- Larva:2 stadi, la muta ha luogo dopo un periodo di inattività.
Ciclo biologico
Sverna nei vari stadi di sviluppo. Iniziano ad ovideporre già da febbraio, deponendo circa 50 uova per femmina. Il ciclo continua nel corso dell’anno con un periodo di diapausa. Compie generalmente 3-4 generazione all’anno.
La prima generazione si sviluppa in novembre nel Sud del Portogallo, principale regione agrumicola del paese. Questa generazione subisce uno stato di fermo nello sviluppo invernale. La seconda generazione in effetti si sviluppa alla fine di giugno. Una terza appare in settembre.
Cocciniglia bassa degli agrumi
Identificazione dei sintomi
È presente nelle serre su piante ornamentali ed attacca frequentemente gli agrumi.
- La femmina adulta (circa 3,5-4 mm di lunghezza) è di forma ovale, con il corpo depresso e di colore giallo-bruno.
- Le forme giovanili sono di colore più chiaro delle femmine adulte.
La Cocciniglia vive di preferenza sui rametti e sulla pagina inferiore delle foglie dove forma delle colonie lungo le nervature. Il danno si manifesta sulle foglie ed è provocato dalle punture trofiche e dalla produzione di melata. La vegetazione colpita evidenzia forti ingiallimenti e in caso di attacchi massicci si possono avere gravi filoptosi. Il fitofago sverna come neanide e compie alcune generazioni all’anno.
Lotta
Per quanto riguarda la lotta si rimanda alle altre Cocciniglie con le quali il controllo è in genere abbinato.
Cocciniglia bianca degli agrumi
Identificazione dei sintomi
Il follicolo femminile (circa 2 mm di lunghezza) è di colore crema, con esuvie giallo-nocciola. Il follicolo maschile, più piccolo di quello femminile, è bianco e di forma ovale. Attacca rami, foglie e frutti provocando un generale deperimento della pianta.
- Sulle foglie, in seguito alla sottrazione di linfa, si manifesta con ingiallimenti, disseccamenti e filloptosi.
- I fruttivengono incrostati e rimangono picchiettati di areole verdi, localizzate vicino alle punture ed ai follicoli; i frutti colpiti rallentano lo sviluppo e sono deprezzati commercialmente.
Ciclo biologico
Sverna in vari stadi di sviluppo. L’ovideposizione inizia in primavera e le neanidi della 1° generazione compaiono verso il mese di aprile-maggio. A questa seguono altre due generazioni (luglio per la 2° generazione e settembre per la 3°); in condizioni ambientali ottimali può compiere anche 4-5 generazioni.
Fumaggine
Descrizione dei danni arrecati
I danni di questo insetto pungitore e succhiatore, si traducono con un indebolimento della pianta, con la caduta delle foglie, con il disseccamento dei rami o con la deformazione dei frutti; in quest’ultimo caso il danno è grave per le olive da tavola.
La produzione di mielata favorisce lo sviluppo della fumaggine attirando formiche ed altri insetti.
Descrizione fisica
Adulto: la femmina di questa Cocciniglia possiede un guscio più o meno circolare, di 1,8 o 2,2 mm di diametro, leggermente convesso, di colore bistro chiaro uniforme e matto. I tessuti larvali sono leggermente decentrati. Il maschio è alato (un paio d’ali, ialino biancastro), gracile. La sua lunghezza non supera il millimetro; corpo giallastro.
Ciclo biologico
Tipicamente, questa Cocciniglia presenta 3 generazioni annuali. In effetti, si tratta di 3 tipi di larve mobili, che si assimilano a generazioni successive. Sulla pianta coesistono individui di tutte le età. L’inverno in genere viene trascorso allo stato di giovane femmina o di larva anziana, ma ci sono anche larve più giovani che riprendono la loro attività più tardi in primavera.
La prima generazione comincia in marzo – aprile. I maschi sono numerosi. Le larve mobili si dirigono verso le zone ombrate dell’albero, si fissano di preferenza sullo strato inferiore della foglia. Questa generazione si evolve in 8 o 9 settimane. Una seconda generazione segue per una durata di tempo equivalente. La terza comincia in settembre – ottobre. Questa si manterrà per 6 mesi fino a superare l’inverno.
Descrizione biologica
Questa Cocciniglia è molto polifaga. Si attacca all’Olivo, agli Agrumi, al Pruno e ad altri alberi, arbusti, piante basse diverse: l’Acacia, il Carrubo (Ceratonia), il Gelso (Morus), l’Edera (Helix), il Lauro rosa (Nerium), la Palma (Phoenix), ecc. –
- Adulto:la riproduzione è bisessuata o partenogenetica. La femmina depone in 5 o 12 giorni 150 uova gialle. Al giorno ne depone dalle 4 alle 30 unità.
- Larva:dalla larva nuova nata, mobile, alla muta iniziale, passano in media dai 40 ai 50 giorni.
Lebbra
Identificazione dei sintomi
È una malattia che si manifesta generalmente in autunno e colpisce i frutti in fase di maturazione.
I sintomi compaiono sulle olive con chiazze scure e depresse e in seguito l’oliva rinsecchisce e sulla superficie colpita si differenziano i conidi (color rosato); le olive attaccate cadono precocemente e l’olio da esse ricavato è acido e torbido con una colorazione rossa.
L’infezione può estendersi anche sulle foglie determinando macchie giallognole e può manifestarsi sulle olive anche in magazzino, dopo la raccolta.
Ciclo biologico
Si conserva sui frutti infetti caduti a terra, la diffusione della malattia è facilitata dalle piogge; la temperatura ottimale si aggira sui 23-25° C. La penetrazione avviene attraverso ferite di qualsiasi natura.
Marciume del colletto
Descrizione fisica
È un fungo polifago e si manifesta sia sull’apparato aereo, sia sul colletto che sull’apparato radicale. I sintomi nell’apparato aereo sono generalizzata sofferenza, tendenza a spogliarsi in piena estate, scarso sviluppo di germogli e presenza di foglie epinastiche e clorotiche. I sintomi al colletto e sulle radici sono marcati imbrunimenti della scorza, necrosi bruno-rossastre nei tessuti corticali.
L’esito della malattia è infausto, da prima si manifestano deperimenti progressivi e solo dopo qualche anno sopraggiunge la morte della pianta. Il fungo può colpire anche i frutti con una sintomatologia detta “marciume bruno” : il frutto imbrunisce, tende a disidratarsi e si ricopre di una muffetta bianco-grigiastro.
Descrizione biologica
La Fitoftora si conserva nell’ambiente in due modi:
- come miceliosui tessuti infetti;
- come oospora(spora sessuata) sugli organi marcescenti.
Il fungo rimane nel terreno per lungo tempo, in fase latente e poi appena ne ha la possibilità penetra nella pianta attraverso piccole lesioni delle radici. Il suo ingresso è favorito da elevata umidità e ristagni di acqua.
Fattori di rischio
- Utilizzo di portinnesti sensibili (MM106, M7, M26).
- Coltivazione di varietà sensibili (es. Topaz).
- Zone umide.
- Ristagni idrici.
- Terreni pesanti, ricchi di argilla.
- Temperatura del terreno superiore a 15 °C e susseguirsi di abbondanti periodi piovosi.
- Irrigazione eccessiva.
- Ferite al tronco.
- Frutta caduta a terra non asportata dal frutteto.
Ragnetto rosso dei fruttiferi e dalla vite
Identificazione dei sintomi
Il Ragnetto rosso è molto polifago, le femmine presentano una lunghezza di 0,5 mm e dei tubercoli biancastri posti sul dorso che sono degli elementi distintivi e consentono l’identificazione di questi da altri. I maschi sono più piccoli e di colore più chiaro; il danno provocato è dovuto alle sue punture e avviene sui germogli e sulle foglie che perdono lucentezza e assumono delle tonalità bronzee, successivamente disseccano e cadono. Inoltre le foglie attaccate presentano anche delle necrosi e decolorazioni punteggiate, tutto ciò provoca gravi filloptosi.
Descrizione fisica
- Adulto:Le femmine, visibili a occhio nudo, misurano da 0,4 a 0,7 mm di lunghezza. Corpo ovale, rosso o rosso bruno con delle forti setole dorsali che fuoriescono da protuberanze biancastre. I maschi, molto più piccoli delle femmine e fusiformi, sono di color arancione con macchie nerastre e protuberanze poco visibili.
- Uova: quasi sferiche, 0,13 mm di diametro, con delle fini striature meridiane ed una lunga punta apicale: le uova d’inverno sono rosso mattone, quelle d’estate, più piccole e meno pigmentate. Larva: rosso o arancio vivo.
- Ninfa: olivastra, prende progressivamente il colore dell’adulto.
Descrizione dei danni arrecati
I danni possono essere considerevoli. Le foglie della Vite e degli alberi fruttiferi ingialliscono, si scuriscono, prendono un aspetto plumbeo caratteristico; possono cadere prematuramente. Le punture riducono la fotosintesi e provocano una perdita d’acqua. Sulla Vite la qualità e la quantità della raccolta sono compromesse. In primavera, può esserci una concentrazione delle larve nate dalle uova d’inverno; ciò provoca l’arricciamento ed il raggrinzimento dei germogli sui quali si installano. Sulla Vite i germogli dei grappoli si trovano più o meno distrutti.
Ciclo biologico
Il Ragnetto rosso sverna come uovo durevole di colore rosso vivo e di forma tondeggiante, di solito è inserito alle ascelle delle gemme. Gli stadi giovanili iniziano la loro attività in primavera determinando la successione di varie generazioni (in media 8) primaveili-estive. I picchi di massima infestazione si raggiungono in piena estate. La schiusura delle uova d’inverno comincia in aprile e prosegue via via in funzione della temperatura di primavera. A seconda delle regioni si susseguono senza interruzione dalle 5 alle 8 generazioni fino alla fine dell’estate. La durata del ciclo dipende dalla temperatura e dal’igrometria (optimum da 23 a 25 °C e umidità relativa dal 50 al 70%). Una forte temperatura ed un’igrometria leggera uccidono le uova interrompendone la moltiplicazione. La più alta densità di popolazione si osserva in luglio – agosto. Il deposito delle deposizioni d’inverno comincia nella metà di agosto ma in caso di pullulazione anche prima.
Descrizione biologica
- Piante ospitanti:la Vite ma anche alberi da frutta quali il Melo, il Pero, il Pruno, il Pesco, il Ciliegio, il Ribes.
- Adulto:le femmine vivono dai 12 ai 18 giorni e depongono da 24 a 48 uova in 10 giorni.
- Uova:lo sviluppo embrionale dura da 5 a 17 gg a seconda della temperatura. Il Ragnetto rosso inverna allo stato di uovo. Sulla Vite, le uova d’inverno sono deposte al livello dei nodi, sui legni anziani o sul ceppo. Sugli alberi fruttiferi, sono deposte alla base dei rami dell’anno e soprattutto sui vecchi legni, ai punti di inserzione delle ramificazioni, nelle cicatrici o attorno ai germogli e sulle borse. Possono, per il numero, formare delle placche rossastre. Le uova d’estate sono deposte sulle foglie.
- Larva:la giovane larva nata dall’uovo d’inverno guadagna le foglie sulle quali si sviluppa. L’evoluzione larvale comprende tre stadi mobili separati da stadi di riposo. Sviluppo larvale: da 7 a 12 gg a seconda della temperatura. Le forme mobili si nutrono succhiando il succo della cellula del parenchima dello strato inferiore delle foglie dopo averlelacerate con l’aiuto delle loro parti boccali a forma di stiletto.
Fattori di rischio
- Grave attacco durante l’anno precedente.
- Vicinanza a vie di comunicazione (polvere, temperature elevate).
- Andamento meteorologico caldo e secco.
Misure agronomiche
- In caso di presenza localizzata è possibile trasferire dall’esterno rami con forte insediamento di insetti acaro-predatori.
- Utilizzare fitosanitari rispettosi degli insetti acaro-predatori.
Controllo e soglia di intervento
- Nei frutteti colpiti durante l’anno precedente si dovrebbero effettuare controlli sulle foglie a partire dal mese di maggio.
- In maggio si controllano le rosette fogliari dei getti corti, in giugno le foglie della zona mediana dei getti lunghi e più tardi quelle del terzo superiore dei getti lunghi.
- Il rapporto ragnetto rosso:insetti acaro-predatori di 10:1 non dovrebbe essere superato durante l’intera stagione vegetativa. Qualora ciò accadesse bisogna tener conto delle seguenti soglie di intervento, per l’esecuzione di un trattamento:
maggio | giugno | luglio | agosto | settembre | |
esemplari/foglia | 4-5 | 5-7 | 8-10 | 15-20 | oltre 20 |
Ragnetto rosso comune
Descrizione fisica
Due forme distinte di Ragnetto tessitore con biologia simile e medesima produzione di danni. Il primo di forma gialla, più o meno verdastro; si tratta di 2 specie T. urticae koch e T. turkestani Ugarov e Nikolski ( = T. atlanticus Mac Gregor) quest’ultimo non si trova generalmente in serra essendo più meridionale. L’altro rosso mattone: T. cinnabarinus Boisduval. In autunno appaiono inoltre individui nettamente arancioni, senza macchie, che sono le forme invernanti di T. urticae. Gli adulti hanno 2 macchie scure tipiche sul dorso e 4 paia di zampe.
- La femminamisura 0,5 mm di lunghezza.
- Il maschio, più piccolo e slanciato non raggiunge i 0,3 mm.
- Le uovasono sferiche del diametro inferiore a 0,1 mm, lisce, bianco traslucido alla deposizione si opacizzano in seguito prendendo un aspetto giallo prima di schiudersi. L’uovo di T. cinnabarinus è rosa malva.
- Larva: di taglia ridotta, 3 paia di zampe. –
- Ninfa: morfologicamente simile alla ninfa.
Ciclo biologico
Sverna allo stadio di femmina adulta fecondata. Compie mediamente 8-10 generazioni all’anno mentre in serra si ha una continua attività con un numero di generazioni, tra loro sovrapposte, che determinano infestazioni di tipo epidemico. Da 6 a 7 generazioni in estate. Le generazioni si susseguono a un ritmo molto rapido e questo individuo pullula. La disseminazione del Ragnetto si fa per passaggio da una pianta all’altra (se queste si toccano), tramite il suolo a leggera distanza, per trasporto di oggetti o di persone, tramite il vento. Il suo filo di seta costituisce un aeroforo. Alla fine dell’estate, la forma arancione diventa predominante e va ad invernare sotto diversi nascondigli o nelle serre, vicino a fonti di calore.
Descrizione biologica
- Piante ospitanti: questo individuo è molto polifago e circa 200 ospitanti possono accoglierlo: dalle piante selvatiche, alle Leguminose, alle floreali, alle specie fruttifere. È particolarmente frequente sulla Vite, sul Fagiolo, sul Cocomero, sul Luppolo, sul Cotone, sul Trifoglio, sul Girasole, sugli alberi da frutta. Le femmine dopo aver invernato migrano sulle piante occasionale o su piante erbacee e dopo un periodo di alimentazione, qui depongono un numero elevato di uova.
- Fecondità: un centinaio di uova, circa 10 al giorno. La seconda generazione ritorna sulla Vite e su altre piante coltivate con le correnti di giugno. A tutti gli stadi attivo, questo ragnetto tesse sullo strato inferiore delle foglie delle tele setose che trattengono l’umidità ed assicurano un eccellente protezione di tutte le forme contro il vento, i predatori e i trattamenti. Per nutrirsi, punge le foglie succhiandone i liquidi cellulari. Si sviluppa bene con una temperatura che va dai 23 ai 30°C ed una umidità relativamente inferiore al 50%. La larva si sviluppa in 16 gg a 20°C e 7 gg a 31°C.
Identificazione dei sintomi
E’ un Acaro estremamente polifago la cui attività viene svolta su piante erbacee, ortive ed ornamentali, sia in serra che in pieno campo. Gli adulti sono piccoli acari di colore rosso-arancio, rosso mattone ed i maschi sono più piccoli delle femmine; le forme giovanili sono giallastre. Il danno è determinato da tutte le forme mobili, si manifesta sulle foglie prima una perdita di lucentezza della pagina superiore prima di necrotizzare.
Descrizione dei danni arrecati
I danni diretti sono dovuti alle punture nutrizionali: le foglie prendono un aspetto macchiettato poi si seccano. In caso di pullulazione, la pianta può morire. Inoltre, le tele possono fermare gli organi della pianta ed impedirne lo sviluppo. Tali danni indiretti possono verificarsi in serra dove le colonie di questi individui possono raggiungere densità elevate.
Fattori di rischio
- Pacciamare in presenza di condizioni meteorologiche siccitose.
Misure agronomiche
- Pacciamare in modo alternato. Chi a partire dalla primavera provvede a pacciamare ogni seconda corsìa di transito (a distanza di 10 —14 giorni) impedisce continuamente le migrazioni del ragnetto rosso dei fruttiferi. Se tutta la vegetazione dei sottofilare è infestata dal ragnetto non si dovrebbe pacciamare per nessun motivo.
- In caso di comparsa localizzata è possibile trasferire nel frutteto dall’esterno getti fortemente colonizzati da insetti acaro-predatori.
- Utilizzare fitosanitari rispettosi degli insetti acaro-predatori.
Controllo e soglia di intervento
- Dopo una primavera con temperature elevate, da maggio sarebbe preferibile effettuare controlli sulla pagina inferiore delle foglie.
- In maggio si dovrebbero controllare le prime foglie dei getti; da giugno quelle situate nella zona mediana dei getti lunghi.
- Il rapporto ragnetti:acaro-predatori di 10:1 non dovrebbe essere superato durante l’intera stagione vegetativa. Se ciò accade è opportuno tener conto delle seguenti soglie di intervento:
maggio | giugno | luglio | agosto | settembre | |
esemplari/foglia | 4-5 | 5-7 | 8-10 | 15-20 | oltre 20 |
Afide del bruno pesco
Identificazione dei sintomi
L’afide è di colore brunastro con neanidi più chiare; il danno si manifesta sulle foglie e sui giovani germogli. Questi organi evidenziano marcati accartocciamenti e deformazioni. Il danno maggiore si verifica sulle piante di allevamento.
Ciclo biologico
L’Afide bruno supera l’inverno, prevalentemente, allo stadio di uovo negli anfratti della scorza. A fine inverno riprende l’attività molto presto dando origine a molte generazioni, sempre sul Pesco.
Afide nerastro degli agrumi
Descrizione dei danni arrecati
L’afide nerastro degli Agrumi preleva la linfa ed indebolisce. In primavera può nuocere agli agrumi provocando la colatura dei fiori. La melata abbondante che producono questi Afidi attira le Formiche e sviluppa la fumaggine.
Descrizione fisica
Adulti: alati virginopari, hanno un colorito nero brunastro, le cornicula e la coda di colore nero.
- Le alihanno come caratteristica delle nervature che si biforcano generalmente una sola volta.
- È lungocirca 3 mm.
- Gli atterivirginopari hanno lo stesso colore degli alati ma la lunghezza è di circa 2 mm.
Ciclo biologico
Si succedono e si sovrappongono una trentina di generazioni l’anno
Descrizione biologica
Cosmopolita, questo Afide è presente su tutti gli agrumi. Nelle zone tropicali la specie è polifaga; attacca di fatto la pianta del Tè (Camellia), quella del Caffè (Coffea), il Mango (Manguier), l’ Annona (Annona).
Con un clima Mediterraneo siamo in presenza di una specie monofaga che attacca solo gli agrumi piuttosto che il Pittosporum. I sessuati sono sconosciuti in natura. L’anolociclicità è obbligatoria. Gli adulti stridulano in modo quasi udibile a causa dello sfregamento delle spine tibiali poste sulle striature dell’addome. Ogni femmina da vita a 50/70 larve. Le colonie si sviluppano solitamente sullo strato inferiore della foglia, possiamo trovarle anche sui piccioli e sui germogli dei fiori.
Questo Afide preferisce una temperatura di circa 20/25° C poichè le basse temperature invernali e i calori estivi che superano i 30° C ne rallentano lo sviluppo. In Italia questo Afide nerastro degli agrumi passa l’inverno in piccoli gruppi installati sui germogli e sulle altre piante che crescono nelle piantaggioni degli agrumi.
Afide verde del pesco
Identificazione dei sintomi
Il Myzus persicae è un piccolo afide (circa 2 mm di dimensione) di colore verde; esso è considerato l’Afide più pericoloso del pesco.
Il danno si manifesta con un marcato accartocciamento delle foglie e dei germogli.
Il danno è provocato:
- dalle punture trofiche degli Afidi che vivono in colonie nella pagina inferiore;
- dalla notevole produzione di melata che provoca parziale asfissia ed un effetto lente.
Sembra che l’Afide sia anche vettore del Virus del Mosaico del Pesco. In caso di cultivar sensibili si può avere un danno direttamente sui frutticini che si deformano. Se l’attacco si manifesta in fioritura si verificano molti aborti fiorali e quindi cascola dei fiori.
Descrizione dei danni arrecati
Afidi pungitori e succhiatori, da qui danni diretti ed indiretti tra cui accartocciamento delle foglie, e insudiciamento. I danni indiretti sono soprattutto la trasmissione di Virus; il Virus 1 del Cocomero, Virus del mosaico della Lattuga (LMV). In serra può trasmettre questi virus a numerose altre specie.
Quando la colonizzaione avviene all’aria aperta questa avviene per focolai che sono poi all’origine di una invasione generalizzata. Si tratta di un Afide molto polifago e molto nocivo a tutte le piante coltivate sotto serra. In campi all’aria aperta può provocare guasti alla Patata, alla Lattuga, alla Cicoria, ed anche al Pesco.
Descrizione fisica
- Adulto alato:macchie nere sull’addome verde, torace nero, 2 lughe paia di ali translucide.
- Attero: più piccolo, di colore verde chiaro con le cornicula e la coda molto corte se rapportate a quelle dell’alato. Tubercoli antennari convergenti.
Ciclo biologico
L’Afide verde del pesco è:
- un ospite primario:Pesco o altre Drupacee;
- un ospite secondario:piante erbacee spontanee o coltivate.
Questo afide sverna allo stadio di uovo; questo è di colore nerastro e viene deposto alla base delle gemme. A fine inverno compaiono le fondatrici che iniziano a riprodursi partenogeneticamente. Le fondatrici originano 3-4 generazioni che infestano il Pesco fino agli inizi estate. Verso il mese di giugno gli afidi abbandonano gli ospiti primari per portarsi sulle piante erbacee. Alla fine dell’estate-autunno si riportano sugli ospiti primari e vi ovidepongono.
In questo periodo si hanno:
- sessupare alateche originano l’anfigonico femminile;
- sessupare attereche rimangono sull’ospite secondario dove originano l’anfigonico maschile alato.
L’uovo d’inverno si schiude in aprile: nasce la fondatrice, femmina attera partenogenetica vivipara. Questa genera una quarantina di larve che diventeranno degli adulti alati o atteri. Dopo la terza generazione verranno prodotte solo forme alate, che emigrano su piante ospitanti secondarie (sotto l’influenza della competizione intra – specifica, e dello stato fisiologico della pianta): non ci sono più Afidi sull’ospitante primario a partire dal 15 di maggio o dal 10 di giugno, a seconda delle condizioni climatiche. Molte generazioni di femmine partenogenetiche vivipari (alate o attere) si succedono sulle piante ospitanti secondarie. Dagli inizi di settembre alla fine di novembre appaiono i sessupari alati che ritornano sull’ospitante primario generando femmine sessuate. Nello stesso periodo appaiono maschi sulle piante ospitanti secondarie. L’accoppiamento avviene alla fine di ottobre cosi’ come la deposizione dell’uovo d’inverno alla base delle gemme che si schiuderà in aprile.
Aleurodide degli agrumi
Identificazione dei sintomi
È una specie polifaga attiva per tutto l’anno.
- L’adulto, circa 1.5 mm di lunghezza, ha il corpo di colore giallognolo, ricoperto da una pruina cerosa e bianca.
- Le neanidipresentano il corpo appiattito e sono verde-giallognolo.
I danni si manifestano sulle foglie e sono determinati dalle punture trofiche, sia dagli adulti che dagli stadi giovanili. Il fitofago si stabilisce sulla pagina inferiore e si nutre sottraendo linfa. Le naenidi, inoltre, causano più danni, in quanto producono abbondante melata imbrattando la vegetazione. La presenza di melata determina Fumagini che rendono incommerciabili i frutti.
Descrizione dei danni arrecati
Sono gli Agrumi le piante più colpite da questi individui. In caso di infestazione massiccia, sciami di milioni di adulti possono spostarsi da un luogo all’altro provocando danni. La produzione di melata che cade sullo strato superiore delle foglie situate sotto, è molto elevata. Foglie e frutti si ricoprono di fumaggine.
Descrizione fisica
- Adulto: somigliante ad una piccola farfalla di 1,4 mm, di colore giallo chiaro, ricoperto da una cera bianca.
- Uova: peduncolato, ovale, da 0,2 a 0,3 mm di altezza, colorito giallastro.
- Larve: verdi giallastre, piatte; al quarto stadio, raggiungono 1,5 mm.
Ciclo biologico
Sverna come neanide matura, più raramente come uovo. In primavera sfarfallano gli adulti, poco dopo le femmine ovidepongono nella pagina inferiore della foglia. Generalmente si compiono due o tre generazioni all’anno con picchi di sfarfallamento in maggio, in luglio-agosto ed in settembre-ottobre.
Possiamo osservare dalle 2 alle 4 generazioni annuali. In condizioni ottimali, una generazione può completarsi in 7 o 8 settimane. Se le condizioni non sono favorevoli, questa può addirittura completarsi in 6 o 7 mesi. Una sola foglia può essere infestata da molteplici larve generate da migliaia di uova.
Descrizione biologica
Specie originaria dell’Asia Orientale. Sembra che sia arrivata in Italia verso la fine del decennio 1950. Fu segnalato in Francia nel 1954 sulla Costa Azzurra. L’ Aleirode degli agrumi è una specie polifaga che attacca soprattutto gli agrumi.
Vive generalmente sul Ligustro (Ligustrum), sul Frassino (Fraxinus), sul Lillà (Syringa), sulla Forsythia, sul Lillà delle Indie (Melia), sul Fico, sul Caco (Diospyros), sul Melograno (Punica), e sul Susino. L’invernazione ha luogo sotto forma di larva che attraversa dai tre ai quattro stadi posta sullo strato inferiore delle foglie, raramente l’invernazione avviene allo stato di uovo.
- Adulto: i primi adulti appaiono verso aprile – maggio; un secondo volo può essere osservato in agosto seguito qualche volta da un terzo volo verso la fine dell’autunno.
- Uova: deposte per la maggior parte sullo strato inferiore della foglia.
- Larve: il loro effettivo è massimale nella prima decade di giugno, alla fine dio luglio, in agosto, a settembre ed a ottobre. Generalmente vivono sullo strato inferiore delle foglie.
Allupatura
Descrizione
Il marciume radicale è causato prevalentemente da , Phytophthora nicotianae, che si insedia nella corteccia attraverso microferite, provocando la necrosi e il disfacimento dei tessuti corticali che si distaccano facilmente dal cilindro legnoso.
Raggiunte le radici principali il parassita provoca caratteristiche lesioni “a occhio di rana”, accompagnate da gomma nella zona cambiale.
- Le fogliepresentano una progressiva decolorazione, che dalle nervature si estende a tutta la lamina, e cadono;
- la chiomadiviene rada e le piante deperiscono lentamente con grave compromissione della produzione.
Le manifestazioni più evidenti sono il ritardo della fioritura ed il mancato ingrossamento dei frutti, che invaiano anticipatamente senza raggiungere le caratteristiche minime di qualità.
Cancro batterico
identificazione dei sintomi
Il Cancro batterico delle Drupacee è una batteriosi.
I sintomi sulle foglie si manifestano con tacche edematose, irregolari, spesso delimitate da delle piccole nervature; queste tacche necrotizzano e possono anche confluire in necrosi più ampie, in questi casi il lembo fogliare ingiallisce e le piante subiscono una filloptosi anticipata.
Le piante possono reagire formando, in punta, una nuova vegetazione, con notevoli dispendi energetici. Sui frutti possono manifestarsi tacche necrotiche che evolvono in piccole lesioni in cui si instaurano, molto facilmente, gli agenti funginei dei marciumi.
Ciclo biologico
Le infezioni si verificano attraverso soluzioni di continuità naturali (stomi) o traumatiche (ferite e lesioni) in periodi in cui le condizioni termo-igrometriche sono elevate. La conservazione del patogeno sembra sia affidata o ai cancri rameali o ai residui della vegetazione infetta nel terreno e sulle piante. Inoltre sembra che un’eccessiva
vigoria vegetativa sia correlata ad un aumento dell’attività del patogeno.
Ceroplaste o cocciniglia elmetto degli agrumi
Identificazione dei sintomi
Specie molto polifoga atacca di preferenza gli Agrumi ed in particolare il Mandarino.
- La femminaadulta (circa 6-7 mm di lunghezza) ha il corpo protetto da 7 piastre cerose di cui una, quella centrale, è di colore bianco-rosato.
- Il maschio(circa 1,5 mm di lunghezza) è di colore bruno-rossiccio ed è dotato di ali; esso sfarfalla da follicoli bianchi ellittici, lunghi circa 2mm e ornati di raggi cerosi.
- Le neanidiche misurano circa 0,5-1 mm, sono di colore rossastro.
Il danno si manifesta sulle foglie e sui rametti ed è determinato dalle punture trofiche e dalla produzione di melata. L’attacco provoca deperimento della piante che può causare la morte della stessa.
Ciclo biologico
Sverna come neanide femminile di terza età, oppure come giovani femmine già feconde. Le neanidi femmine proseguono lo sviluppo in primavera successiva e divengono mature all’inizio dell’estate. La nascita delle nuove neanidi iniziano in luglio e continua fino ad agosto. In un primo momento le neanidi vivono sulla pagina superiore della foglia e successivamente sui rametti deve raggiungono la maturità. I maschi in parte sfarfallano a fine autunno, ed in parte a fino inverno.
Cimice verde
Identificazione dei sintomi
È’ una cimice molto polifaga.
- Gli adulti sono tipiche cimici con forma pentagonale di colore verde chiaro.
- Le neanidi sono nere punteggiate di bianco mentre le ninfe sono verdastre ma con una maculatura arancio-giallognola con la zona dorsale bianca e nerastra.
Il danno si manifesta sulle foglie, sui frutti ed è causato dalle punture trofiche.
Oltre ai danni diretti la cimice trasmette delle malattie secondarie.
Ciclo biologico
Sverna come adulto alla base delle piante, tra le foglie secche, negli anfratti della scorza e persino nelle siepi. Nel corso dell’anno si possono avere più generazioni ma in media sono due.
Cocciniglia a virgola dell'olmo e dei fruttiferi
Descrizione dei danni arrecati
Le colonie di questa Cocciniglia formano delle incrostazioni sulle branche, sui rami e sui frutti. Esse provocano l’apertura della corteccia ed un disseccamento progressivo, quindi il deperimento delle parti colonizzate.
Descrizione fisica
- Adulto femmina:il guscio è di colore bruno chiaro o scuro, misura da 2 a 3,5 mm; è ovale allungato, è spesso curvato a forma di virgola. Sul bordo anteriore del guscio, i tessuti rosso – bruni si ammucchiano.
- Uova:ovali e bianche.
- Larva:giallastro scuro, mobile, di forma ovale.
Ciclo biologico
- 1 generazione annuale.
- Le uova invernano nel guscio della femmina e si schiudono a partire dal mese di maggio. Le giovani larve, inizialmente mobili, si fissano sui rami e sulle branche 2 o 3 giorni dopo la loro nascita; dopo 2 mute, fanno nascere delle femmine in giugno ed in luglio. In autunno, le femmine si riproducono per partenogenesi. Ogni femmina depone 40/80 uova, poi muore lasciando invernare al suo fianco le uova sotto il guscio.
Descrizione biologica
Piante ospitanti: molto polifaga, questa Cocciniglia si sviluppa a spese di alberi da frutto da foresta ed ornamentali. È frequente sul Pero, sul Melo ma, può anche svilupparsi sull’Olivo, sul Pruno, sull’Albicocco e sul Nocciolo. Gli individui si nutrono succhiando il contenuto delle cellule del vegetale.
Cocciniglia bassa grigia degli agrumi
Descrizione dei danni arrecati
I danni si notano soprattutto sull’apparato fogliare da parte delle neanidi e sui rametti dalle femmine adulte. In caso di forte infestazione si ha un deperimento generale della pianta e sviluppo di fumaggine sulla melata prodotta dalla cocciniglia, con deprezzamento anche dei frutti ricoperti dal nerume della fumaggine.
Descrizione fisica
- Adulto Femminadi forma ovale con colore giallo di fondo e pigmentato di nero sulla parte dorsale. -Dimensioni: mm 4,5 – 4,8 di lunghezza.
- Adulto Maschioquasi sconosciuto nei nostri ambienti.
- Neanididi I e II età di color crema uniforme.
Ciclo biologico
Compie una generazione all’ anno.
Descrizione biologica
Sverna come femmina di II età sulla pagina inferiore delle foglie, in primavera accelerano lo sviluppo e a maggio si portano sui rametti. Da qui inizierà la produzione elevata (1000-2000) di uova per partenogenesi. Dalle uova in poche ore o giorni fuoriescono le neanidi che si portano sulla pagina inferiore delle foglie da qui compieranno una muta e si prepareranno per svernare in inverno.
Cocciniglia bianca del limone
Descrizione dei danni arrecati
I danni di questo insetto pungitore e succhiatore, si traducono con un indebolimento della pianta, con la caduta delle foglie, con il disseccamento dei rami o con la deformazione dei frutti; in quest’ultimo caso il danno è grave per le olive da tavola.
La produzione di mielata favorisce lo sviluppo della fumaggine attirando formiche ed altri insetti.
Descrizione fisica
Adulto: la femmina di questa Cocciniglia possiede un guscio più o meno circolare, di 1,8 o 2,2 mm di diametro, leggermente convesso, di colore bistro chiaro uniforme e matto. I tessuti larvali sono leggermente decentrati. Il maschio è alato (un paio d’ali, ialino biancastro), gracile. La sua lunghezza non supera il millimetro; corpo giallastro.
Ciclo biologico
Tipicamente, questa Cocciniglia presenta 3 generazioni annuali. In effetti, si tratta di 3 tipi di larve mobili, che si assimilano a generazioni successive. Sulla pianta coesistono individui di tutte le età. L’inverno in genere viene trascorso allo stato di giovane femmina o di larva anziana, ma ci sono anche larve più giovani che riprendono la loro attività più tardi in primavera.
La prima generazione comincia in marzo – aprile. I maschi sono numerosi. Le larve mobili si dirigono verso le zone ombrate dell’albero, si fissano di preferenza sullo strato inferiore della foglia. Questa generazione si evolve in 8 o 9 settimane. Una seconda generazione segue per una durata di tempo equivalente. La terza comincia in settembre – ottobre. Questa si manterrà per 6 mesi fino a superare l’inverno.
Descrizione biologica
Questa Cocciniglia è molto polifaga. Si attacca all’Olivo, agli Agrumi, al Pruno e ad altri alberi, arbusti, piante basse diverse: l’Acacia, il Carrubo (Ceratonia), il Gelso (Morus), l’Edera (Helix), il Lauro rosa (Nerium), la Palma (Phoenix), ecc. –
- Adulto:la riproduzione è bisessuata o partenogenetica. La femmina depone in 5 o 12 giorni 150 uova gialle. Al giorno ne depone dalle 4 alle 30 unità.
- Larva:dalla larva nuova nata, mobile, alla muta iniziale, passano in media dai 40 ai 50 giorni.
Gommosi o marciume
Identificazione dei sintomi
È particolarmente pericolosa nel caso di piante innestate su portainnesti non resistenti. La malattia si manifesta tipicamente nella zona del colletto, con l’emissione di gomma dalla corteccia. La scorza, imbrunisce, necrotizza ed appare depressa e fessurata; la parte sotterranea è soggetta a marciume umido. Il legno sottostante inscurisce ma non viene infettata. L’alterazione può interessare anche le radici; a volte può interessare tutta la circonferenza e parte del fusto.
Le foglie ingialliscono a livello delle nervature, subiscono un’appassimento ed un successivo avvizzimento, ed i rami, in seguito, disseccano. In certe situazioni possono essere colpiti anche i frutti, le foglie e le parti più basse della chioma. I frutti colpiti imbruniscono ed emanano un particolare odore di rancido; Successivamente marciscono e sulle superfici compare un feltro miceliare biancastro. L’alterazione, quando avviene a carico dei frutti viene indicata come Marciume bruno o Allupatura e si può manifestare anche dopo la raccolta provocando ingenti perdite di prodotto.
Ciclo biologico
Gli agenti eziologici del Marciume del colletto superano i periodi sfavorevoli come oospore eo clamidospore. Le diverse specie di Phytophthora sono comunque in grado di adattarsi a diverse temperature e a condurre una vita, se pur per periodi limitati, saprofitaria nel terreno.
La diffusione della malattia è operata dagli zoosporangi che liberano le zoospore; la diffusione di queste avviene tramite schizzi di acqua. L’infezione i per tanto favorita dalle piogge ed è più frequente nei terreni argillosi, umidi e mal drenati.
Mal secco
Descrizione
Il “mal secco” degli agrumi, causato dal fungo imperfetto Phoma tracheiphila è uno dei principali problemi fitopatologici del limone, ma attacca anche il mandarino, il clementine e l’arancio dolce. Molto suscettibile l’arancio amaro.
Identificazione dei sintomi
- Le prime manifestazioni si presentano con la decolorazione delle nervature primarie e secondarie.
- Poi le foglie ingialliscono e cadono, disarticolandosi in corrispondenza dei piccioli.
- Segue un progressivo disseccamento basipeto dei rametti, dei rami e di intere branche, e la morte della pianta.
Le fruttificazioni picnidiche si presentano sotto forma di corpuscoli neri, disposti generalmente lungo linee longitudinali parallele all’asse del ramo, ben diverse dagli acervuli bruni, disposti in serie concentriche dovute ad infezioni secondarie di Colletotrichum gloeosporoides, agente dell’antracnosi.
Un elemento diagnostico assai utile per il riconoscimento della malattia è la colorazione rosa salmone o giallo-rossastra che assumono i tessuti legnosi infetti. Nel caso di infezioni a carico della porzione apicale dei rami giovani, la malattia assume un decorso lento, che la pianta cerca di arrestare con l’emissione di ricacci dalla porzione basale dei rami colpiti.
Nelle infezioni attraverso le radici o in quelle che si instaurano in corrispondenza di ferite sul tronco o verso la base dei rami principali, la malattia assume invece un decorso rapido (“mal fulminante”). Una terza sindrome, detta “mal nero”, è dovuta ad infezioni radicali di , tracheiphila che raggiunge gli strati interni del legno e si estende nel durame, che assume una colorazione bruna.
L’evoluzione della malattia ha inizialmente un andamento cronico, caratterizzato da un graduale disseccamento della pianta, per poi accelerare allorché il fungo raggiunge le cerchie più esterne del legno. In questa fase la sintomatologia non è diversa da quella del “mal fulminante”. I picnidi presenti sulle parti aeree delle piante infette rappresentano la principale fonte di inoculo per le infezioni epigee. I picnidi ed eventualmente i fialoconidi presenti su parti di piante giacenti sul terreno, come pure il micelio presente sul-le radici o sul terreno sono responsabili delle infezioni radicali.
La diffusione della malattia è operata dagli zoosporangi che liberano le zoospore; la diffusione di queste avviene tramite schizzi di acqua. L’infezione i per tanto favorita dalle piogge ed è più frequente nei terreni argillosi, umidi e mal drenati.
Piticchia del Limone
Identificazione dei sintomi
Origina una batteriosi, che si manifesta, alla fine dell’inverno, sui rametti ancora giovani e sui frutti (soprattutto nei Limoni).
- I ramipresentano delle tacche necrotiche brune e depresse dalle quali può fuoriuscire una goccia di gomma.
- Le foglieavvizziscono e seccano; se la malattia decorre rapidamente rimangono attaccate al ramo altrimenti si staccano e cadono.
- Sui frutticompaiono delle tacche bruno-scure dette “piticche”; da queste può fuoriuscire un essudato batterico. Il frutto scade di qualità.
Ciclo biologico
I fattori predisponenti l’infezione sono, oltre all’elevata umidità, anche eventi meteorici come la grandine ed il vento che causano ferite alle piante. Il patogeno si conserva negli organi infetti e si diffonde mediante gli essudati che si fuoriescono dalla superficie degli organi colpiti.
Ragnetto giallo della vite
Descrizione
Le femmine svernanti si presentano di colore giallo dorato/giallo arancio mentre le femmine primaverili-estive hanno un colore giallo-verde con macchie più scure sui lati del corpo e con occhi rossi ben visibili. Le femmine misurano meno di 0,4 mm mentre i maschi risultano più piccoli e sottili. Le colonie si trovano sulla pagina inferiore della foglia in prossimità delle nervature, spesso ricoperte da fili sericei.
Biologia
Lo svernamento si ha allo stadio di adulto, le femmine superano la stagione invernale riparate al disotto della corteccia delle piante ospiti e cominciano la loro nutrizione in primavera. Annualmente il ragnetto giallo compie dalle 6 alle 8 generazioni a seconda delle temperature, la maggior parte comunque è concentrata nel periodo di fine primavera e in estate.
Danni
I danni sono ampiamente visibile sulle foglie, i ragnetti gialli pungono le foglie per nutrirsi della loro linfa, i segni evidenti sono il risultato di queste punture, piccole macchie di colore giallo arancio che dapprima localizzate in caso di gravi infestazioni confluiscono in ampie macchie che portano al disseccamento della foglia e alla sua caduta (filloptosi). L’attacco è localizzato sulla pagina inferiore delle foglie ma i segni sono ben visibili sulla pagine superiore.
Lotta
La lotta al Ragnetto giallo della vite segue gli stessi principi già indicati per il Ragnetto rosso. Viene effettuata principalmente con pratiche di tipo preventivo: effettuare le corrette pratiche colturali; non eccedere con le concimazioni azotate, controllare la vigoria. Esistono numerosi predatori naturali degli acari; i più importanti sono gli acari Fitoseidi (Typhlodromus spp, Amblyseius andersoni, Kampimodromus aberrans), altri predatori naturali degli acari dannosi sono insetti quali il coccinellide Stethorus punctillus, le crisope, gli antocoridi, i miridi. Raramente è necessario ricorrere alla difesa chimica; in questo caso sono disponibili in commercio prodotti acaricidi selettivi molto efficaci.
Acaro delle meraviglie
Identificazione dei sintomi
L’Eriophyes sheldoni attacca varie specie del genere Citrus come il limone, arancio dolce, arancio amaro, clementine e bergamotto. I danni sono la diretta conseguenza delle punture dell’eriofide all’interno delle gemme. Queste possono venire devitalizzate o dare origine ad una vegetazione anomala carattrizzata dalla presenza di germogli in soprannumero, con internodi raccorciati e foglie variamente deformate. I fiori presentano i petali deformi in numero elevato e il pistillo spesso sviluppato in misura abnorme.
Le alterazioni più caratteristiche comunque si verificano a danno dei frutti, chiamati comunemente “meraviglie” che, a causa dello sviluppo abnorme dei singoli carpelli, assumono forme mostruose e bizzarre.
Descrizione dei danni arrecati
I danni dell’acaro delle gemme rivestono aspetti diversi e colpiscono la parte dell’albero composta dai germogli, dalle foglie e dai fiori. Si manifestano tramite una inibizione della crescita o corta crescita, e attraverso deformazioni delle foglie. In caso di attacco massiccio, le gemme si aprono incomplete, i boccioli floreali si ingrandiscono assumendo un aspetto deforme. I carpelli si eliminano e si ipertrofizzano, i giovani frutti appaiono già digitati e muoiono prematuramente. È sul LIMONE che le manifestazioni di questo acaro diventano spettacolari. Le anfrattuosità del frutto deformato favoriscono spesso la proliferazione della cocciniglia farinosa (Planococcus citri) piuttosto che dell’acaro tessitore.
Descrizione fisica
- Adulto attero: di colore giallastro o leggermente rosastro,vermiforme, minuscolo ( 0,16 mm di lungezza x 0,05 mm di diametro). La cuticola porta delle striature su tutta la parte poposteriore.
- Uova: subsferiche,di 0,05 mm di diametro
Ciclo biologico
L’Eriophyes sheldoni vive per quasi tutto l’anno, ad eccezione di un breve periodo durante il quale si sposta sulle gemme di nuova formazione, nelle parti più riparate della pianta (interno delle gemme e dei bottoni fiorali e sotto la rosetta dei frutti) dove le generazioni si susseguono senza interuzzioni completandosi in circa 15 gg durante la stagione calda e 20-30 gg nel periodo invernale.
La durata di una generazione è di una decina di giorni in estate e di 3 settimane circa in inverno. Lo sviluppo è continuato e le generazioni si susseguono.
Afide delle cucurbitacee
Identificazione dei sintomi
Si tratta di un Afide molto polifago. L’adulto presenta un colore variabile (dal verdognolo al grigio-azzurro); le forme giovanili sono giallognole. Questo Afide infesta la pagina superiore delle foglie provocandone l’ingiallimento ed il disseccamento ed inoltre è vettore di alcune virosi, anche sulla Cipolla e sulla Patata. Questo Afide può svernare come uovo sugli ospiti primari arborei (Catalpa, Ibisco) o come femmina adulta anolociclica.
Descrizione dei danni arrecati
I danni di questo Afide sono causati dall’interazione di afidi che succhiano la linfa delle piante colpite e dalla produzione di queste di melata. Inoltre l’ attrazione che questi esercitano sulle formiche non è necessariamente un bene per la pianta.
Questi Afidi sono trasmettitori di Virus ed in particolare del Virus della Tristeza degli agrumi.
Descrizione fisica
- Adulto:alato virginopari, testa torace e cornicula di colore nero, addome dal colore variabile lungo circa 2 mm. Attero virginopari: corpo dal colorito variabile, spesso giallo – verdastro, a volte nerastro, con una pruina cerosa; cornicula nere.
- Larve:dimensioni variabili, nettamante inferiori a quelle delle forme adulte con differenti tonalità di colori dal giallo chiaro al verde chiaro.
Ciclo biologico
Questa specie di Afidi resistono molto bene ai caldi estivi. Possono essere generate una sessantina di generazioni durante un anno. Con le formiche questa specie vive una relazione di mutualismo grazie alla quale, queste si nutrono della melata e gli Afidi sono protetti a loro volta da queste dai nemici.
Descrizione biologica
La specie, polifaga, mostra una predilezione per le Cucurbitacee e per le Malvacee (cotone, malva, hibiscus).
Questo afide colpisce spesso gli agrumi. Sulle Leguminose i suoi danni si esercitano soprattutto sul cocomero, sul melone, sulla fragola, sulla zucchina e sulla melanzana. Nei paesi dove il clima è temperato, come per esempio in Italia, questo Afide si riproduce sempre per partenogenesi. Negli Stati Uniti la specie può essere olociclica sugli ospitanti primari quali la Catalpa, l’Hibiscus e il Ramno.
Aleirode nero degli agrumi
Che cos’è
Aleurocanthus spiniferus è un aleurodide tropicale originario dellAsia sudorientale e diffuso in Asia tropicale e subtropicale, in Africa e nel Pacifico. In Italia è stato segnalato per la prima volta nel 2008 in Puglia, in provincia di Lecce. Per la sua pericolosità A. spiniferus è inserito nell’elenco A2 dell’EPPO ed è anche un parassita da quarantena per il territorio della Comunità Europea (Allegato II, parte A, Sezione I Direttiva 2000/29 CE del Consiglio dell’8 maggio 2000). Nelle zone di origine A. spiniferus è una specie dalla notevole polifogia, ma nei nostri ambienti ha mostrato uno spiccata preferenza per le piante del genere Citrus (arancio, mandarino, limone) sia coltivate come piante da frutto che come ornamentali. La sua diffusione in molti Paesi si sovrappone ad un’altra specie molto simile, A. woglumi.
Biologia
Nella fascia climatica tropicale tutti gli stadi di A. spiniferus possono essere trovati durante tutto l’anno, tranne che nei periodi più freddi. A seconda delle condizioni climatiche, il ciclo biologico per completarsi impiega generalmente 2-4 mesi e possono sovrapporsi da tre a sei generazioni.
Lo svernamento avviene preferibilimente su piante che non perdono le foglie come agrumi e ornamentali sempreverdi. Gli stadi svernanti sono per lo più le pupe o le neanidi di III età (caratteristici corpuscoli neri di forma ellittica circondati da un anello di cera bianca).
Le temperature più favorevoli allo sviluppo dell’aleurodide stanno in un range compre. tra 20 e 34 °C con optimum a 25,6 °C e umidità relativa del 70-80%. Si tratta di condizioni climatiche che, sulla carta, sono perfettamente compatibili con la caratteristiche della pianura padana.
La specie però teme le temperature inferiori al congelamento e gli estremi al di sopra di 40 °C. Ne prossimi anni sarà opportuno approfondire la biologia e i limiti di sviluppo nei contesti ambientali della nostra regione, dove già si registrano intestazioni importanti.
Danni
Le piante infestate sono ben riconoscibili per la presenza sulla pagina inferiore delle foglie delle forme giovanili dell’aleurodide che, mediante gli stiletti boccali, pungono i tessuti vegetali.
I danni quindi sono diretti, dovuti alla sottrazione della linfa che provoca un deperimento generale delle piante attaccate.
- spiniferus, inoltre, escreta quantità abbondonti di melata zuccherina che copre foglie e frutti. Il danno indiretto causato dalla melata può essere oltremodo aggravato dallo sviluppo di fumaggini che ridonucono la respirazione e Io fotosintesi.
Si può pertanto osservare un progressivo disseccamento della vegetazione; laddove gli attacchi si rilevino sulle specie coltivate, può inoltre verificarsi un importante deprezzamento della frutta.
Diffusione
In Emila-Romagna le prime segnalazioni risalgono all’estate 2018. A seguito del monitoraggio del territorio si è evidenziata uno situazione con diversi livelli di gravità; la parte centrale della regione (province di Modena e Reggio Emilia) è od oggi la porte con le segnalazioni più diffuse riguardando soprattutto il contesto urbano e aree verde con verde ornamentale. Le intestazioni su alcune piante ornamentali in ambito urbano (pyracantha, rose ed edera) sono estremamente frequenti e gravi mentre su piante coltivate risultano più contenute e spesso vengono controllate dai normali interventi di difesa fitosanitaria. L’espansione verso nord di una specie così polifoga ed aggressiva desta una certa preoccupazione anche, se gli eventuali rischi futuri per le colture agrarie, sono tutti da decifrare.
Difesa
Nel contesto agricolo è di fondamentale importanza monitorare il territorio per verificare la presenza e il livello di diffusione del fitofago. I rilievi sono tanto più importanti quanto le aree agricole siano contigue a zone verdi con presenza dell’aleurodide già segnalata. L’esecuzione delle normali strategie di difesa attuate sulle colture potrebbe contenere in modo significativo le infestazioni.
Nel contesto urbano a fronte di modeste infestazioni o attacchi localizzati, possono essere sufficienti alcune indicazioni pratiche di tipo agronomico. È possibile, infatti, procedere a potature mirate tese ad asportare le parti colpite dall’insetto; in questo caso occorre distruggere i residui di potatura delle parti danneggiate per evitare che possano fungere da innoculo per le altre piante.
Con gravi o diffuse intestazioni è consigliato eseguire interventi insetticidi con prodotti registrati e autorizzati per il contesto specifico.
In questo caso si consiglia di fare precedere i trattamenti da un lavaggio dei rami e della chioma con acqua e tensioattivi o con Sali di potassio per eliminare le fumaggini e favorire l’attività dell’insetlicida impiegato.
Si ricorda inoltre di spazzolare gli indumenti utilizzati per le potature, poiché possono diventare veicolo di infestazione.
Afide verde degli agrumi
Identificazione dei sintomi
- Sulle foglie, nella pagina inferiore, e sui germogli provoca, dei vistosi accartocciamenti che ostacolano lo sviluppo della pianta;
- quando attacca fiorie frutti può causare colatura e cascola.
Produce abbondante melata che imbratta la vegetazione e come altri Afidi è responsabile della diffusione di alcune virosi.
Ciclo biologico
Aphis citricola è una specie dioica che ha come ospiti primari rosacee arbustive del genere Spriraea sulle quali depone l’uovo durevole e svolge in primavera la prima parte del ciclo per poi migrare sugli agrumi che funzionano da ospiti secondari.
Tale comportamento è tuttavia alquanto raro nelle aree agrumicole italiane, per cui l’afide si moltiplica analociclicamente con numerose generazioni (oltre 40) e sverna con femmine partenogenetiche sui ricacci vegetativi.
Aleurodide fioccoso
- Identificazione dei sintomiL’adulto, circa 1.5 mm di lunghezza, è giallognolo e presenta il corpo ricoperto di polvere cerosa biancastra, le ali sono strette e slanciate. Le neanidi sono caratteristiche per l’abbondante intreccio fioccoso di fili di cera bianca, con cui si proteggono il corpo. Gli adulti e gli stadi giovanili sottraggono linfa che provocha il deperimento della pianta. Producono abbondante melata che insieme alla produzione cerosa colpisce anche i frutti su cui si instaura fumaggine. I frutti presentano una patina nerastra che li deprezza commercialmente.Descrizione dei danni arrecatiI danni diretti consistono nel prelievo della linfa; essi sono aggravati dall’intenso sviluppo della fumaggine.Anche le lordure sono ugualmente importanti.Descrizione fisica
- Adulto: lungo 1,5 mm. Somiglia ad una piccola farfalla; il corpo è giallastro infarinato da una cera bianca, ali strette che lasciano intravedere l’addome. –
- Uova: peduncolate, ovali; le uova sono deposte in cerchio o in semicerchio.
- Larva: fissata, corpo ristretto e quasi trasparente, protetta da una feltratura composta da fili cerosi, di forma leggermente ovale.
Ciclo biologico
Supera l’inverno come neanide di 3-4 età. Gli adulti sfarfallano a partire dall’inizio della primavera; le uova vengono deposte a cerchio o a semicerchio nella pagina inferiore delle foglie. 4-6 generazioni si susseguono nel corso dell’anno.
L’ Aleurodide fioccoso sviluppa dalle 4 alle 5 generazioni l’anno, che si susseguono quasi senza interruzione per tutta la durata dell’anno. Un semplice rallentamento è notato nei mesi più freddi. Passa l’inverno allo stadio di larva di terzo o quarto stadio ed, a volte, allo stato di uovo, deposto in novembre. In febbraio, marzo, possiamo registrare l’inizio del primo volo, che annuncia la prima deposizione dell’anno.
Un altro volo degno di nota ha luogo generalmente nelle correnti di agosto. In autunno gli strati inferiori delle foglie sono incrostati dalle larve e dalle exuvie, ricoperte di melata. A seconda delle condizioni climatiche, possono esserci o meno altri voli in ottobre. In assenza di nemici, questo roditore, si moltiplica considerevolmente; il suo unico problema a questo punto sarà solo la quantita’ disponibile di nutrimento.
Descrizione biologica
Insetto infeudato agli Agrumi. Il Mandarino è particolarmente attaccato. Apparso nel 1966 in Spagna (Malaga) ed in Francia (Costa Azzurra), questo Aleurode è stato osservato nel 1980 per la prima volta in Italia. Adulti e larve succhiano la linfa delle foglie. Contrariamente all’Aleurodide dei Limoni (Dialeurodes citri) la melata prodotta resta aderente all’insetto, che la produce in grosse grotte.
Cancro batterico degli agrumi
Il cancro batterico degli agrumi (CBC) è una malattia causata da Xanthomonas citri subsp. citri (sinonimo Xanthomonas citri pv. citri) e Xanthomonas fuscans subsp. aurantifolii (sinonimo Xanthomonas citri pv. aurantifolii).
In Europa è considerato un organismo da quarantena, per cui devono essere adottate misure preventive per evitare l’introduzione di materiale vegetale infetto, per questo nella direttiva europea la misura di protezione adottata è il divieto generale di introduzione in tutti gli Stati membri di piante di Citrus, Fortunella, Poncirus e loro ibridi, ad eccezione dei frutti da Paesi terzi.
Fino ad oggi il CBC non è stato segnalato in alcun Paese europeo, né nell’area mediterranea di produzione degli agrumi.
La malattia è endemica in molti Paesi del continente asiatico e del Medio Oriente, in alcuni Paesi del Sud e Centro America e in alcune regioni del continente africano mentre negli Stati Uniti sono state segnalate diverse epidemie della malattia alle quali sono seguite altrettante campagne di eradicazione. Il CBC è una malattia devastante che colpisce la maggior parte di specie e varietà di agrumi causando notevoli danni economici, dal momento che colpisce anche i frutti provocandone la caduta e/o rendendoli incommerciabili.
Sintomatologia e agenti causali della malattia
Per quel che concerne la sintomatologia, tutti gli organi epigei degli agrumi sono estremamente suscettibili. Sintomo caratteristico del CBC è la comparsa di lesioni necrotiche su foglie, rami e frutti.
Sulle foglie inizialmente le lesioni si presentano come piccole macchie idropiche di circa 2-10 mm di diametro che si trasformano in lesioni rialzate circa 9 mesi dopo l’infezione; possono anche apparire margini idropici spesso circondati da un alone clorotico e il centro delle lesioni può divenire sollevato e spugnoso o suberoso a causa dell’iperplasia ed ipertrofia delle cellule dell’ospite indotta dal batterio. Le macchie, che inizialmente appaiono nella pagina inferiore della foglia, con l’età imbruniscono e possono comparire anche sui rami e sui frutti con caratteristiche simili a quelle delle foglie. Nonostante nella maggior parte dei casi la malattia non porti alla morte della pianta, molto spesso causa una copiosa e prematura cascola di foglie e frutti e ne produce un deperimento generale. I frutti colpiti perdono drasticamente di qualità e difficilmente possono essere destinati al consumo allo stato fresco.
Sono stati descritti tre diversi tipi di cancro batterico che si differenziano per caratteristiche fenotipiche e genotipiche dei ceppi di Xanthomonas che causano la malattia ed in base alla pianta ospite. Il più comune e maggiormente diffuso a livello mondiale è il tipo A o “cancro asiatico” che colpisce la maggior quantità di specie e varietà di agrumi causato da Xanthomonas citri subsp. citri (Xanthomonas citri subsp. citri (Xcc)).
Il cancro di tipo B, presente in Argentina e identificato anche in Paraguay e Uruguay, colpisce alcune specie di agrumi, ma soprattutto il limone.
Infine, il cancro di tipo C è stato descritto solamente in Brasile su limetta messicana.
Gli agenti causali del cancro B e C appartengono a Xanthomonas citri subsp. aurantifolii.
Ciclo della malattia
Xanthomonas citri subsp. citri (Xcc) penetra nel tessuto vegetale attraverso gli stomi o le ferite provocate dalle tecniche colturali o da agenti naturali come vento o pioggia sferzante o dalle ferite causate dalla minatrice serpentina degli agrumi (Phyllocnistis citrella). Nonostante la malattia possa essere veicolata anche da insetti e uccelli, l’efficienza di trasmissione della minatrice serpentina è stata dimostrata essere molto scarsa; tuttavia, l’insetto può infestare le foglie e provocare lesioni confluenti ed estese con un contorno irregolare che segue quello delle gallerie di alimentazione. L’ingresso tramite gli stomi è più facile nelle foglie giovani, infatti le foglie più mature oppongono una maggiore resistenza; tuttavia, la gravità dell’infezione dipende soprattutto dall’ospite interessato. In condizioni favorevoli i sintomi appaiono nei sette giorni successivi all’inoculazione, ma il tempo di incubazione può aumentare se le temperature sono inferiori a 20°C (Koizumi, 1985).
Xanthomonas citri subsp. citri (Xcc) è capace di sopravvivere a lungo nelle lesioni, nonostante la popolazione decresca col passare del tempo; alcuni studi, realizzati per determinare la capacità di sopravvivenza del batterio, su materiale vegetale asintomatico hanno dimostrato che in assenza di sintomi la popolazione è normalmente molto bassa e il patogeno rimane vitale fin quando le cellule ospiti in prossimità delle lesioni rimangono vitali. La dispersione del batterio è favorita da elevate temperature ed umidità; in queste condizioni i batteri vengono rilasciati in una matrice di polisaccaridi esocellulari e dispersi per una nuova infezione mediante gocce di pioggia trasportate dal vento. Il vento e l’acqua giocano, infatti, un ruolo molto importante in questo processo e la combinazione dei due ha fatto sì che eventi metereologici come tornadi e tempeste tropicali abbiano favorito la disseminazione del batterio in Florida anche a grande distanza. Tuttavia, nella diffusione della malattia a lunga distanza il fattore umano è stato sicuramente determinante sia mediante materiale vegetale infetto, sia mediante attrezzi agricoli contaminati.
Mezzi di difesa
Attualmente non esistono sul mercato prodotti specifici per questo microrganismo patogeno, infatti è molto difficile contrastare attacchi batterici con le attuali formulazioni fungicide (rame, ditiocarbammati, ecc.) pertanto la lotta chimica risulta molto difficile e poco vantaggiosa.
Molto si può ottenere con mezzi e metodiche agronomiche volte a contenere le condizioni di sviluppo del batterio: umidità, temperatura, circolazione dell’aria ecc., attraverso una adeguata potatura delle piante, ridotte concimazioni azotate.
Cancro gommoso
Identificazione dei sintomi
Il Cancro gommoso colpisce soprattutto le piante di Limone e più raramente quelle di Arancio dolce. La malattia si manifesta soprattutto sui tronchi e sulle branche, più raramente si evidenzia sui giovani rami.
Il sintomo è costituito da una macchia umida che diviene, via via, sempre più ampia; in seguito, al centro della macchia, per la formazione di screpolature nella corteccia, fuoriesce un flusso gommoso. I cancri più vecchi non emettono gomma ma tendono a fessurarsi profondamente e, nell’area colpita, la corteccia si solleva.
Cicalina verde della fetola degli agrumi
identificazione dei sintomi
Gli adulti sono di circa 3-3.5 mm di lunghezza ed hanno una livrea verde-giallognola.
I danni sono causati dalle punture trofiche; sull’epicarpo dei frutti si evidenziano delle macchie di colore giallo, oppure ruggine.
Queste alterazioni vengono chiamate “maculatura gialla”, oppure “fetola”; i sintomi deprezzano notevolmente il frutto.
Ciclo biologico
Trascorrono l’inverno come adulti in rifugi tra la vegetazione. Le Cicaline compiono in più generazioni all’anno; lo sviluppo da uovo ad adulto, durante il periodo estivo, si completa in circa un mese.
Cocciniglia a virgola degli agrumi
Identificazione dei sintomi
Il follicolo femminile, circa 3.5-4 mm di lunghezza, è ricurvo e di colore grigio-bruno; le neanidi sono biancastre ed i follicoli maschili sono simili a quelli femminili. Infesta la chioma e si localizza sui rami, sulle foglie e sui frutti. Si manifesta con ingiallimento fogliare e filloptosi anticipata; gli attacchi ai frutti sono gravi e provocano un forte deprezzamento del prodotto.
Descrizione dei danni arrecati
Questa Cocciniglia preleva la linfa dell’albero: i suoi attacchi più forti sono sulle foglie, sui giovani rami e sui frutti. La respirazione e la fotosintesi sono fortemente perturbate dalla presenza di numerosi individui (incrostamenti), tanto più che i cadaveri di questi restano attaccati al vegetale.
La Cocciniglia a virgola non secerne mielata e non provoca fumaggine. I giovani frutti infestati subiscono perdite di peso e calibro, ed in caso di attacco precoce, possono anche cadere. I frutti infestati in estate o in autunno maturano male e la loro qualità ne è intaccata. Alla scelta, questi frutti sono di fatto declassati a causa della decolorazione e della presenza di gusci che anche se spazzolati non vanno via.
Descrizione fisica
- Femmina adulta:guscio convesso, piriforme, frequentemente allungato e ricurvato (da qui il nome volgare della specie), di colore generalmente grigiastro con i bordi più chiari. Taglia: 2,5 x 1 mm. Sotto il guscio il corpo della femmina si presenta come una massa piriforme bianca-madreperla con una macchia pigidiale giallastra. Le femmine più vecchie diventano interamente gialle. Dimensioni: 1,0 x 0,6 mm. Le pieghe boccali servono a pungere e succhiare.
- Maschio:il guscio larvale è più piccolo di quello della femmina (1,3 x 0,4 mm) e dello stesso colore; i suoi bordi sono rettilinei. L’imago (adulto maschio) è un moscerino alato (un paio di ali) sprovvisto di pieghe boccali è molto piccolo (0,54 x 0,2 mm) di colore rosa – violaceo.
- Uova:ellipsoidali, d’aspetto quasi parallelepipeidale, attaccate le une alle altre.
- Larva:2 stadi, la muta ha luogo dopo un periodo di inattività.
Ciclo biologico
Sverna nei vari stadi di sviluppo. Iniziano ad ovideporre già da febbraio, deponendo circa 50 uova per femmina. Il ciclo continua nel corso dell’anno con un periodo di diapausa. Compie generalmente 3-4 generazione all’anno.
La prima generazione si sviluppa in novembre nel Sud del Portogallo, principale regione agrumicola del paese. Questa generazione subisce uno stato di fermo nello sviluppo invernale. La seconda generazione in effetti si sviluppa alla fine di giugno. Una terza appare in settembre.
Cocciniglia bassa degli agrumi
Identificazione dei sintomi
È presente nelle serre su piante ornamentali ed attacca frequentemente gli agrumi.
- La femmina adulta (circa 3,5-4 mm di lunghezza) è di forma ovale, con il corpo depresso e di colore giallo-bruno.
- Le forme giovanili sono di colore più chiaro delle femmine adulte.
La Cocciniglia vive di preferenza sui rametti e sulla pagina inferiore delle foglie dove forma delle colonie lungo le nervature. Il danno si manifesta sulle foglie ed è provocato dalle punture trofiche e dalla produzione di melata. La vegetazione colpita evidenzia forti ingiallimenti e in caso di attacchi massicci si possono avere gravi filoptosi. Il fitofago sverna come neanide e compie alcune generazioni all’anno.
Lotta
Per quanto riguarda la lotta si rimanda alle altre Cocciniglie con le quali il controllo è in genere abbinato.
Cocciniglia bianca degli agrumi
Identificazione dei sintomi
Il follicolo femminile (circa 2 mm di lunghezza) è di colore crema, con esuvie giallo-nocciola. Il follicolo maschile, più piccolo di quello femminile, è bianco e di forma ovale. Attacca rami, foglie e frutti provocando un generale deperimento della pianta.
- Sulle foglie, in seguito alla sottrazione di linfa, si manifesta con ingiallimenti, disseccamenti e filloptosi.
- I fruttivengono incrostati e rimangono picchiettati di areole verdi, localizzate vicino alle punture ed ai follicoli; i frutti colpiti rallentano lo sviluppo e sono deprezzati commercialmente.
Ciclo biologico
Sverna in vari stadi di sviluppo. L’ovideposizione inizia in primavera e le neanidi della 1° generazione compaiono verso il mese di aprile-maggio. A questa seguono altre due generazioni (luglio per la 2° generazione e settembre per la 3°); in condizioni ambientali ottimali può compiere anche 4-5 generazioni.
Fumaggine
Descrizione dei danni arrecati
I danni di questo insetto pungitore e succhiatore, si traducono con un indebolimento della pianta, con la caduta delle foglie, con il disseccamento dei rami o con la deformazione dei frutti; in quest’ultimo caso il danno è grave per le olive da tavola.
La produzione di mielata favorisce lo sviluppo della fumaggine attirando formiche ed altri insetti.
Descrizione fisica
Adulto: la femmina di questa Cocciniglia possiede un guscio più o meno circolare, di 1,8 o 2,2 mm di diametro, leggermente convesso, di colore bistro chiaro uniforme e matto. I tessuti larvali sono leggermente decentrati. Il maschio è alato (un paio d’ali, ialino biancastro), gracile. La sua lunghezza non supera il millimetro; corpo giallastro.
Ciclo biologico
Tipicamente, questa Cocciniglia presenta 3 generazioni annuali. In effetti, si tratta di 3 tipi di larve mobili, che si assimilano a generazioni successive. Sulla pianta coesistono individui di tutte le età. L’inverno in genere viene trascorso allo stato di giovane femmina o di larva anziana, ma ci sono anche larve più giovani che riprendono la loro attività più tardi in primavera.
La prima generazione comincia in marzo – aprile. I maschi sono numerosi. Le larve mobili si dirigono verso le zone ombrate dell’albero, si fissano di preferenza sullo strato inferiore della foglia. Questa generazione si evolve in 8 o 9 settimane. Una seconda generazione segue per una durata di tempo equivalente. La terza comincia in settembre – ottobre. Questa si manterrà per 6 mesi fino a superare l’inverno.
Descrizione biologica
Questa Cocciniglia è molto polifaga. Si attacca all’Olivo, agli Agrumi, al Pruno e ad altri alberi, arbusti, piante basse diverse: l’Acacia, il Carrubo (Ceratonia), il Gelso (Morus), l’Edera (Helix), il Lauro rosa (Nerium), la Palma (Phoenix), ecc. –
- Adulto:la riproduzione è bisessuata o partenogenetica. La femmina depone in 5 o 12 giorni 150 uova gialle. Al giorno ne depone dalle 4 alle 30 unità.
- Larva:dalla larva nuova nata, mobile, alla muta iniziale, passano in media dai 40 ai 50 giorni.
Lebbra
Identificazione dei sintomi
È una malattia che si manifesta generalmente in autunno e colpisce i frutti in fase di maturazione.
I sintomi compaiono sulle olive con chiazze scure e depresse e in seguito l’oliva rinsecchisce e sulla superficie colpita si differenziano i conidi (color rosato); le olive attaccate cadono precocemente e l’olio da esse ricavato è acido e torbido con una colorazione rossa.
L’infezione può estendersi anche sulle foglie determinando macchie giallognole e può manifestarsi sulle olive anche in magazzino, dopo la raccolta.
Ciclo biologico
Si conserva sui frutti infetti caduti a terra, la diffusione della malattia è facilitata dalle piogge; la temperatura ottimale si aggira sui 23-25° C. La penetrazione avviene attraverso ferite di qualsiasi natura.
Marciume del colletto
Descrizione fisica
È un fungo polifago e si manifesta sia sull’apparato aereo, sia sul colletto che sull’apparato radicale. I sintomi nell’apparato aereo sono generalizzata sofferenza, tendenza a spogliarsi in piena estate, scarso sviluppo di germogli e presenza di foglie epinastiche e clorotiche. I sintomi al colletto e sulle radici sono marcati imbrunimenti della scorza, necrosi bruno-rossastre nei tessuti corticali.
L’esito della malattia è infausto, da prima si manifestano deperimenti progressivi e solo dopo qualche anno sopraggiunge la morte della pianta. Il fungo può colpire anche i frutti con una sintomatologia detta “marciume bruno” : il frutto imbrunisce, tende a disidratarsi e si ricopre di una muffetta bianco-grigiastro.
Descrizione biologica
La Fitoftora si conserva nell’ambiente in due modi:
- come miceliosui tessuti infetti;
- come oospora(spora sessuata) sugli organi marcescenti.
Il fungo rimane nel terreno per lungo tempo, in fase latente e poi appena ne ha la possibilità penetra nella pianta attraverso piccole lesioni delle radici. Il suo ingresso è favorito da elevata umidità e ristagni di acqua.
Fattori di rischio
- Utilizzo di portinnesti sensibili (MM106, M7, M26).
- Coltivazione di varietà sensibili (es. Topaz).
- Zone umide.
- Ristagni idrici.
- Terreni pesanti, ricchi di argilla.
- Temperatura del terreno superiore a 15 °C e susseguirsi di abbondanti periodi piovosi.
- Irrigazione eccessiva.
- Ferite al tronco.
- Frutta caduta a terra non asportata dal frutteto.
Ragnetto rosso dei fruttiferi e dalla vite
Identificazione dei sintomi
Il Ragnetto rosso è molto polifago, le femmine presentano una lunghezza di 0,5 mm e dei tubercoli biancastri posti sul dorso che sono degli elementi distintivi e consentono l’identificazione di questi da altri. I maschi sono più piccoli e di colore più chiaro; il danno provocato è dovuto alle sue punture e avviene sui germogli e sulle foglie che perdono lucentezza e assumono delle tonalità bronzee, successivamente disseccano e cadono. Inoltre le foglie attaccate presentano anche delle necrosi e decolorazioni punteggiate, tutto ciò provoca gravi filloptosi.
Descrizione fisica
- Adulto:Le femmine, visibili a occhio nudo, misurano da 0,4 a 0,7 mm di lunghezza. Corpo ovale, rosso o rosso bruno con delle forti setole dorsali che fuoriescono da protuberanze biancastre. I maschi, molto più piccoli delle femmine e fusiformi, sono di color arancione con macchie nerastre e protuberanze poco visibili.
- Uova: quasi sferiche, 0,13 mm di diametro, con delle fini striature meridiane ed una lunga punta apicale: le uova d’inverno sono rosso mattone, quelle d’estate, più piccole e meno pigmentate. Larva: rosso o arancio vivo.
- Ninfa: olivastra, prende progressivamente il colore dell’adulto.
Descrizione dei danni arrecati
I danni possono essere considerevoli. Le foglie della Vite e degli alberi fruttiferi ingialliscono, si scuriscono, prendono un aspetto plumbeo caratteristico; possono cadere prematuramente. Le punture riducono la fotosintesi e provocano una perdita d’acqua. Sulla Vite la qualità e la quantità della raccolta sono compromesse. In primavera, può esserci una concentrazione delle larve nate dalle uova d’inverno; ciò provoca l’arricciamento ed il raggrinzimento dei germogli sui quali si installano. Sulla Vite i germogli dei grappoli si trovano più o meno distrutti.
Ciclo biologico
Il Ragnetto rosso sverna come uovo durevole di colore rosso vivo e di forma tondeggiante, di solito è inserito alle ascelle delle gemme. Gli stadi giovanili iniziano la loro attività in primavera determinando la successione di varie generazioni (in media 8) primaveili-estive. I picchi di massima infestazione si raggiungono in piena estate. La schiusura delle uova d’inverno comincia in aprile e prosegue via via in funzione della temperatura di primavera. A seconda delle regioni si susseguono senza interruzione dalle 5 alle 8 generazioni fino alla fine dell’estate. La durata del ciclo dipende dalla temperatura e dal’igrometria (optimum da 23 a 25 °C e umidità relativa dal 50 al 70%). Una forte temperatura ed un’igrometria leggera uccidono le uova interrompendone la moltiplicazione. La più alta densità di popolazione si osserva in luglio – agosto. Il deposito delle deposizioni d’inverno comincia nella metà di agosto ma in caso di pullulazione anche prima.
Descrizione biologica
- Piante ospitanti:la Vite ma anche alberi da frutta quali il Melo, il Pero, il Pruno, il Pesco, il Ciliegio, il Ribes.
- Adulto:le femmine vivono dai 12 ai 18 giorni e depongono da 24 a 48 uova in 10 giorni.
- Uova:lo sviluppo embrionale dura da 5 a 17 gg a seconda della temperatura. Il Ragnetto rosso inverna allo stato di uovo. Sulla Vite, le uova d’inverno sono deposte al livello dei nodi, sui legni anziani o sul ceppo. Sugli alberi fruttiferi, sono deposte alla base dei rami dell’anno e soprattutto sui vecchi legni, ai punti di inserzione delle ramificazioni, nelle cicatrici o attorno ai germogli e sulle borse. Possono, per il numero, formare delle placche rossastre. Le uova d’estate sono deposte sulle foglie.
- Larva:la giovane larva nata dall’uovo d’inverno guadagna le foglie sulle quali si sviluppa. L’evoluzione larvale comprende tre stadi mobili separati da stadi di riposo. Sviluppo larvale: da 7 a 12 gg a seconda della temperatura. Le forme mobili si nutrono succhiando il succo della cellula del parenchima dello strato inferiore delle foglie dopo averlelacerate con l’aiuto delle loro parti boccali a forma di stiletto.
Fattori di rischio
- Grave attacco durante l’anno precedente.
- Vicinanza a vie di comunicazione (polvere, temperature elevate).
- Andamento meteorologico caldo e secco.
Misure agronomiche
- In caso di presenza localizzata è possibile trasferire dall’esterno rami con forte insediamento di insetti acaro-predatori.
- Utilizzare fitosanitari rispettosi degli insetti acaro-predatori.
Controllo e soglia di intervento
- Nei frutteti colpiti durante l’anno precedente si dovrebbero effettuare controlli sulle foglie a partire dal mese di maggio.
- In maggio si controllano le rosette fogliari dei getti corti, in giugno le foglie della zona mediana dei getti lunghi e più tardi quelle del terzo superiore dei getti lunghi.
- Il rapporto ragnetto rosso:insetti acaro-predatori di 10:1 non dovrebbe essere superato durante l’intera stagione vegetativa. Qualora ciò accadesse bisogna tener conto delle seguenti soglie di intervento, per l’esecuzione di un trattamento:
maggio | giugno | luglio | agosto | settembre | |
esemplari/foglia | 4-5 | 5-7 | 8-10 | 15-20 | oltre 20 |
Ragnetto rosso comune
Descrizione fisica
Due forme distinte di Ragnetto tessitore con biologia simile e medesima produzione di danni. Il primo di forma gialla, più o meno verdastro; si tratta di 2 specie T. urticae koch e T. turkestani Ugarov e Nikolski ( = T. atlanticus Mac Gregor) quest’ultimo non si trova generalmente in serra essendo più meridionale. L’altro rosso mattone: T. cinnabarinus Boisduval. In autunno appaiono inoltre individui nettamente arancioni, senza macchie, che sono le forme invernanti di T. urticae. Gli adulti hanno 2 macchie scure tipiche sul dorso e 4 paia di zampe.
- La femminamisura 0,5 mm di lunghezza.
- Il maschio, più piccolo e slanciato non raggiunge i 0,3 mm.
- Le uovasono sferiche del diametro inferiore a 0,1 mm, lisce, bianco traslucido alla deposizione si opacizzano in seguito prendendo un aspetto giallo prima di schiudersi. L’uovo di T. cinnabarinus è rosa malva.
- Larva: di taglia ridotta, 3 paia di zampe. –
- Ninfa: morfologicamente simile alla ninfa.
Ciclo biologico
Sverna allo stadio di femmina adulta fecondata. Compie mediamente 8-10 generazioni all’anno mentre in serra si ha una continua attività con un numero di generazioni, tra loro sovrapposte, che determinano infestazioni di tipo epidemico. Da 6 a 7 generazioni in estate. Le generazioni si susseguono a un ritmo molto rapido e questo individuo pullula. La disseminazione del Ragnetto si fa per passaggio da una pianta all’altra (se queste si toccano), tramite il suolo a leggera distanza, per trasporto di oggetti o di persone, tramite il vento. Il suo filo di seta costituisce un aeroforo. Alla fine dell’estate, la forma arancione diventa predominante e va ad invernare sotto diversi nascondigli o nelle serre, vicino a fonti di calore.
Descrizione biologica
- Piante ospitanti: questo individuo è molto polifago e circa 200 ospitanti possono accoglierlo: dalle piante selvatiche, alle Leguminose, alle floreali, alle specie fruttifere. È particolarmente frequente sulla Vite, sul Fagiolo, sul Cocomero, sul Luppolo, sul Cotone, sul Trifoglio, sul Girasole, sugli alberi da frutta. Le femmine dopo aver invernato migrano sulle piante occasionale o su piante erbacee e dopo un periodo di alimentazione, qui depongono un numero elevato di uova.
- Fecondità: un centinaio di uova, circa 10 al giorno. La seconda generazione ritorna sulla Vite e su altre piante coltivate con le correnti di giugno. A tutti gli stadi attivo, questo ragnetto tesse sullo strato inferiore delle foglie delle tele setose che trattengono l’umidità ed assicurano un eccellente protezione di tutte le forme contro il vento, i predatori e i trattamenti. Per nutrirsi, punge le foglie succhiandone i liquidi cellulari. Si sviluppa bene con una temperatura che va dai 23 ai 30°C ed una umidità relativamente inferiore al 50%. La larva si sviluppa in 16 gg a 20°C e 7 gg a 31°C.
Identificazione dei sintomi
E’ un Acaro estremamente polifago la cui attività viene svolta su piante erbacee, ortive ed ornamentali, sia in serra che in pieno campo. Gli adulti sono piccoli acari di colore rosso-arancio, rosso mattone ed i maschi sono più piccoli delle femmine; le forme giovanili sono giallastre. Il danno è determinato da tutte le forme mobili, si manifesta sulle foglie prima una perdita di lucentezza della pagina superiore prima di necrotizzare.
Descrizione dei danni arrecati
I danni diretti sono dovuti alle punture nutrizionali: le foglie prendono un aspetto macchiettato poi si seccano. In caso di pullulazione, la pianta può morire. Inoltre, le tele possono fermare gli organi della pianta ed impedirne lo sviluppo. Tali danni indiretti possono verificarsi in serra dove le colonie di questi individui possono raggiungere densità elevate.
Fattori di rischio
- Pacciamare in presenza di condizioni meteorologiche siccitose.
Misure agronomiche
- Pacciamare in modo alternato. Chi a partire dalla primavera provvede a pacciamare ogni seconda corsìa di transito (a distanza di 10 —14 giorni) impedisce continuamente le migrazioni del ragnetto rosso dei fruttiferi. Se tutta la vegetazione dei sottofilare è infestata dal ragnetto non si dovrebbe pacciamare per nessun motivo.
- In caso di comparsa localizzata è possibile trasferire nel frutteto dall’esterno getti fortemente colonizzati da insetti acaro-predatori.
- Utilizzare fitosanitari rispettosi degli insetti acaro-predatori.
Controllo e soglia di intervento
- Dopo una primavera con temperature elevate, da maggio sarebbe preferibile effettuare controlli sulla pagina inferiore delle foglie.
- In maggio si dovrebbero controllare le prime foglie dei getti; da giugno quelle situate nella zona mediana dei getti lunghi.
- Il rapporto ragnetti:acaro-predatori di 10:1 non dovrebbe essere superato durante l’intera stagione vegetativa. Se ciò accade è opportuno tener conto delle seguenti soglie di intervento:
maggio | giugno | luglio | agosto | settembre | |
esemplari/foglia | 4-5 | 5-7 | 8-10 | 15-20 | oltre 20 |
Afide del bruno pesco
Identificazione dei sintomi
L’afide è di colore brunastro con neanidi più chiare; il danno si manifesta sulle foglie e sui giovani germogli. Questi organi evidenziano marcati accartocciamenti e deformazioni. Il danno maggiore si verifica sulle piante di allevamento.
Ciclo biologico
L’Afide bruno supera l’inverno, prevalentemente, allo stadio di uovo negli anfratti della scorza. A fine inverno riprende l’attività molto presto dando origine a molte generazioni, sempre sul Pesco.
Afide nerastro degli agrumi
Descrizione dei danni arrecati
L’afide nerastro degli Agrumi preleva la linfa ed indebolisce. In primavera può nuocere agli agrumi provocando la colatura dei fiori. La melata abbondante che producono questi Afidi attira le Formiche e sviluppa la fumaggine.
Descrizione fisica
Adulti: alati virginopari, hanno un colorito nero brunastro, le cornicula e la coda di colore nero.
- Le alihanno come caratteristica delle nervature che si biforcano generalmente una sola volta.
- È lungocirca 3 mm.
- Gli atterivirginopari hanno lo stesso colore degli alati ma la lunghezza è di circa 2 mm.
Ciclo biologico
Si succedono e si sovrappongono una trentina di generazioni l’anno
Descrizione biologica
Cosmopolita, questo Afide è presente su tutti gli agrumi. Nelle zone tropicali la specie è polifaga; attacca di fatto la pianta del Tè (Camellia), quella del Caffè (Coffea), il Mango (Manguier), l’ Annona (Annona).
Con un clima Mediterraneo siamo in presenza di una specie monofaga che attacca solo gli agrumi piuttosto che il Pittosporum. I sessuati sono sconosciuti in natura. L’anolociclicità è obbligatoria. Gli adulti stridulano in modo quasi udibile a causa dello sfregamento delle spine tibiali poste sulle striature dell’addome. Ogni femmina da vita a 50/70 larve. Le colonie si sviluppano solitamente sullo strato inferiore della foglia, possiamo trovarle anche sui piccioli e sui germogli dei fiori.
Questo Afide preferisce una temperatura di circa 20/25° C poichè le basse temperature invernali e i calori estivi che superano i 30° C ne rallentano lo sviluppo. In Italia questo Afide nerastro degli agrumi passa l’inverno in piccoli gruppi installati sui germogli e sulle altre piante che crescono nelle piantaggioni degli agrumi.
Afide verde del pesco
Identificazione dei sintomi
Il Myzus persicae è un piccolo afide (circa 2 mm di dimensione) di colore verde; esso è considerato l’Afide più pericoloso del pesco.
Il danno si manifesta con un marcato accartocciamento delle foglie e dei germogli.
Il danno è provocato:
- dalle punture trofiche degli Afidi che vivono in colonie nella pagina inferiore;
- dalla notevole produzione di melata che provoca parziale asfissia ed un effetto lente.
Sembra che l’Afide sia anche vettore del Virus del Mosaico del Pesco. In caso di cultivar sensibili si può avere un danno direttamente sui frutticini che si deformano. Se l’attacco si manifesta in fioritura si verificano molti aborti fiorali e quindi cascola dei fiori.
Descrizione dei danni arrecati
Afidi pungitori e succhiatori, da qui danni diretti ed indiretti tra cui accartocciamento delle foglie, e insudiciamento. I danni indiretti sono soprattutto la trasmissione di Virus; il Virus 1 del Cocomero, Virus del mosaico della Lattuga (LMV). In serra può trasmettre questi virus a numerose altre specie.
Quando la colonizzaione avviene all’aria aperta questa avviene per focolai che sono poi all’origine di una invasione generalizzata. Si tratta di un Afide molto polifago e molto nocivo a tutte le piante coltivate sotto serra. In campi all’aria aperta può provocare guasti alla Patata, alla Lattuga, alla Cicoria, ed anche al Pesco.
Descrizione fisica
- Adulto alato:macchie nere sull’addome verde, torace nero, 2 lughe paia di ali translucide.
- Attero: più piccolo, di colore verde chiaro con le cornicula e la coda molto corte se rapportate a quelle dell’alato. Tubercoli antennari convergenti.
Ciclo biologico
L’Afide verde del pesco è:
- un ospite primario:Pesco o altre Drupacee;
- un ospite secondario:piante erbacee spontanee o coltivate.
Questo afide sverna allo stadio di uovo; questo è di colore nerastro e viene deposto alla base delle gemme. A fine inverno compaiono le fondatrici che iniziano a riprodursi partenogeneticamente. Le fondatrici originano 3-4 generazioni che infestano il Pesco fino agli inizi estate. Verso il mese di giugno gli afidi abbandonano gli ospiti primari per portarsi sulle piante erbacee. Alla fine dell’estate-autunno si riportano sugli ospiti primari e vi ovidepongono.
In questo periodo si hanno:
- sessupare alateche originano l’anfigonico femminile;
- sessupare attereche rimangono sull’ospite secondario dove originano l’anfigonico maschile alato.
L’uovo d’inverno si schiude in aprile: nasce la fondatrice, femmina attera partenogenetica vivipara. Questa genera una quarantina di larve che diventeranno degli adulti alati o atteri. Dopo la terza generazione verranno prodotte solo forme alate, che emigrano su piante ospitanti secondarie (sotto l’influenza della competizione intra – specifica, e dello stato fisiologico della pianta): non ci sono più Afidi sull’ospitante primario a partire dal 15 di maggio o dal 10 di giugno, a seconda delle condizioni climatiche. Molte generazioni di femmine partenogenetiche vivipari (alate o attere) si succedono sulle piante ospitanti secondarie. Dagli inizi di settembre alla fine di novembre appaiono i sessupari alati che ritornano sull’ospitante primario generando femmine sessuate. Nello stesso periodo appaiono maschi sulle piante ospitanti secondarie. L’accoppiamento avviene alla fine di ottobre cosi’ come la deposizione dell’uovo d’inverno alla base delle gemme che si schiuderà in aprile.
Aleurodide degli agrumi
Identificazione dei sintomi
È una specie polifaga attiva per tutto l’anno.
- L’adulto, circa 1.5 mm di lunghezza, ha il corpo di colore giallognolo, ricoperto da una pruina cerosa e bianca.
- Le neanidipresentano il corpo appiattito e sono verde-giallognolo.
I danni si manifestano sulle foglie e sono determinati dalle punture trofiche, sia dagli adulti che dagli stadi giovanili. Il fitofago si stabilisce sulla pagina inferiore e si nutre sottraendo linfa. Le naenidi, inoltre, causano più danni, in quanto producono abbondante melata imbrattando la vegetazione. La presenza di melata determina Fumagini che rendono incommerciabili i frutti.
Descrizione dei danni arrecati
Sono gli Agrumi le piante più colpite da questi individui. In caso di infestazione massiccia, sciami di milioni di adulti possono spostarsi da un luogo all’altro provocando danni. La produzione di melata che cade sullo strato superiore delle foglie situate sotto, è molto elevata. Foglie e frutti si ricoprono di fumaggine.
Descrizione fisica
- Adulto: somigliante ad una piccola farfalla di 1,4 mm, di colore giallo chiaro, ricoperto da una cera bianca.
- Uova: peduncolato, ovale, da 0,2 a 0,3 mm di altezza, colorito giallastro.
- Larve: verdi giallastre, piatte; al quarto stadio, raggiungono 1,5 mm.
Ciclo biologico
Sverna come neanide matura, più raramente come uovo. In primavera sfarfallano gli adulti, poco dopo le femmine ovidepongono nella pagina inferiore della foglia. Generalmente si compiono due o tre generazioni all’anno con picchi di sfarfallamento in maggio, in luglio-agosto ed in settembre-ottobre.
Possiamo osservare dalle 2 alle 4 generazioni annuali. In condizioni ottimali, una generazione può completarsi in 7 o 8 settimane. Se le condizioni non sono favorevoli, questa può addirittura completarsi in 6 o 7 mesi. Una sola foglia può essere infestata da molteplici larve generate da migliaia di uova.
Descrizione biologica
Specie originaria dell’Asia Orientale. Sembra che sia arrivata in Italia verso la fine del decennio 1950. Fu segnalato in Francia nel 1954 sulla Costa Azzurra. L’ Aleirode degli agrumi è una specie polifaga che attacca soprattutto gli agrumi.
Vive generalmente sul Ligustro (Ligustrum), sul Frassino (Fraxinus), sul Lillà (Syringa), sulla Forsythia, sul Lillà delle Indie (Melia), sul Fico, sul Caco (Diospyros), sul Melograno (Punica), e sul Susino. L’invernazione ha luogo sotto forma di larva che attraversa dai tre ai quattro stadi posta sullo strato inferiore delle foglie, raramente l’invernazione avviene allo stato di uovo.
- Adulto: i primi adulti appaiono verso aprile – maggio; un secondo volo può essere osservato in agosto seguito qualche volta da un terzo volo verso la fine dell’autunno.
- Uova: deposte per la maggior parte sullo strato inferiore della foglia.
- Larve: il loro effettivo è massimale nella prima decade di giugno, alla fine dio luglio, in agosto, a settembre ed a ottobre. Generalmente vivono sullo strato inferiore delle foglie.
Allupatura
Descrizione
Il marciume radicale è causato prevalentemente da , Phytophthora nicotianae, che si insedia nella corteccia attraverso microferite, provocando la necrosi e il disfacimento dei tessuti corticali che si distaccano facilmente dal cilindro legnoso.
Raggiunte le radici principali il parassita provoca caratteristiche lesioni “a occhio di rana”, accompagnate da gomma nella zona cambiale.
- Le fogliepresentano una progressiva decolorazione, che dalle nervature si estende a tutta la lamina, e cadono;
- la chiomadiviene rada e le piante deperiscono lentamente con grave compromissione della produzione.
Le manifestazioni più evidenti sono il ritardo della fioritura ed il mancato ingrossamento dei frutti, che invaiano anticipatamente senza raggiungere le caratteristiche minime di qualità.
Cancro batterico
identificazione dei sintomi
Il Cancro batterico delle Drupacee è una batteriosi.
I sintomi sulle foglie si manifestano con tacche edematose, irregolari, spesso delimitate da delle piccole nervature; queste tacche necrotizzano e possono anche confluire in necrosi più ampie, in questi casi il lembo fogliare ingiallisce e le piante subiscono una filloptosi anticipata.
Le piante possono reagire formando, in punta, una nuova vegetazione, con notevoli dispendi energetici. Sui frutti possono manifestarsi tacche necrotiche che evolvono in piccole lesioni in cui si instaurano, molto facilmente, gli agenti funginei dei marciumi.
Ciclo biologico
Le infezioni si verificano attraverso soluzioni di continuità naturali (stomi) o traumatiche (ferite e lesioni) in periodi in cui le condizioni termo-igrometriche sono elevate. La conservazione del patogeno sembra sia affidata o ai cancri rameali o ai residui della vegetazione infetta nel terreno e sulle piante. Inoltre sembra che un’eccessiva
vigoria vegetativa sia correlata ad un aumento dell’attività del patogeno.
Ceroplaste o cocciniglia elmetto degli agrumi
Identificazione dei sintomi
Specie molto polifoga atacca di preferenza gli Agrumi ed in particolare il Mandarino.
- La femminaadulta (circa 6-7 mm di lunghezza) ha il corpo protetto da 7 piastre cerose di cui una, quella centrale, è di colore bianco-rosato.
- Il maschio(circa 1,5 mm di lunghezza) è di colore bruno-rossiccio ed è dotato di ali; esso sfarfalla da follicoli bianchi ellittici, lunghi circa 2mm e ornati di raggi cerosi.
- Le neanidiche misurano circa 0,5-1 mm, sono di colore rossastro.
Il danno si manifesta sulle foglie e sui rametti ed è determinato dalle punture trofiche e dalla produzione di melata. L’attacco provoca deperimento della piante che può causare la morte della stessa.
Ciclo biologico
Sverna come neanide femminile di terza età, oppure come giovani femmine già feconde. Le neanidi femmine proseguono lo sviluppo in primavera successiva e divengono mature all’inizio dell’estate. La nascita delle nuove neanidi iniziano in luglio e continua fino ad agosto. In un primo momento le neanidi vivono sulla pagina superiore della foglia e successivamente sui rametti deve raggiungono la maturità. I maschi in parte sfarfallano a fine autunno, ed in parte a fino inverno.
Cimice verde
Identificazione dei sintomi
È’ una cimice molto polifaga.
- Gli adulti sono tipiche cimici con forma pentagonale di colore verde chiaro.
- Le neanidi sono nere punteggiate di bianco mentre le ninfe sono verdastre ma con una maculatura arancio-giallognola con la zona dorsale bianca e nerastra.
Il danno si manifesta sulle foglie, sui frutti ed è causato dalle punture trofiche.
Oltre ai danni diretti la cimice trasmette delle malattie secondarie.
Ciclo biologico
Sverna come adulto alla base delle piante, tra le foglie secche, negli anfratti della scorza e persino nelle siepi. Nel corso dell’anno si possono avere più generazioni ma in media sono due.
Cocciniglia a virgola dell'olmo e dei fruttiferi
Descrizione dei danni arrecati
Le colonie di questa Cocciniglia formano delle incrostazioni sulle branche, sui rami e sui frutti. Esse provocano l’apertura della corteccia ed un disseccamento progressivo, quindi il deperimento delle parti colonizzate.
Descrizione fisica
- Adulto femmina:il guscio è di colore bruno chiaro o scuro, misura da 2 a 3,5 mm; è ovale allungato, è spesso curvato a forma di virgola. Sul bordo anteriore del guscio, i tessuti rosso – bruni si ammucchiano.
- Uova:ovali e bianche.
- Larva:giallastro scuro, mobile, di forma ovale.
Ciclo biologico
- 1 generazione annuale.
- Le uova invernano nel guscio della femmina e si schiudono a partire dal mese di maggio. Le giovani larve, inizialmente mobili, si fissano sui rami e sulle branche 2 o 3 giorni dopo la loro nascita; dopo 2 mute, fanno nascere delle femmine in giugno ed in luglio. In autunno, le femmine si riproducono per partenogenesi. Ogni femmina depone 40/80 uova, poi muore lasciando invernare al suo fianco le uova sotto il guscio.
Descrizione biologica
Piante ospitanti: molto polifaga, questa Cocciniglia si sviluppa a spese di alberi da frutto da foresta ed ornamentali. È frequente sul Pero, sul Melo ma, può anche svilupparsi sull’Olivo, sul Pruno, sull’Albicocco e sul Nocciolo. Gli individui si nutrono succhiando il contenuto delle cellule del vegetale.
Cocciniglia bassa grigia degli agrumi
Descrizione dei danni arrecati
I danni si notano soprattutto sull’apparato fogliare da parte delle neanidi e sui rametti dalle femmine adulte. In caso di forte infestazione si ha un deperimento generale della pianta e sviluppo di fumaggine sulla melata prodotta dalla cocciniglia, con deprezzamento anche dei frutti ricoperti dal nerume della fumaggine.
Descrizione fisica
- Adulto Femminadi forma ovale con colore giallo di fondo e pigmentato di nero sulla parte dorsale. -Dimensioni: mm 4,5 – 4,8 di lunghezza.
- Adulto Maschioquasi sconosciuto nei nostri ambienti.
- Neanididi I e II età di color crema uniforme.
Ciclo biologico
Compie una generazione all’ anno.
Descrizione biologica
Sverna come femmina di II età sulla pagina inferiore delle foglie, in primavera accelerano lo sviluppo e a maggio si portano sui rametti. Da qui inizierà la produzione elevata (1000-2000) di uova per partenogenesi. Dalle uova in poche ore o giorni fuoriescono le neanidi che si portano sulla pagina inferiore delle foglie da qui compieranno una muta e si prepareranno per svernare in inverno.
Cocciniglia bianca del limone
Descrizione dei danni arrecati
I danni di questo insetto pungitore e succhiatore, si traducono con un indebolimento della pianta, con la caduta delle foglie, con il disseccamento dei rami o con la deformazione dei frutti; in quest’ultimo caso il danno è grave per le olive da tavola.
La produzione di mielata favorisce lo sviluppo della fumaggine attirando formiche ed altri insetti.
Descrizione fisica
Adulto: la femmina di questa Cocciniglia possiede un guscio più o meno circolare, di 1,8 o 2,2 mm di diametro, leggermente convesso, di colore bistro chiaro uniforme e matto. I tessuti larvali sono leggermente decentrati. Il maschio è alato (un paio d’ali, ialino biancastro), gracile. La sua lunghezza non supera il millimetro; corpo giallastro.
Ciclo biologico
Tipicamente, questa Cocciniglia presenta 3 generazioni annuali. In effetti, si tratta di 3 tipi di larve mobili, che si assimilano a generazioni successive. Sulla pianta coesistono individui di tutte le età. L’inverno in genere viene trascorso allo stato di giovane femmina o di larva anziana, ma ci sono anche larve più giovani che riprendono la loro attività più tardi in primavera.
La prima generazione comincia in marzo – aprile. I maschi sono numerosi. Le larve mobili si dirigono verso le zone ombrate dell’albero, si fissano di preferenza sullo strato inferiore della foglia. Questa generazione si evolve in 8 o 9 settimane. Una seconda generazione segue per una durata di tempo equivalente. La terza comincia in settembre – ottobre. Questa si manterrà per 6 mesi fino a superare l’inverno.
Descrizione biologica
Questa Cocciniglia è molto polifaga. Si attacca all’Olivo, agli Agrumi, al Pruno e ad altri alberi, arbusti, piante basse diverse: l’Acacia, il Carrubo (Ceratonia), il Gelso (Morus), l’Edera (Helix), il Lauro rosa (Nerium), la Palma (Phoenix), ecc. –
- Adulto:la riproduzione è bisessuata o partenogenetica. La femmina depone in 5 o 12 giorni 150 uova gialle. Al giorno ne depone dalle 4 alle 30 unità.
- Larva:dalla larva nuova nata, mobile, alla muta iniziale, passano in media dai 40 ai 50 giorni.
Gommosi o marciume
Identificazione dei sintomi
È particolarmente pericolosa nel caso di piante innestate su portainnesti non resistenti. La malattia si manifesta tipicamente nella zona del colletto, con l’emissione di gomma dalla corteccia. La scorza, imbrunisce, necrotizza ed appare depressa e fessurata; la parte sotterranea è soggetta a marciume umido. Il legno sottostante inscurisce ma non viene infettata. L’alterazione può interessare anche le radici; a volte può interessare tutta la circonferenza e parte del fusto.
Le foglie ingialliscono a livello delle nervature, subiscono un’appassimento ed un successivo avvizzimento, ed i rami, in seguito, disseccano. In certe situazioni possono essere colpiti anche i frutti, le foglie e le parti più basse della chioma. I frutti colpiti imbruniscono ed emanano un particolare odore di rancido; Successivamente marciscono e sulle superfici compare un feltro miceliare biancastro. L’alterazione, quando avviene a carico dei frutti viene indicata come Marciume bruno o Allupatura e si può manifestare anche dopo la raccolta provocando ingenti perdite di prodotto.
Ciclo biologico
Gli agenti eziologici del Marciume del colletto superano i periodi sfavorevoli come oospore eo clamidospore. Le diverse specie di Phytophthora sono comunque in grado di adattarsi a diverse temperature e a condurre una vita, se pur per periodi limitati, saprofitaria nel terreno.
La diffusione della malattia è operata dagli zoosporangi che liberano le zoospore; la diffusione di queste avviene tramite schizzi di acqua. L’infezione i per tanto favorita dalle piogge ed è più frequente nei terreni argillosi, umidi e mal drenati.
Mal secco
Descrizione
Il “mal secco” degli agrumi, causato dal fungo imperfetto Phoma tracheiphila è uno dei principali problemi fitopatologici del limone, ma attacca anche il mandarino, il clementine e l’arancio dolce. Molto suscettibile l’arancio amaro.
Identificazione dei sintomi
- Le prime manifestazioni si presentano con la decolorazione delle nervature primarie e secondarie.
- Poi le foglie ingialliscono e cadono, disarticolandosi in corrispondenza dei piccioli.
- Segue un progressivo disseccamento basipeto dei rametti, dei rami e di intere branche, e la morte della pianta.
Le fruttificazioni picnidiche si presentano sotto forma di corpuscoli neri, disposti generalmente lungo linee longitudinali parallele all’asse del ramo, ben diverse dagli acervuli bruni, disposti in serie concentriche dovute ad infezioni secondarie di Colletotrichum gloeosporoides, agente dell’antracnosi.
Un elemento diagnostico assai utile per il riconoscimento della malattia è la colorazione rosa salmone o giallo-rossastra che assumono i tessuti legnosi infetti. Nel caso di infezioni a carico della porzione apicale dei rami giovani, la malattia assume un decorso lento, che la pianta cerca di arrestare con l’emissione di ricacci dalla porzione basale dei rami colpiti.
Nelle infezioni attraverso le radici o in quelle che si instaurano in corrispondenza di ferite sul tronco o verso la base dei rami principali, la malattia assume invece un decorso rapido (“mal fulminante”). Una terza sindrome, detta “mal nero”, è dovuta ad infezioni radicali di , tracheiphila che raggiunge gli strati interni del legno e si estende nel durame, che assume una colorazione bruna.
L’evoluzione della malattia ha inizialmente un andamento cronico, caratterizzato da un graduale disseccamento della pianta, per poi accelerare allorché il fungo raggiunge le cerchie più esterne del legno. In questa fase la sintomatologia non è diversa da quella del “mal fulminante”. I picnidi presenti sulle parti aeree delle piante infette rappresentano la principale fonte di inoculo per le infezioni epigee. I picnidi ed eventualmente i fialoconidi presenti su parti di piante giacenti sul terreno, come pure il micelio presente sul-le radici o sul terreno sono responsabili delle infezioni radicali.
La diffusione della malattia è operata dagli zoosporangi che liberano le zoospore; la diffusione di queste avviene tramite schizzi di acqua. L’infezione i per tanto favorita dalle piogge ed è più frequente nei terreni argillosi, umidi e mal drenati.
Piticchia del Limone
Identificazione dei sintomi
Origina una batteriosi, che si manifesta, alla fine dell’inverno, sui rametti ancora giovani e sui frutti (soprattutto nei Limoni).
- I ramipresentano delle tacche necrotiche brune e depresse dalle quali può fuoriuscire una goccia di gomma.
- Le foglieavvizziscono e seccano; se la malattia decorre rapidamente rimangono attaccate al ramo altrimenti si staccano e cadono.
- Sui frutticompaiono delle tacche bruno-scure dette “piticche”; da queste può fuoriuscire un essudato batterico. Il frutto scade di qualità.
Ciclo biologico
I fattori predisponenti l’infezione sono, oltre all’elevata umidità, anche eventi meteorici come la grandine ed il vento che causano ferite alle piante. Il patogeno si conserva negli organi infetti e si diffonde mediante gli essudati che si fuoriescono dalla superficie degli organi colpiti.
Ragnetto giallo della vite
Descrizione
Le femmine svernanti si presentano di colore giallo dorato/giallo arancio mentre le femmine primaverili-estive hanno un colore giallo-verde con macchie più scure sui lati del corpo e con occhi rossi ben visibili. Le femmine misurano meno di 0,4 mm mentre i maschi risultano più piccoli e sottili. Le colonie si trovano sulla pagina inferiore della foglia in prossimità delle nervature, spesso ricoperte da fili sericei.
Biologia
Lo svernamento si ha allo stadio di adulto, le femmine superano la stagione invernale riparate al disotto della corteccia delle piante ospiti e cominciano la loro nutrizione in primavera. Annualmente il ragnetto giallo compie dalle 6 alle 8 generazioni a seconda delle temperature, la maggior parte comunque è concentrata nel periodo di fine primavera e in estate.
Danni
I danni sono ampiamente visibile sulle foglie, i ragnetti gialli pungono le foglie per nutrirsi della loro linfa, i segni evidenti sono il risultato di queste punture, piccole macchie di colore giallo arancio che dapprima localizzate in caso di gravi infestazioni confluiscono in ampie macchie che portano al disseccamento della foglia e alla sua caduta (filloptosi). L’attacco è localizzato sulla pagina inferiore delle foglie ma i segni sono ben visibili sulla pagine superiore.
Lotta
La lotta al Ragnetto giallo della vite segue gli stessi principi già indicati per il Ragnetto rosso. Viene effettuata principalmente con pratiche di tipo preventivo: effettuare le corrette pratiche colturali; non eccedere con le concimazioni azotate, controllare la vigoria. Esistono numerosi predatori naturali degli acari; i più importanti sono gli acari Fitoseidi (Typhlodromus spp, Amblyseius andersoni, Kampimodromus aberrans), altri predatori naturali degli acari dannosi sono insetti quali il coccinellide Stethorus punctillus, le crisope, gli antocoridi, i miridi. Raramente è necessario ricorrere alla difesa chimica; in questo caso sono disponibili in commercio prodotti acaricidi selettivi molto efficaci.
Acaro delle meraviglie
Identificazione dei sintomi
L’Eriophyes sheldoni attacca varie specie del genere Citrus come il limone, arancio dolce, arancio amaro, clementine e bergamotto. I danni sono la diretta conseguenza delle punture dell’eriofide all’interno delle gemme. Queste possono venire devitalizzate o dare origine ad una vegetazione anomala carattrizzata dalla presenza di germogli in soprannumero, con internodi raccorciati e foglie variamente deformate. I fiori presentano i petali deformi in numero elevato e il pistillo spesso sviluppato in misura abnorme.
Le alterazioni più caratteristiche comunque si verificano a danno dei frutti, chiamati comunemente “meraviglie” che, a causa dello sviluppo abnorme dei singoli carpelli, assumono forme mostruose e bizzarre.
Descrizione dei danni arrecati
I danni dell’acaro delle gemme rivestono aspetti diversi e colpiscono la parte dell’albero composta dai germogli, dalle foglie e dai fiori. Si manifestano tramite una inibizione della crescita o corta crescita, e attraverso deformazioni delle foglie. In caso di attacco massiccio, le gemme si aprono incomplete, i boccioli floreali si ingrandiscono assumendo un aspetto deforme. I carpelli si eliminano e si ipertrofizzano, i giovani frutti appaiono già digitati e muoiono prematuramente. È sul LIMONE che le manifestazioni di questo acaro diventano spettacolari. Le anfrattuosità del frutto deformato favoriscono spesso la proliferazione della cocciniglia farinosa (Planococcus citri) piuttosto che dell’acaro tessitore.
Descrizione fisica
- Adulto attero: di colore giallastro o leggermente rosastro,vermiforme, minuscolo ( 0,16 mm di lungezza x 0,05 mm di diametro). La cuticola porta delle striature su tutta la parte poposteriore.
- Uova: subsferiche,di 0,05 mm di diametro
Ciclo biologico
L’Eriophyes sheldoni vive per quasi tutto l’anno, ad eccezione di un breve periodo durante il quale si sposta sulle gemme di nuova formazione, nelle parti più riparate della pianta (interno delle gemme e dei bottoni fiorali e sotto la rosetta dei frutti) dove le generazioni si susseguono senza interuzzioni completandosi in circa 15 gg durante la stagione calda e 20-30 gg nel periodo invernale.
La durata di una generazione è di una decina di giorni in estate e di 3 settimane circa in inverno. Lo sviluppo è continuato e le generazioni si susseguono.
Afide delle cucurbitacee
Identificazione dei sintomi
Si tratta di un Afide molto polifago. L’adulto presenta un colore variabile (dal verdognolo al grigio-azzurro); le forme giovanili sono giallognole. Questo Afide infesta la pagina superiore delle foglie provocandone l’ingiallimento ed il disseccamento ed inoltre è vettore di alcune virosi, anche sulla Cipolla e sulla Patata. Questo Afide può svernare come uovo sugli ospiti primari arborei (Catalpa, Ibisco) o come femmina adulta anolociclica.
Descrizione dei danni arrecati
I danni di questo Afide sono causati dall’interazione di afidi che succhiano la linfa delle piante colpite e dalla produzione di queste di melata. Inoltre l’ attrazione che questi esercitano sulle formiche non è necessariamente un bene per la pianta.
Questi Afidi sono trasmettitori di Virus ed in particolare del Virus della Tristeza degli agrumi.
Descrizione fisica
- Adulto:alato virginopari, testa torace e cornicula di colore nero, addome dal colore variabile lungo circa 2 mm. Attero virginopari: corpo dal colorito variabile, spesso giallo – verdastro, a volte nerastro, con una pruina cerosa; cornicula nere.
- Larve:dimensioni variabili, nettamante inferiori a quelle delle forme adulte con differenti tonalità di colori dal giallo chiaro al verde chiaro.
Ciclo biologico
Questa specie di Afidi resistono molto bene ai caldi estivi. Possono essere generate una sessantina di generazioni durante un anno. Con le formiche questa specie vive una relazione di mutualismo grazie alla quale, queste si nutrono della melata e gli Afidi sono protetti a loro volta da queste dai nemici.
Descrizione biologica
La specie, polifaga, mostra una predilezione per le Cucurbitacee e per le Malvacee (cotone, malva, hibiscus).
Questo afide colpisce spesso gli agrumi. Sulle Leguminose i suoi danni si esercitano soprattutto sul cocomero, sul melone, sulla fragola, sulla zucchina e sulla melanzana. Nei paesi dove il clima è temperato, come per esempio in Italia, questo Afide si riproduce sempre per partenogenesi. Negli Stati Uniti la specie può essere olociclica sugli ospitanti primari quali la Catalpa, l’Hibiscus e il Ramno.
Aleirode nero degli agrumi
Che cos’è
Aleurocanthus spiniferus è un aleurodide tropicale originario dellAsia sudorientale e diffuso in Asia tropicale e subtropicale, in Africa e nel Pacifico. In Italia è stato segnalato per la prima volta nel 2008 in Puglia, in provincia di Lecce. Per la sua pericolosità A. spiniferus è inserito nell’elenco A2 dell’EPPO ed è anche un parassita da quarantena per il territorio della Comunità Europea (Allegato II, parte A, Sezione I Direttiva 2000/29 CE del Consiglio dell’8 maggio 2000). Nelle zone di origine A. spiniferus è una specie dalla notevole polifogia, ma nei nostri ambienti ha mostrato uno spiccata preferenza per le piante del genere Citrus (arancio, mandarino, limone) sia coltivate come piante da frutto che come ornamentali. La sua diffusione in molti Paesi si sovrappone ad un’altra specie molto simile, A. woglumi.
Biologia
Nella fascia climatica tropicale tutti gli stadi di A. spiniferus possono essere trovati durante tutto l’anno, tranne che nei periodi più freddi. A seconda delle condizioni climatiche, il ciclo biologico per completarsi impiega generalmente 2-4 mesi e possono sovrapporsi da tre a sei generazioni.
Lo svernamento avviene preferibilimente su piante che non perdono le foglie come agrumi e ornamentali sempreverdi. Gli stadi svernanti sono per lo più le pupe o le neanidi di III età (caratteristici corpuscoli neri di forma ellittica circondati da un anello di cera bianca).
Le temperature più favorevoli allo sviluppo dell’aleurodide stanno in un range compre. tra 20 e 34 °C con optimum a 25,6 °C e umidità relativa del 70-80%. Si tratta di condizioni climatiche che, sulla carta, sono perfettamente compatibili con la caratteristiche della pianura padana.
La specie però teme le temperature inferiori al congelamento e gli estremi al di sopra di 40 °C. Ne prossimi anni sarà opportuno approfondire la biologia e i limiti di sviluppo nei contesti ambientali della nostra regione, dove già si registrano intestazioni importanti.
Danni
Le piante infestate sono ben riconoscibili per la presenza sulla pagina inferiore delle foglie delle forme giovanili dell’aleurodide che, mediante gli stiletti boccali, pungono i tessuti vegetali.
I danni quindi sono diretti, dovuti alla sottrazione della linfa che provoca un deperimento generale delle piante attaccate.
- spiniferus, inoltre, escreta quantità abbondonti di melata zuccherina che copre foglie e frutti. Il danno indiretto causato dalla melata può essere oltremodo aggravato dallo sviluppo di fumaggini che ridonucono la respirazione e Io fotosintesi.
Si può pertanto osservare un progressivo disseccamento della vegetazione; laddove gli attacchi si rilevino sulle specie coltivate, può inoltre verificarsi un importante deprezzamento della frutta.
Diffusione
In Emila-Romagna le prime segnalazioni risalgono all’estate 2018. A seguito del monitoraggio del territorio si è evidenziata uno situazione con diversi livelli di gravità; la parte centrale della regione (province di Modena e Reggio Emilia) è od oggi la porte con le segnalazioni più diffuse riguardando soprattutto il contesto urbano e aree verde con verde ornamentale. Le intestazioni su alcune piante ornamentali in ambito urbano (pyracantha, rose ed edera) sono estremamente frequenti e gravi mentre su piante coltivate risultano più contenute e spesso vengono controllate dai normali interventi di difesa fitosanitaria. L’espansione verso nord di una specie così polifoga ed aggressiva desta una certa preoccupazione anche, se gli eventuali rischi futuri per le colture agrarie, sono tutti da decifrare.
Difesa
Nel contesto agricolo è di fondamentale importanza monitorare il territorio per verificare la presenza e il livello di diffusione del fitofago. I rilievi sono tanto più importanti quanto le aree agricole siano contigue a zone verdi con presenza dell’aleurodide già segnalata. L’esecuzione delle normali strategie di difesa attuate sulle colture potrebbe contenere in modo significativo le infestazioni.
Nel contesto urbano a fronte di modeste infestazioni o attacchi localizzati, possono essere sufficienti alcune indicazioni pratiche di tipo agronomico. È possibile, infatti, procedere a potature mirate tese ad asportare le parti colpite dall’insetto; in questo caso occorre distruggere i residui di potatura delle parti danneggiate per evitare che possano fungere da innoculo per le altre piante.
Con gravi o diffuse intestazioni è consigliato eseguire interventi insetticidi con prodotti registrati e autorizzati per il contesto specifico.
In questo caso si consiglia di fare precedere i trattamenti da un lavaggio dei rami e della chioma con acqua e tensioattivi o con Sali di potassio per eliminare le fumaggini e favorire l’attività dell’insetlicida impiegato.
Si ricorda inoltre di spazzolare gli indumenti utilizzati per le potature, poiché possono diventare veicolo di infestazione.
Afide verde degli agrumi
Identificazione dei sintomi
- Sulle foglie, nella pagina inferiore, e sui germogli provoca, dei vistosi accartocciamenti che ostacolano lo sviluppo della pianta;
- quando attacca fiorie frutti può causare colatura e cascola.
Produce abbondante melata che imbratta la vegetazione e come altri Afidi è responsabile della diffusione di alcune virosi.
Ciclo biologico
Aphis citricola è una specie dioica che ha come ospiti primari rosacee arbustive del genere Spriraea sulle quali depone l’uovo durevole e svolge in primavera la prima parte del ciclo per poi migrare sugli agrumi che funzionano da ospiti secondari.
Tale comportamento è tuttavia alquanto raro nelle aree agrumicole italiane, per cui l’afide si moltiplica analociclicamente con numerose generazioni (oltre 40) e sverna con femmine partenogenetiche sui ricacci vegetativi.
Aleurodide fioccoso
- Identificazione dei sintomiL’adulto, circa 1.5 mm di lunghezza, è giallognolo e presenta il corpo ricoperto di polvere cerosa biancastra, le ali sono strette e slanciate. Le neanidi sono caratteristiche per l’abbondante intreccio fioccoso di fili di cera bianca, con cui si proteggono il corpo. Gli adulti e gli stadi giovanili sottraggono linfa che provocha il deperimento della pianta. Producono abbondante melata che insieme alla produzione cerosa colpisce anche i frutti su cui si instaura fumaggine. I frutti presentano una patina nerastra che li deprezza commercialmente.Descrizione dei danni arrecatiI danni diretti consistono nel prelievo della linfa; essi sono aggravati dall’intenso sviluppo della fumaggine.Anche le lordure sono ugualmente importanti.Descrizione fisica
- Adulto: lungo 1,5 mm. Somiglia ad una piccola farfalla; il corpo è giallastro infarinato da una cera bianca, ali strette che lasciano intravedere l’addome. –
- Uova: peduncolate, ovali; le uova sono deposte in cerchio o in semicerchio.
- Larva: fissata, corpo ristretto e quasi trasparente, protetta da una feltratura composta da fili cerosi, di forma leggermente ovale.
Ciclo biologico
Supera l’inverno come neanide di 3-4 età. Gli adulti sfarfallano a partire dall’inizio della primavera; le uova vengono deposte a cerchio o a semicerchio nella pagina inferiore delle foglie. 4-6 generazioni si susseguono nel corso dell’anno.
L’ Aleurodide fioccoso sviluppa dalle 4 alle 5 generazioni l’anno, che si susseguono quasi senza interruzione per tutta la durata dell’anno. Un semplice rallentamento è notato nei mesi più freddi. Passa l’inverno allo stadio di larva di terzo o quarto stadio ed, a volte, allo stato di uovo, deposto in novembre. In febbraio, marzo, possiamo registrare l’inizio del primo volo, che annuncia la prima deposizione dell’anno.
Un altro volo degno di nota ha luogo generalmente nelle correnti di agosto. In autunno gli strati inferiori delle foglie sono incrostati dalle larve e dalle exuvie, ricoperte di melata. A seconda delle condizioni climatiche, possono esserci o meno altri voli in ottobre. In assenza di nemici, questo roditore, si moltiplica considerevolmente; il suo unico problema a questo punto sarà solo la quantita’ disponibile di nutrimento.
Descrizione biologica
Insetto infeudato agli Agrumi. Il Mandarino è particolarmente attaccato. Apparso nel 1966 in Spagna (Malaga) ed in Francia (Costa Azzurra), questo Aleurode è stato osservato nel 1980 per la prima volta in Italia. Adulti e larve succhiano la linfa delle foglie. Contrariamente all’Aleurodide dei Limoni (Dialeurodes citri) la melata prodotta resta aderente all’insetto, che la produce in grosse grotte.
Cancro batterico degli agrumi
Il cancro batterico degli agrumi (CBC) è una malattia causata da Xanthomonas citri subsp. citri (sinonimo Xanthomonas citri pv. citri) e Xanthomonas fuscans subsp. aurantifolii (sinonimo Xanthomonas citri pv. aurantifolii).
In Europa è considerato un organismo da quarantena, per cui devono essere adottate misure preventive per evitare l’introduzione di materiale vegetale infetto, per questo nella direttiva europea la misura di protezione adottata è il divieto generale di introduzione in tutti gli Stati membri di piante di Citrus, Fortunella, Poncirus e loro ibridi, ad eccezione dei frutti da Paesi terzi.
Fino ad oggi il CBC non è stato segnalato in alcun Paese europeo, né nell’area mediterranea di produzione degli agrumi.
La malattia è endemica in molti Paesi del continente asiatico e del Medio Oriente, in alcuni Paesi del Sud e Centro America e in alcune regioni del continente africano mentre negli Stati Uniti sono state segnalate diverse epidemie della malattia alle quali sono seguite altrettante campagne di eradicazione. Il CBC è una malattia devastante che colpisce la maggior parte di specie e varietà di agrumi causando notevoli danni economici, dal momento che colpisce anche i frutti provocandone la caduta e/o rendendoli incommerciabili.
Sintomatologia e agenti causali della malattia
Per quel che concerne la sintomatologia, tutti gli organi epigei degli agrumi sono estremamente suscettibili. Sintomo caratteristico del CBC è la comparsa di lesioni necrotiche su foglie, rami e frutti.
Sulle foglie inizialmente le lesioni si presentano come piccole macchie idropiche di circa 2-10 mm di diametro che si trasformano in lesioni rialzate circa 9 mesi dopo l’infezione; possono anche apparire margini idropici spesso circondati da un alone clorotico e il centro delle lesioni può divenire sollevato e spugnoso o suberoso a causa dell’iperplasia ed ipertrofia delle cellule dell’ospite indotta dal batterio. Le macchie, che inizialmente appaiono nella pagina inferiore della foglia, con l’età imbruniscono e possono comparire anche sui rami e sui frutti con caratteristiche simili a quelle delle foglie. Nonostante nella maggior parte dei casi la malattia non porti alla morte della pianta, molto spesso causa una copiosa e prematura cascola di foglie e frutti e ne produce un deperimento generale. I frutti colpiti perdono drasticamente di qualità e difficilmente possono essere destinati al consumo allo stato fresco.
Sono stati descritti tre diversi tipi di cancro batterico che si differenziano per caratteristiche fenotipiche e genotipiche dei ceppi di Xanthomonas che causano la malattia ed in base alla pianta ospite. Il più comune e maggiormente diffuso a livello mondiale è il tipo A o “cancro asiatico” che colpisce la maggior quantità di specie e varietà di agrumi causato da Xanthomonas citri subsp. citri (Xanthomonas citri subsp. citri (Xcc)).
Il cancro di tipo B, presente in Argentina e identificato anche in Paraguay e Uruguay, colpisce alcune specie di agrumi, ma soprattutto il limone.
Infine, il cancro di tipo C è stato descritto solamente in Brasile su limetta messicana.
Gli agenti causali del cancro B e C appartengono a Xanthomonas citri subsp. aurantifolii.
Ciclo della malattia
Xanthomonas citri subsp. citri (Xcc) penetra nel tessuto vegetale attraverso gli stomi o le ferite provocate dalle tecniche colturali o da agenti naturali come vento o pioggia sferzante o dalle ferite causate dalla minatrice serpentina degli agrumi (Phyllocnistis citrella). Nonostante la malattia possa essere veicolata anche da insetti e uccelli, l’efficienza di trasmissione della minatrice serpentina è stata dimostrata essere molto scarsa; tuttavia, l’insetto può infestare le foglie e provocare lesioni confluenti ed estese con un contorno irregolare che segue quello delle gallerie di alimentazione. L’ingresso tramite gli stomi è più facile nelle foglie giovani, infatti le foglie più mature oppongono una maggiore resistenza; tuttavia, la gravità dell’infezione dipende soprattutto dall’ospite interessato. In condizioni favorevoli i sintomi appaiono nei sette giorni successivi all’inoculazione, ma il tempo di incubazione può aumentare se le temperature sono inferiori a 20°C (Koizumi, 1985).
Xanthomonas citri subsp. citri (Xcc) è capace di sopravvivere a lungo nelle lesioni, nonostante la popolazione decresca col passare del tempo; alcuni studi, realizzati per determinare la capacità di sopravvivenza del batterio, su materiale vegetale asintomatico hanno dimostrato che in assenza di sintomi la popolazione è normalmente molto bassa e il patogeno rimane vitale fin quando le cellule ospiti in prossimità delle lesioni rimangono vitali. La dispersione del batterio è favorita da elevate temperature ed umidità; in queste condizioni i batteri vengono rilasciati in una matrice di polisaccaridi esocellulari e dispersi per una nuova infezione mediante gocce di pioggia trasportate dal vento. Il vento e l’acqua giocano, infatti, un ruolo molto importante in questo processo e la combinazione dei due ha fatto sì che eventi metereologici come tornadi e tempeste tropicali abbiano favorito la disseminazione del batterio in Florida anche a grande distanza. Tuttavia, nella diffusione della malattia a lunga distanza il fattore umano è stato sicuramente determinante sia mediante materiale vegetale infetto, sia mediante attrezzi agricoli contaminati.
Mezzi di difesa
Attualmente non esistono sul mercato prodotti specifici per questo microrganismo patogeno, infatti è molto difficile contrastare attacchi batterici con le attuali formulazioni fungicide (rame, ditiocarbammati, ecc.) pertanto la lotta chimica risulta molto difficile e poco vantaggiosa.
Molto si può ottenere con mezzi e metodiche agronomiche volte a contenere le condizioni di sviluppo del batterio: umidità, temperatura, circolazione dell’aria ecc., attraverso una adeguata potatura delle piante, ridotte concimazioni azotate.
Cancro gommoso
Identificazione dei sintomi
Il Cancro gommoso colpisce soprattutto le piante di Limone e più raramente quelle di Arancio dolce. La malattia si manifesta soprattutto sui tronchi e sulle branche, più raramente si evidenzia sui giovani rami.
Il sintomo è costituito da una macchia umida che diviene, via via, sempre più ampia; in seguito, al centro della macchia, per la formazione di screpolature nella corteccia, fuoriesce un flusso gommoso. I cancri più vecchi non emettono gomma ma tendono a fessurarsi profondamente e, nell’area colpita, la corteccia si solleva.
Cicalina verde della fetola degli agrumi
identificazione dei sintomi
Gli adulti sono di circa 3-3.5 mm di lunghezza ed hanno una livrea verde-giallognola.
I danni sono causati dalle punture trofiche; sull’epicarpo dei frutti si evidenziano delle macchie di colore giallo, oppure ruggine.
Queste alterazioni vengono chiamate “maculatura gialla”, oppure “fetola”; i sintomi deprezzano notevolmente il frutto.
Ciclo biologico
Trascorrono l’inverno come adulti in rifugi tra la vegetazione. Le Cicaline compiono in più generazioni all’anno; lo sviluppo da uovo ad adulto, durante il periodo estivo, si completa in circa un mese.
Cocciniglia a virgola degli agrumi
Identificazione dei sintomi
Il follicolo femminile, circa 3.5-4 mm di lunghezza, è ricurvo e di colore grigio-bruno; le neanidi sono biancastre ed i follicoli maschili sono simili a quelli femminili. Infesta la chioma e si localizza sui rami, sulle foglie e sui frutti. Si manifesta con ingiallimento fogliare e filloptosi anticipata; gli attacchi ai frutti sono gravi e provocano un forte deprezzamento del prodotto.
Descrizione dei danni arrecati
Questa Cocciniglia preleva la linfa dell’albero: i suoi attacchi più forti sono sulle foglie, sui giovani rami e sui frutti. La respirazione e la fotosintesi sono fortemente perturbate dalla presenza di numerosi individui (incrostamenti), tanto più che i cadaveri di questi restano attaccati al vegetale.
La Cocciniglia a virgola non secerne mielata e non provoca fumaggine. I giovani frutti infestati subiscono perdite di peso e calibro, ed in caso di attacco precoce, possono anche cadere. I frutti infestati in estate o in autunno maturano male e la loro qualità ne è intaccata. Alla scelta, questi frutti sono di fatto declassati a causa della decolorazione e della presenza di gusci che anche se spazzolati non vanno via.
Descrizione fisica
- Femmina adulta:guscio convesso, piriforme, frequentemente allungato e ricurvato (da qui il nome volgare della specie), di colore generalmente grigiastro con i bordi più chiari. Taglia: 2,5 x 1 mm. Sotto il guscio il corpo della femmina si presenta come una massa piriforme bianca-madreperla con una macchia pigidiale giallastra. Le femmine più vecchie diventano interamente gialle. Dimensioni: 1,0 x 0,6 mm. Le pieghe boccali servono a pungere e succhiare.
- Maschio:il guscio larvale è più piccolo di quello della femmina (1,3 x 0,4 mm) e dello stesso colore; i suoi bordi sono rettilinei. L’imago (adulto maschio) è un moscerino alato (un paio di ali) sprovvisto di pieghe boccali è molto piccolo (0,54 x 0,2 mm) di colore rosa – violaceo.
- Uova:ellipsoidali, d’aspetto quasi parallelepipeidale, attaccate le une alle altre.
- Larva:2 stadi, la muta ha luogo dopo un periodo di inattività.
Ciclo biologico
Sverna nei vari stadi di sviluppo. Iniziano ad ovideporre già da febbraio, deponendo circa 50 uova per femmina. Il ciclo continua nel corso dell’anno con un periodo di diapausa. Compie generalmente 3-4 generazione all’anno.
La prima generazione si sviluppa in novembre nel Sud del Portogallo, principale regione agrumicola del paese. Questa generazione subisce uno stato di fermo nello sviluppo invernale. La seconda generazione in effetti si sviluppa alla fine di giugno. Una terza appare in settembre.
Cocciniglia bassa degli agrumi
Identificazione dei sintomi
È presente nelle serre su piante ornamentali ed attacca frequentemente gli agrumi.
- La femmina adulta (circa 3,5-4 mm di lunghezza) è di forma ovale, con il corpo depresso e di colore giallo-bruno.
- Le forme giovanili sono di colore più chiaro delle femmine adulte.
La Cocciniglia vive di preferenza sui rametti e sulla pagina inferiore delle foglie dove forma delle colonie lungo le nervature. Il danno si manifesta sulle foglie ed è provocato dalle punture trofiche e dalla produzione di melata. La vegetazione colpita evidenzia forti ingiallimenti e in caso di attacchi massicci si possono avere gravi filoptosi. Il fitofago sverna come neanide e compie alcune generazioni all’anno.
Lotta
Per quanto riguarda la lotta si rimanda alle altre Cocciniglie con le quali il controllo è in genere abbinato.
Cocciniglia bianca degli agrumi
Identificazione dei sintomi
Il follicolo femminile (circa 2 mm di lunghezza) è di colore crema, con esuvie giallo-nocciola. Il follicolo maschile, più piccolo di quello femminile, è bianco e di forma ovale. Attacca rami, foglie e frutti provocando un generale deperimento della pianta.
- Sulle foglie, in seguito alla sottrazione di linfa, si manifesta con ingiallimenti, disseccamenti e filloptosi.
- I fruttivengono incrostati e rimangono picchiettati di areole verdi, localizzate vicino alle punture ed ai follicoli; i frutti colpiti rallentano lo sviluppo e sono deprezzati commercialmente.
Ciclo biologico
Sverna in vari stadi di sviluppo. L’ovideposizione inizia in primavera e le neanidi della 1° generazione compaiono verso il mese di aprile-maggio. A questa seguono altre due generazioni (luglio per la 2° generazione e settembre per la 3°); in condizioni ambientali ottimali può compiere anche 4-5 generazioni.
Fumaggine
Descrizione dei danni arrecati
I danni di questo insetto pungitore e succhiatore, si traducono con un indebolimento della pianta, con la caduta delle foglie, con il disseccamento dei rami o con la deformazione dei frutti; in quest’ultimo caso il danno è grave per le olive da tavola.
La produzione di mielata favorisce lo sviluppo della fumaggine attirando formiche ed altri insetti.
Descrizione fisica
Adulto: la femmina di questa Cocciniglia possiede un guscio più o meno circolare, di 1,8 o 2,2 mm di diametro, leggermente convesso, di colore bistro chiaro uniforme e matto. I tessuti larvali sono leggermente decentrati. Il maschio è alato (un paio d’ali, ialino biancastro), gracile. La sua lunghezza non supera il millimetro; corpo giallastro.
Ciclo biologico
Tipicamente, questa Cocciniglia presenta 3 generazioni annuali. In effetti, si tratta di 3 tipi di larve mobili, che si assimilano a generazioni successive. Sulla pianta coesistono individui di tutte le età. L’inverno in genere viene trascorso allo stato di giovane femmina o di larva anziana, ma ci sono anche larve più giovani che riprendono la loro attività più tardi in primavera.
La prima generazione comincia in marzo – aprile. I maschi sono numerosi. Le larve mobili si dirigono verso le zone ombrate dell’albero, si fissano di preferenza sullo strato inferiore della foglia. Questa generazione si evolve in 8 o 9 settimane. Una seconda generazione segue per una durata di tempo equivalente. La terza comincia in settembre – ottobre. Questa si manterrà per 6 mesi fino a superare l’inverno.
Descrizione biologica
Questa Cocciniglia è molto polifaga. Si attacca all’Olivo, agli Agrumi, al Pruno e ad altri alberi, arbusti, piante basse diverse: l’Acacia, il Carrubo (Ceratonia), il Gelso (Morus), l’Edera (Helix), il Lauro rosa (Nerium), la Palma (Phoenix), ecc. –
- Adulto:la riproduzione è bisessuata o partenogenetica. La femmina depone in 5 o 12 giorni 150 uova gialle. Al giorno ne depone dalle 4 alle 30 unità.
- Larva:dalla larva nuova nata, mobile, alla muta iniziale, passano in media dai 40 ai 50 giorni.
Lebbra
Identificazione dei sintomi
È una malattia che si manifesta generalmente in autunno e colpisce i frutti in fase di maturazione.
I sintomi compaiono sulle olive con chiazze scure e depresse e in seguito l’oliva rinsecchisce e sulla superficie colpita si differenziano i conidi (color rosato); le olive attaccate cadono precocemente e l’olio da esse ricavato è acido e torbido con una colorazione rossa.
L’infezione può estendersi anche sulle foglie determinando macchie giallognole e può manifestarsi sulle olive anche in magazzino, dopo la raccolta.
Ciclo biologico
Si conserva sui frutti infetti caduti a terra, la diffusione della malattia è facilitata dalle piogge; la temperatura ottimale si aggira sui 23-25° C. La penetrazione avviene attraverso ferite di qualsiasi natura.
Marciume del colletto
Descrizione fisica
È un fungo polifago e si manifesta sia sull’apparato aereo, sia sul colletto che sull’apparato radicale. I sintomi nell’apparato aereo sono generalizzata sofferenza, tendenza a spogliarsi in piena estate, scarso sviluppo di germogli e presenza di foglie epinastiche e clorotiche. I sintomi al colletto e sulle radici sono marcati imbrunimenti della scorza, necrosi bruno-rossastre nei tessuti corticali.
L’esito della malattia è infausto, da prima si manifestano deperimenti progressivi e solo dopo qualche anno sopraggiunge la morte della pianta. Il fungo può colpire anche i frutti con una sintomatologia detta “marciume bruno” : il frutto imbrunisce, tende a disidratarsi e si ricopre di una muffetta bianco-grigiastro.
Descrizione biologica
La Fitoftora si conserva nell’ambiente in due modi:
- come miceliosui tessuti infetti;
- come oospora(spora sessuata) sugli organi marcescenti.
Il fungo rimane nel terreno per lungo tempo, in fase latente e poi appena ne ha la possibilità penetra nella pianta attraverso piccole lesioni delle radici. Il suo ingresso è favorito da elevata umidità e ristagni di acqua.
Fattori di rischio
- Utilizzo di portinnesti sensibili (MM106, M7, M26).
- Coltivazione di varietà sensibili (es. Topaz).
- Zone umide.
- Ristagni idrici.
- Terreni pesanti, ricchi di argilla.
- Temperatura del terreno superiore a 15 °C e susseguirsi di abbondanti periodi piovosi.
- Irrigazione eccessiva.
- Ferite al tronco.
- Frutta caduta a terra non asportata dal frutteto.
Ragnetto rosso dei fruttiferi e dalla vite
Identificazione dei sintomi
Il Ragnetto rosso è molto polifago, le femmine presentano una lunghezza di 0,5 mm e dei tubercoli biancastri posti sul dorso che sono degli elementi distintivi e consentono l’identificazione di questi da altri. I maschi sono più piccoli e di colore più chiaro; il danno provocato è dovuto alle sue punture e avviene sui germogli e sulle foglie che perdono lucentezza e assumono delle tonalità bronzee, successivamente disseccano e cadono. Inoltre le foglie attaccate presentano anche delle necrosi e decolorazioni punteggiate, tutto ciò provoca gravi filloptosi.
Descrizione fisica
- Adulto:Le femmine, visibili a occhio nudo, misurano da 0,4 a 0,7 mm di lunghezza. Corpo ovale, rosso o rosso bruno con delle forti setole dorsali che fuoriescono da protuberanze biancastre. I maschi, molto più piccoli delle femmine e fusiformi, sono di color arancione con macchie nerastre e protuberanze poco visibili.
- Uova: quasi sferiche, 0,13 mm di diametro, con delle fini striature meridiane ed una lunga punta apicale: le uova d’inverno sono rosso mattone, quelle d’estate, più piccole e meno pigmentate. Larva: rosso o arancio vivo.
- Ninfa: olivastra, prende progressivamente il colore dell’adulto.
Descrizione dei danni arrecati
I danni possono essere considerevoli. Le foglie della Vite e degli alberi fruttiferi ingialliscono, si scuriscono, prendono un aspetto plumbeo caratteristico; possono cadere prematuramente. Le punture riducono la fotosintesi e provocano una perdita d’acqua. Sulla Vite la qualità e la quantità della raccolta sono compromesse. In primavera, può esserci una concentrazione delle larve nate dalle uova d’inverno; ciò provoca l’arricciamento ed il raggrinzimento dei germogli sui quali si installano. Sulla Vite i germogli dei grappoli si trovano più o meno distrutti.
Ciclo biologico
Il Ragnetto rosso sverna come uovo durevole di colore rosso vivo e di forma tondeggiante, di solito è inserito alle ascelle delle gemme. Gli stadi giovanili iniziano la loro attività in primavera determinando la successione di varie generazioni (in media 8) primaveili-estive. I picchi di massima infestazione si raggiungono in piena estate. La schiusura delle uova d’inverno comincia in aprile e prosegue via via in funzione della temperatura di primavera. A seconda delle regioni si susseguono senza interruzione dalle 5 alle 8 generazioni fino alla fine dell’estate. La durata del ciclo dipende dalla temperatura e dal’igrometria (optimum da 23 a 25 °C e umidità relativa dal 50 al 70%). Una forte temperatura ed un’igrometria leggera uccidono le uova interrompendone la moltiplicazione. La più alta densità di popolazione si osserva in luglio – agosto. Il deposito delle deposizioni d’inverno comincia nella metà di agosto ma in caso di pullulazione anche prima.
Descrizione biologica
- Piante ospitanti:la Vite ma anche alberi da frutta quali il Melo, il Pero, il Pruno, il Pesco, il Ciliegio, il Ribes.
- Adulto:le femmine vivono dai 12 ai 18 giorni e depongono da 24 a 48 uova in 10 giorni.
- Uova:lo sviluppo embrionale dura da 5 a 17 gg a seconda della temperatura. Il Ragnetto rosso inverna allo stato di uovo. Sulla Vite, le uova d’inverno sono deposte al livello dei nodi, sui legni anziani o sul ceppo. Sugli alberi fruttiferi, sono deposte alla base dei rami dell’anno e soprattutto sui vecchi legni, ai punti di inserzione delle ramificazioni, nelle cicatrici o attorno ai germogli e sulle borse. Possono, per il numero, formare delle placche rossastre. Le uova d’estate sono deposte sulle foglie.
- Larva:la giovane larva nata dall’uovo d’inverno guadagna le foglie sulle quali si sviluppa. L’evoluzione larvale comprende tre stadi mobili separati da stadi di riposo. Sviluppo larvale: da 7 a 12 gg a seconda della temperatura. Le forme mobili si nutrono succhiando il succo della cellula del parenchima dello strato inferiore delle foglie dopo averlelacerate con l’aiuto delle loro parti boccali a forma di stiletto.
Fattori di rischio
- Grave attacco durante l’anno precedente.
- Vicinanza a vie di comunicazione (polvere, temperature elevate).
- Andamento meteorologico caldo e secco.
Misure agronomiche
- In caso di presenza localizzata è possibile trasferire dall’esterno rami con forte insediamento di insetti acaro-predatori.
- Utilizzare fitosanitari rispettosi degli insetti acaro-predatori.
Controllo e soglia di intervento
- Nei frutteti colpiti durante l’anno precedente si dovrebbero effettuare controlli sulle foglie a partire dal mese di maggio.
- In maggio si controllano le rosette fogliari dei getti corti, in giugno le foglie della zona mediana dei getti lunghi e più tardi quelle del terzo superiore dei getti lunghi.
- Il rapporto ragnetto rosso:insetti acaro-predatori di 10:1 non dovrebbe essere superato durante l’intera stagione vegetativa. Qualora ciò accadesse bisogna tener conto delle seguenti soglie di intervento, per l’esecuzione di un trattamento:
maggio | giugno | luglio | agosto | settembre | |
esemplari/foglia | 4-5 | 5-7 | 8-10 | 15-20 | oltre 20 |
Ragnetto rosso comune
Descrizione fisica
Due forme distinte di Ragnetto tessitore con biologia simile e medesima produzione di danni. Il primo di forma gialla, più o meno verdastro; si tratta di 2 specie T. urticae koch e T. turkestani Ugarov e Nikolski ( = T. atlanticus Mac Gregor) quest’ultimo non si trova generalmente in serra essendo più meridionale. L’altro rosso mattone: T. cinnabarinus Boisduval. In autunno appaiono inoltre individui nettamente arancioni, senza macchie, che sono le forme invernanti di T. urticae. Gli adulti hanno 2 macchie scure tipiche sul dorso e 4 paia di zampe.
- La femminamisura 0,5 mm di lunghezza.
- Il maschio, più piccolo e slanciato non raggiunge i 0,3 mm.
- Le uovasono sferiche del diametro inferiore a 0,1 mm, lisce, bianco traslucido alla deposizione si opacizzano in seguito prendendo un aspetto giallo prima di schiudersi. L’uovo di T. cinnabarinus è rosa malva.
- Larva: di taglia ridotta, 3 paia di zampe. –
- Ninfa: morfologicamente simile alla ninfa.
Ciclo biologico
Sverna allo stadio di femmina adulta fecondata. Compie mediamente 8-10 generazioni all’anno mentre in serra si ha una continua attività con un numero di generazioni, tra loro sovrapposte, che determinano infestazioni di tipo epidemico. Da 6 a 7 generazioni in estate. Le generazioni si susseguono a un ritmo molto rapido e questo individuo pullula. La disseminazione del Ragnetto si fa per passaggio da una pianta all’altra (se queste si toccano), tramite il suolo a leggera distanza, per trasporto di oggetti o di persone, tramite il vento. Il suo filo di seta costituisce un aeroforo. Alla fine dell’estate, la forma arancione diventa predominante e va ad invernare sotto diversi nascondigli o nelle serre, vicino a fonti di calore.
Descrizione biologica
- Piante ospitanti: questo individuo è molto polifago e circa 200 ospitanti possono accoglierlo: dalle piante selvatiche, alle Leguminose, alle floreali, alle specie fruttifere. È particolarmente frequente sulla Vite, sul Fagiolo, sul Cocomero, sul Luppolo, sul Cotone, sul Trifoglio, sul Girasole, sugli alberi da frutta. Le femmine dopo aver invernato migrano sulle piante occasionale o su piante erbacee e dopo un periodo di alimentazione, qui depongono un numero elevato di uova.
- Fecondità: un centinaio di uova, circa 10 al giorno. La seconda generazione ritorna sulla Vite e su altre piante coltivate con le correnti di giugno. A tutti gli stadi attivo, questo ragnetto tesse sullo strato inferiore delle foglie delle tele setose che trattengono l’umidità ed assicurano un eccellente protezione di tutte le forme contro il vento, i predatori e i trattamenti. Per nutrirsi, punge le foglie succhiandone i liquidi cellulari. Si sviluppa bene con una temperatura che va dai 23 ai 30°C ed una umidità relativamente inferiore al 50%. La larva si sviluppa in 16 gg a 20°C e 7 gg a 31°C.
Identificazione dei sintomi
E’ un Acaro estremamente polifago la cui attività viene svolta su piante erbacee, ortive ed ornamentali, sia in serra che in pieno campo. Gli adulti sono piccoli acari di colore rosso-arancio, rosso mattone ed i maschi sono più piccoli delle femmine; le forme giovanili sono giallastre. Il danno è determinato da tutte le forme mobili, si manifesta sulle foglie prima una perdita di lucentezza della pagina superiore prima di necrotizzare.
Descrizione dei danni arrecati
I danni diretti sono dovuti alle punture nutrizionali: le foglie prendono un aspetto macchiettato poi si seccano. In caso di pullulazione, la pianta può morire. Inoltre, le tele possono fermare gli organi della pianta ed impedirne lo sviluppo. Tali danni indiretti possono verificarsi in serra dove le colonie di questi individui possono raggiungere densità elevate.
Fattori di rischio
- Pacciamare in presenza di condizioni meteorologiche siccitose.
Misure agronomiche
- Pacciamare in modo alternato. Chi a partire dalla primavera provvede a pacciamare ogni seconda corsìa di transito (a distanza di 10 —14 giorni) impedisce continuamente le migrazioni del ragnetto rosso dei fruttiferi. Se tutta la vegetazione dei sottofilare è infestata dal ragnetto non si dovrebbe pacciamare per nessun motivo.
- In caso di comparsa localizzata è possibile trasferire nel frutteto dall’esterno getti fortemente colonizzati da insetti acaro-predatori.
- Utilizzare fitosanitari rispettosi degli insetti acaro-predatori.
Controllo e soglia di intervento
- Dopo una primavera con temperature elevate, da maggio sarebbe preferibile effettuare controlli sulla pagina inferiore delle foglie.
- In maggio si dovrebbero controllare le prime foglie dei getti; da giugno quelle situate nella zona mediana dei getti lunghi.
- Il rapporto ragnetti:acaro-predatori di 10:1 non dovrebbe essere superato durante l’intera stagione vegetativa. Se ciò accade è opportuno tener conto delle seguenti soglie di intervento:
maggio | giugno | luglio | agosto | settembre | |
esemplari/foglia | 4-5 | 5-7 | 8-10 | 15-20 | oltre 20 |
Afide del bruno pesco
Identificazione dei sintomi
L’afide è di colore brunastro con neanidi più chiare; il danno si manifesta sulle foglie e sui giovani germogli. Questi organi evidenziano marcati accartocciamenti e deformazioni. Il danno maggiore si verifica sulle piante di allevamento.
Ciclo biologico
L’Afide bruno supera l’inverno, prevalentemente, allo stadio di uovo negli anfratti della scorza. A fine inverno riprende l’attività molto presto dando origine a molte generazioni, sempre sul Pesco.
Afide nerastro degli agrumi
Descrizione dei danni arrecati
L’afide nerastro degli Agrumi preleva la linfa ed indebolisce. In primavera può nuocere agli agrumi provocando la colatura dei fiori. La melata abbondante che producono questi Afidi attira le Formiche e sviluppa la fumaggine.
Descrizione fisica
Adulti: alati virginopari, hanno un colorito nero brunastro, le cornicula e la coda di colore nero.
- Le alihanno come caratteristica delle nervature che si biforcano generalmente una sola volta.
- È lungocirca 3 mm.
- Gli atterivirginopari hanno lo stesso colore degli alati ma la lunghezza è di circa 2 mm.
Ciclo biologico
Si succedono e si sovrappongono una trentina di generazioni l’anno
Descrizione biologica
Cosmopolita, questo Afide è presente su tutti gli agrumi. Nelle zone tropicali la specie è polifaga; attacca di fatto la pianta del Tè (Camellia), quella del Caffè (Coffea), il Mango (Manguier), l’ Annona (Annona).
Con un clima Mediterraneo siamo in presenza di una specie monofaga che attacca solo gli agrumi piuttosto che il Pittosporum. I sessuati sono sconosciuti in natura. L’anolociclicità è obbligatoria. Gli adulti stridulano in modo quasi udibile a causa dello sfregamento delle spine tibiali poste sulle striature dell’addome. Ogni femmina da vita a 50/70 larve. Le colonie si sviluppano solitamente sullo strato inferiore della foglia, possiamo trovarle anche sui piccioli e sui germogli dei fiori.
Questo Afide preferisce una temperatura di circa 20/25° C poichè le basse temperature invernali e i calori estivi che superano i 30° C ne rallentano lo sviluppo. In Italia questo Afide nerastro degli agrumi passa l’inverno in piccoli gruppi installati sui germogli e sulle altre piante che crescono nelle piantaggioni degli agrumi.
Afide verde del pesco
Identificazione dei sintomi
Il Myzus persicae è un piccolo afide (circa 2 mm di dimensione) di colore verde; esso è considerato l’Afide più pericoloso del pesco.
Il danno si manifesta con un marcato accartocciamento delle foglie e dei germogli.
Il danno è provocato:
- dalle punture trofiche degli Afidi che vivono in colonie nella pagina inferiore;
- dalla notevole produzione di melata che provoca parziale asfissia ed un effetto lente.
Sembra che l’Afide sia anche vettore del Virus del Mosaico del Pesco. In caso di cultivar sensibili si può avere un danno direttamente sui frutticini che si deformano. Se l’attacco si manifesta in fioritura si verificano molti aborti fiorali e quindi cascola dei fiori.
Descrizione dei danni arrecati
Afidi pungitori e succhiatori, da qui danni diretti ed indiretti tra cui accartocciamento delle foglie, e insudiciamento. I danni indiretti sono soprattutto la trasmissione di Virus; il Virus 1 del Cocomero, Virus del mosaico della Lattuga (LMV). In serra può trasmettre questi virus a numerose altre specie.
Quando la colonizzaione avviene all’aria aperta questa avviene per focolai che sono poi all’origine di una invasione generalizzata. Si tratta di un Afide molto polifago e molto nocivo a tutte le piante coltivate sotto serra. In campi all’aria aperta può provocare guasti alla Patata, alla Lattuga, alla Cicoria, ed anche al Pesco.
Descrizione fisica
- Adulto alato:macchie nere sull’addome verde, torace nero, 2 lughe paia di ali translucide.
- Attero: più piccolo, di colore verde chiaro con le cornicula e la coda molto corte se rapportate a quelle dell’alato. Tubercoli antennari convergenti.
Ciclo biologico
L’Afide verde del pesco è:
- un ospite primario:Pesco o altre Drupacee;
- un ospite secondario:piante erbacee spontanee o coltivate.
Questo afide sverna allo stadio di uovo; questo è di colore nerastro e viene deposto alla base delle gemme. A fine inverno compaiono le fondatrici che iniziano a riprodursi partenogeneticamente. Le fondatrici originano 3-4 generazioni che infestano il Pesco fino agli inizi estate. Verso il mese di giugno gli afidi abbandonano gli ospiti primari per portarsi sulle piante erbacee. Alla fine dell’estate-autunno si riportano sugli ospiti primari e vi ovidepongono.
In questo periodo si hanno:
- sessupare alateche originano l’anfigonico femminile;
- sessupare attereche rimangono sull’ospite secondario dove originano l’anfigonico maschile alato.
L’uovo d’inverno si schiude in aprile: nasce la fondatrice, femmina attera partenogenetica vivipara. Questa genera una quarantina di larve che diventeranno degli adulti alati o atteri. Dopo la terza generazione verranno prodotte solo forme alate, che emigrano su piante ospitanti secondarie (sotto l’influenza della competizione intra – specifica, e dello stato fisiologico della pianta): non ci sono più Afidi sull’ospitante primario a partire dal 15 di maggio o dal 10 di giugno, a seconda delle condizioni climatiche. Molte generazioni di femmine partenogenetiche vivipari (alate o attere) si succedono sulle piante ospitanti secondarie. Dagli inizi di settembre alla fine di novembre appaiono i sessupari alati che ritornano sull’ospitante primario generando femmine sessuate. Nello stesso periodo appaiono maschi sulle piante ospitanti secondarie. L’accoppiamento avviene alla fine di ottobre cosi’ come la deposizione dell’uovo d’inverno alla base delle gemme che si schiuderà in aprile.
Aleurodide degli agrumi
Identificazione dei sintomi
È una specie polifaga attiva per tutto l’anno.
- L’adulto, circa 1.5 mm di lunghezza, ha il corpo di colore giallognolo, ricoperto da una pruina cerosa e bianca.
- Le neanidipresentano il corpo appiattito e sono verde-giallognolo.
I danni si manifestano sulle foglie e sono determinati dalle punture trofiche, sia dagli adulti che dagli stadi giovanili. Il fitofago si stabilisce sulla pagina inferiore e si nutre sottraendo linfa. Le naenidi, inoltre, causano più danni, in quanto producono abbondante melata imbrattando la vegetazione. La presenza di melata determina Fumagini che rendono incommerciabili i frutti.
Descrizione dei danni arrecati
Sono gli Agrumi le piante più colpite da questi individui. In caso di infestazione massiccia, sciami di milioni di adulti possono spostarsi da un luogo all’altro provocando danni. La produzione di melata che cade sullo strato superiore delle foglie situate sotto, è molto elevata. Foglie e frutti si ricoprono di fumaggine.
Descrizione fisica
- Adulto: somigliante ad una piccola farfalla di 1,4 mm, di colore giallo chiaro, ricoperto da una cera bianca.
- Uova: peduncolato, ovale, da 0,2 a 0,3 mm di altezza, colorito giallastro.
- Larve: verdi giallastre, piatte; al quarto stadio, raggiungono 1,5 mm.
Ciclo biologico
Sverna come neanide matura, più raramente come uovo. In primavera sfarfallano gli adulti, poco dopo le femmine ovidepongono nella pagina inferiore della foglia. Generalmente si compiono due o tre generazioni all’anno con picchi di sfarfallamento in maggio, in luglio-agosto ed in settembre-ottobre.
Possiamo osservare dalle 2 alle 4 generazioni annuali. In condizioni ottimali, una generazione può completarsi in 7 o 8 settimane. Se le condizioni non sono favorevoli, questa può addirittura completarsi in 6 o 7 mesi. Una sola foglia può essere infestata da molteplici larve generate da migliaia di uova.
Descrizione biologica
Specie originaria dell’Asia Orientale. Sembra che sia arrivata in Italia verso la fine del decennio 1950. Fu segnalato in Francia nel 1954 sulla Costa Azzurra. L’ Aleirode degli agrumi è una specie polifaga che attacca soprattutto gli agrumi.
Vive generalmente sul Ligustro (Ligustrum), sul Frassino (Fraxinus), sul Lillà (Syringa), sulla Forsythia, sul Lillà delle Indie (Melia), sul Fico, sul Caco (Diospyros), sul Melograno (Punica), e sul Susino. L’invernazione ha luogo sotto forma di larva che attraversa dai tre ai quattro stadi posta sullo strato inferiore delle foglie, raramente l’invernazione avviene allo stato di uovo.
- Adulto: i primi adulti appaiono verso aprile – maggio; un secondo volo può essere osservato in agosto seguito qualche volta da un terzo volo verso la fine dell’autunno.
- Uova: deposte per la maggior parte sullo strato inferiore della foglia.
- Larve: il loro effettivo è massimale nella prima decade di giugno, alla fine dio luglio, in agosto, a settembre ed a ottobre. Generalmente vivono sullo strato inferiore delle foglie.
Allupatura
Descrizione
Il marciume radicale è causato prevalentemente da , Phytophthora nicotianae, che si insedia nella corteccia attraverso microferite, provocando la necrosi e il disfacimento dei tessuti corticali che si distaccano facilmente dal cilindro legnoso.
Raggiunte le radici principali il parassita provoca caratteristiche lesioni “a occhio di rana”, accompagnate da gomma nella zona cambiale.
- Le fogliepresentano una progressiva decolorazione, che dalle nervature si estende a tutta la lamina, e cadono;
- la chiomadiviene rada e le piante deperiscono lentamente con grave compromissione della produzione.
Le manifestazioni più evidenti sono il ritardo della fioritura ed il mancato ingrossamento dei frutti, che invaiano anticipatamente senza raggiungere le caratteristiche minime di qualità.
Cancro batterico
identificazione dei sintomi
Il Cancro batterico delle Drupacee è una batteriosi.
I sintomi sulle foglie si manifestano con tacche edematose, irregolari, spesso delimitate da delle piccole nervature; queste tacche necrotizzano e possono anche confluire in necrosi più ampie, in questi casi il lembo fogliare ingiallisce e le piante subiscono una filloptosi anticipata.
Le piante possono reagire formando, in punta, una nuova vegetazione, con notevoli dispendi energetici. Sui frutti possono manifestarsi tacche necrotiche che evolvono in piccole lesioni in cui si instaurano, molto facilmente, gli agenti funginei dei marciumi.
Ciclo biologico
Le infezioni si verificano attraverso soluzioni di continuità naturali (stomi) o traumatiche (ferite e lesioni) in periodi in cui le condizioni termo-igrometriche sono elevate. La conservazione del patogeno sembra sia affidata o ai cancri rameali o ai residui della vegetazione infetta nel terreno e sulle piante. Inoltre sembra che un’eccessiva
vigoria vegetativa sia correlata ad un aumento dell’attività del patogeno.
Ceroplaste o cocciniglia elmetto degli agrumi
Identificazione dei sintomi
Specie molto polifoga atacca di preferenza gli Agrumi ed in particolare il Mandarino.
- La femminaadulta (circa 6-7 mm di lunghezza) ha il corpo protetto da 7 piastre cerose di cui una, quella centrale, è di colore bianco-rosato.
- Il maschio(circa 1,5 mm di lunghezza) è di colore bruno-rossiccio ed è dotato di ali; esso sfarfalla da follicoli bianchi ellittici, lunghi circa 2mm e ornati di raggi cerosi.
- Le neanidiche misurano circa 0,5-1 mm, sono di colore rossastro.
Il danno si manifesta sulle foglie e sui rametti ed è determinato dalle punture trofiche e dalla produzione di melata. L’attacco provoca deperimento della piante che può causare la morte della stessa.
Ciclo biologico
Sverna come neanide femminile di terza età, oppure come giovani femmine già feconde. Le neanidi femmine proseguono lo sviluppo in primavera successiva e divengono mature all’inizio dell’estate. La nascita delle nuove neanidi iniziano in luglio e continua fino ad agosto. In un primo momento le neanidi vivono sulla pagina superiore della foglia e successivamente sui rametti deve raggiungono la maturità. I maschi in parte sfarfallano a fine autunno, ed in parte a fino inverno.
Cimice verde
Identificazione dei sintomi
È’ una cimice molto polifaga.
- Gli adulti sono tipiche cimici con forma pentagonale di colore verde chiaro.
- Le neanidi sono nere punteggiate di bianco mentre le ninfe sono verdastre ma con una maculatura arancio-giallognola con la zona dorsale bianca e nerastra.
Il danno si manifesta sulle foglie, sui frutti ed è causato dalle punture trofiche.
Oltre ai danni diretti la cimice trasmette delle malattie secondarie.
Ciclo biologico
Sverna come adulto alla base delle piante, tra le foglie secche, negli anfratti della scorza e persino nelle siepi. Nel corso dell’anno si possono avere più generazioni ma in media sono due.
Cocciniglia a virgola dell'olmo e dei fruttiferi
Descrizione dei danni arrecati
Le colonie di questa Cocciniglia formano delle incrostazioni sulle branche, sui rami e sui frutti. Esse provocano l’apertura della corteccia ed un disseccamento progressivo, quindi il deperimento delle parti colonizzate.
Descrizione fisica
- Adulto femmina:il guscio è di colore bruno chiaro o scuro, misura da 2 a 3,5 mm; è ovale allungato, è spesso curvato a forma di virgola. Sul bordo anteriore del guscio, i tessuti rosso – bruni si ammucchiano.
- Uova:ovali e bianche.
- Larva:giallastro scuro, mobile, di forma ovale.
Ciclo biologico
- 1 generazione annuale.
- Le uova invernano nel guscio della femmina e si schiudono a partire dal mese di maggio. Le giovani larve, inizialmente mobili, si fissano sui rami e sulle branche 2 o 3 giorni dopo la loro nascita; dopo 2 mute, fanno nascere delle femmine in giugno ed in luglio. In autunno, le femmine si riproducono per partenogenesi. Ogni femmina depone 40/80 uova, poi muore lasciando invernare al suo fianco le uova sotto il guscio.
Descrizione biologica
Piante ospitanti: molto polifaga, questa Cocciniglia si sviluppa a spese di alberi da frutto da foresta ed ornamentali. È frequente sul Pero, sul Melo ma, può anche svilupparsi sull’Olivo, sul Pruno, sull’Albicocco e sul Nocciolo. Gli individui si nutrono succhiando il contenuto delle cellule del vegetale.
Cocciniglia bassa grigia degli agrumi
Descrizione dei danni arrecati
I danni si notano soprattutto sull’apparato fogliare da parte delle neanidi e sui rametti dalle femmine adulte. In caso di forte infestazione si ha un deperimento generale della pianta e sviluppo di fumaggine sulla melata prodotta dalla cocciniglia, con deprezzamento anche dei frutti ricoperti dal nerume della fumaggine.
Descrizione fisica
- Adulto Femminadi forma ovale con colore giallo di fondo e pigmentato di nero sulla parte dorsale. -Dimensioni: mm 4,5 – 4,8 di lunghezza.
- Adulto Maschioquasi sconosciuto nei nostri ambienti.
- Neanididi I e II età di color crema uniforme.
Ciclo biologico
Compie una generazione all’ anno.
Descrizione biologica
Sverna come femmina di II età sulla pagina inferiore delle foglie, in primavera accelerano lo sviluppo e a maggio si portano sui rametti. Da qui inizierà la produzione elevata (1000-2000) di uova per partenogenesi. Dalle uova in poche ore o giorni fuoriescono le neanidi che si portano sulla pagina inferiore delle foglie da qui compieranno una muta e si prepareranno per svernare in inverno.
Cocciniglia bianca del limone
Descrizione dei danni arrecati
I danni di questo insetto pungitore e succhiatore, si traducono con un indebolimento della pianta, con la caduta delle foglie, con il disseccamento dei rami o con la deformazione dei frutti; in quest’ultimo caso il danno è grave per le olive da tavola.
La produzione di mielata favorisce lo sviluppo della fumaggine attirando formiche ed altri insetti.
Descrizione fisica
Adulto: la femmina di questa Cocciniglia possiede un guscio più o meno circolare, di 1,8 o 2,2 mm di diametro, leggermente convesso, di colore bistro chiaro uniforme e matto. I tessuti larvali sono leggermente decentrati. Il maschio è alato (un paio d’ali, ialino biancastro), gracile. La sua lunghezza non supera il millimetro; corpo giallastro.
Ciclo biologico
Tipicamente, questa Cocciniglia presenta 3 generazioni annuali. In effetti, si tratta di 3 tipi di larve mobili, che si assimilano a generazioni successive. Sulla pianta coesistono individui di tutte le età. L’inverno in genere viene trascorso allo stato di giovane femmina o di larva anziana, ma ci sono anche larve più giovani che riprendono la loro attività più tardi in primavera.
La prima generazione comincia in marzo – aprile. I maschi sono numerosi. Le larve mobili si dirigono verso le zone ombrate dell’albero, si fissano di preferenza sullo strato inferiore della foglia. Questa generazione si evolve in 8 o 9 settimane. Una seconda generazione segue per una durata di tempo equivalente. La terza comincia in settembre – ottobre. Questa si manterrà per 6 mesi fino a superare l’inverno.
Descrizione biologica
Questa Cocciniglia è molto polifaga. Si attacca all’Olivo, agli Agrumi, al Pruno e ad altri alberi, arbusti, piante basse diverse: l’Acacia, il Carrubo (Ceratonia), il Gelso (Morus), l’Edera (Helix), il Lauro rosa (Nerium), la Palma (Phoenix), ecc. –
- Adulto:la riproduzione è bisessuata o partenogenetica. La femmina depone in 5 o 12 giorni 150 uova gialle. Al giorno ne depone dalle 4 alle 30 unità.
- Larva:dalla larva nuova nata, mobile, alla muta iniziale, passano in media dai 40 ai 50 giorni.
Gommosi o marciume
Identificazione dei sintomi
È particolarmente pericolosa nel caso di piante innestate su portainnesti non resistenti. La malattia si manifesta tipicamente nella zona del colletto, con l’emissione di gomma dalla corteccia. La scorza, imbrunisce, necrotizza ed appare depressa e fessurata; la parte sotterranea è soggetta a marciume umido. Il legno sottostante inscurisce ma non viene infettata. L’alterazione può interessare anche le radici; a volte può interessare tutta la circonferenza e parte del fusto.
Le foglie ingialliscono a livello delle nervature, subiscono un’appassimento ed un successivo avvizzimento, ed i rami, in seguito, disseccano. In certe situazioni possono essere colpiti anche i frutti, le foglie e le parti più basse della chioma. I frutti colpiti imbruniscono ed emanano un particolare odore di rancido; Successivamente marciscono e sulle superfici compare un feltro miceliare biancastro. L’alterazione, quando avviene a carico dei frutti viene indicata come Marciume bruno o Allupatura e si può manifestare anche dopo la raccolta provocando ingenti perdite di prodotto.
Ciclo biologico
Gli agenti eziologici del Marciume del colletto superano i periodi sfavorevoli come oospore eo clamidospore. Le diverse specie di Phytophthora sono comunque in grado di adattarsi a diverse temperature e a condurre una vita, se pur per periodi limitati, saprofitaria nel terreno.
La diffusione della malattia è operata dagli zoosporangi che liberano le zoospore; la diffusione di queste avviene tramite schizzi di acqua. L’infezione i per tanto favorita dalle piogge ed è più frequente nei terreni argillosi, umidi e mal drenati.
Mal secco
Descrizione
Il “mal secco” degli agrumi, causato dal fungo imperfetto Phoma tracheiphila è uno dei principali problemi fitopatologici del limone, ma attacca anche il mandarino, il clementine e l’arancio dolce. Molto suscettibile l’arancio amaro.
Identificazione dei sintomi
- Le prime manifestazioni si presentano con la decolorazione delle nervature primarie e secondarie.
- Poi le foglie ingialliscono e cadono, disarticolandosi in corrispondenza dei piccioli.
- Segue un progressivo disseccamento basipeto dei rametti, dei rami e di intere branche, e la morte della pianta.
Le fruttificazioni picnidiche si presentano sotto forma di corpuscoli neri, disposti generalmente lungo linee longitudinali parallele all’asse del ramo, ben diverse dagli acervuli bruni, disposti in serie concentriche dovute ad infezioni secondarie di Colletotrichum gloeosporoides, agente dell’antracnosi.
Un elemento diagnostico assai utile per il riconoscimento della malattia è la colorazione rosa salmone o giallo-rossastra che assumono i tessuti legnosi infetti. Nel caso di infezioni a carico della porzione apicale dei rami giovani, la malattia assume un decorso lento, che la pianta cerca di arrestare con l’emissione di ricacci dalla porzione basale dei rami colpiti.
Nelle infezioni attraverso le radici o in quelle che si instaurano in corrispondenza di ferite sul tronco o verso la base dei rami principali, la malattia assume invece un decorso rapido (“mal fulminante”). Una terza sindrome, detta “mal nero”, è dovuta ad infezioni radicali di , tracheiphila che raggiunge gli strati interni del legno e si estende nel durame, che assume una colorazione bruna.
L’evoluzione della malattia ha inizialmente un andamento cronico, caratterizzato da un graduale disseccamento della pianta, per poi accelerare allorché il fungo raggiunge le cerchie più esterne del legno. In questa fase la sintomatologia non è diversa da quella del “mal fulminante”. I picnidi presenti sulle parti aeree delle piante infette rappresentano la principale fonte di inoculo per le infezioni epigee. I picnidi ed eventualmente i fialoconidi presenti su parti di piante giacenti sul terreno, come pure il micelio presente sul-le radici o sul terreno sono responsabili delle infezioni radicali.
La diffusione della malattia è operata dagli zoosporangi che liberano le zoospore; la diffusione di queste avviene tramite schizzi di acqua. L’infezione i per tanto favorita dalle piogge ed è più frequente nei terreni argillosi, umidi e mal drenati.
Piticchia del Limone
Identificazione dei sintomi
Origina una batteriosi, che si manifesta, alla fine dell’inverno, sui rametti ancora giovani e sui frutti (soprattutto nei Limoni).
- I ramipresentano delle tacche necrotiche brune e depresse dalle quali può fuoriuscire una goccia di gomma.
- Le foglieavvizziscono e seccano; se la malattia decorre rapidamente rimangono attaccate al ramo altrimenti si staccano e cadono.
- Sui frutticompaiono delle tacche bruno-scure dette “piticche”; da queste può fuoriuscire un essudato batterico. Il frutto scade di qualità.
Ciclo biologico
I fattori predisponenti l’infezione sono, oltre all’elevata umidità, anche eventi meteorici come la grandine ed il vento che causano ferite alle piante. Il patogeno si conserva negli organi infetti e si diffonde mediante gli essudati che si fuoriescono dalla superficie degli organi colpiti.
Ragnetto giallo della vite
Descrizione
Le femmine svernanti si presentano di colore giallo dorato/giallo arancio mentre le femmine primaverili-estive hanno un colore giallo-verde con macchie più scure sui lati del corpo e con occhi rossi ben visibili. Le femmine misurano meno di 0,4 mm mentre i maschi risultano più piccoli e sottili. Le colonie si trovano sulla pagina inferiore della foglia in prossimità delle nervature, spesso ricoperte da fili sericei.
Biologia
Lo svernamento si ha allo stadio di adulto, le femmine superano la stagione invernale riparate al disotto della corteccia delle piante ospiti e cominciano la loro nutrizione in primavera. Annualmente il ragnetto giallo compie dalle 6 alle 8 generazioni a seconda delle temperature, la maggior parte comunque è concentrata nel periodo di fine primavera e in estate.
Danni
I danni sono ampiamente visibile sulle foglie, i ragnetti gialli pungono le foglie per nutrirsi della loro linfa, i segni evidenti sono il risultato di queste punture, piccole macchie di colore giallo arancio che dapprima localizzate in caso di gravi infestazioni confluiscono in ampie macchie che portano al disseccamento della foglia e alla sua caduta (filloptosi). L’attacco è localizzato sulla pagina inferiore delle foglie ma i segni sono ben visibili sulla pagine superiore.
Lotta
La lotta al Ragnetto giallo della vite segue gli stessi principi già indicati per il Ragnetto rosso. Viene effettuata principalmente con pratiche di tipo preventivo: effettuare le corrette pratiche colturali; non eccedere con le concimazioni azotate, controllare la vigoria. Esistono numerosi predatori naturali degli acari; i più importanti sono gli acari Fitoseidi (Typhlodromus spp, Amblyseius andersoni, Kampimodromus aberrans), altri predatori naturali degli acari dannosi sono insetti quali il coccinellide Stethorus punctillus, le crisope, gli antocoridi, i miridi. Raramente è necessario ricorrere alla difesa chimica; in questo caso sono disponibili in commercio prodotti acaricidi selettivi molto efficaci.